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adeguamento liturgico
Cremona
Cremona
chiesa
sussidiaria
S. Sigismondo
Parrocchia della Beata Vergine di Caravaggio
Pianta; Struttura; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture; Elementi decorativi
altare - aggiunta arredo (2007); ambone - aggiunta arredo (2007); cattedra - aggiunta arredo (2007)
XII - XII(preesistenze intero bene); 1461 - 1461(committenza intero bene); 1463 - 1463(fondazione intero bene); 1492 - 1492(inizio lavori facciata); 1535 - 1570(completamento intero bene); 1578 - 1578(inizio lavori portale d'ingresso); 1998 - 1998(restauro coperture); 2003 - 2003(restauro navata); 2005 - 2005(restauro abside); 2005 - 2005(restauro monastero); 2006 - 2007(passaggio di proprietà intero bene); 2014 - 2014(restauro campanile)
Chiesa di San Sigismondo
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Sigismondo <Cremona>
Altre denominazioni S. Sigismondo
Autore (ruolo)
Gadio, Bartolommeo (realizzazione della chiesa)
Dattaro, Giuseppe (realizzazione del portale)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze cremonesi (fondazione chiesa)
maestranze cremonesi (erezione della facciata)
Notizie Storiche

XII  (preesistenze intero bene)

Prima dell'esistenza della Chiesa di S. Sigismondo è documentata la presenza di un primitivo edificio di culto dedicato a S. Maria e agli apostoli Filippo e Giacomo. Il 25 ottobre 1441 si sposano in questa piccola chiesa Bianca Maria Visconti, erede del Ducato di Milano, e Francesco Sforza.

1461  (committenza intero bene)

Bianca Maria Visconti ottiene la sostituzione della comunità vallombrosiana, fino a quel momento a capo della chiesa, con i monaci gerolomini e decide che venga eretto un nuovo edificio a ricordo del suo matrimonio, celebrato venti anni prima. Secondo la fonti bibliografiche, l'architetto Bartolomeo Gadio viene incaricato della costruzione della nuova chiesa.

1463  (fondazione intero bene)

Il 20 giugno 1463 viene posta solennemente la prima pietra di fondazione, tuttora visibile dietro l'altare maggiore. Dopo questa data, i lavori proseguono molto lentamente a causa della morte di Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti.

1492  (inizio lavori facciata)

Due ampolle di vetro e un grosso mattone, visibili nella prima cappella a destra e rinvenuti nel 1963, mostrano la data 31 agosto 1492. Questa va intesa come l'inizio dell'erigenda facciata e le due ampolle, contenenti vino e olio, come un beneaugurante gesto per l'impresa appena cominciata.

1535 - 1570 (completamento intero bene)

All'interno della chiesa iniziano a lavorare i migliori artisti cremonesi per portare a compimento la decorazione dell'abside, del presbiterio, del transetto, delle tre campate della navata centrale, della cupola e di alcune cappelle laterali. Viene documentata in questo periodo la presenza di: Camillo Boccaccino (1504-1546), Giulio Campi (1505-1573), Domenico de Siccis, Bernardino Gatti (1495-1576), Antonio Campi (1524-1587), Vincenzo Campi (1536-1591) e Bernardino Campi (1522-1591).

1578  (inizio lavori portale d'ingresso)

In questo anno viene scolpito il portale d'ingresso ad opera di Sebastiano Nani (?-1578) su disegno dell'architetto Giuseppe Dattaro (1540-1619).

1998  (restauro coperture)

Vengono sottoposte a restauro le coperture per salvare gli affreschi delle volte dalla percolazione delle acque.

2003  (restauro navata)

Le volte affrescate della navata vengono restaurate con fondi ministeriali.

2005  (restauro abside)

Con fondi ministeriali viene restaurata l'abside affrescata da Camillo Boccaccino.

2005  (restauro monastero)

Poiché lo spazio del monastero era abbandonato da diverse decine di anni, in previsione dell'arrivo delle suore domenicane di clausura, viene restaurato con fondi diocesani.

2006 - 2007 (passaggio di proprietà intero bene)

La Parrocchia di S. Sigismondo viene soppressa ed il complesso diventa di proprietà diocesana. Viene insediata la comunità delle suore di clausura domenicane, provenienti da Fontanellato (PR), che rimangono proprietarie, ma in diritto di superficie per trenta anni del solo monastero annesso alla chiesa; questa, non essendo più parrocchiale, è passata come proprietà alla Diocesi, rimanendo nel territorio della Parrocchia della B.V. di Caravaggio.

2014  (restauro campanile)

Con fondi parziali della C.E.I. viene affrontato il problema del campanile, il cui restauro verrà completato nel corso dell'anno.
Descrizione

La facciata della chiesa è tripartita mediante lesene che evidenziano la larghezza dell’aula e delle cappelle laterali. Le parti laterali sono concluse da cornici inclinate mentre quella centrale è sormontata da un timpano triangolare con cornicioni in cotto e mensoloni. Il portale d'ingresso marmoreo mostra volute e semicolonne. Cinque pinnacoli in terracotta a due piani completano la facciata dotata di grande rosone nel registro superiore. All'interno, il transetto è allineato ai muri perimetrali e accanto alla navata si trovano sei cappelle laterali per lato, tutte comunicanti tra di loro e delimitate da una imponente cancellata. Prima dell'inizio della zona presbiteriale, che appare piuttosto sviluppata dal punto di vista volumetrico, si apre un imponente tiburio terminate con una cupola decorata.
Pianta
La struttura dell'edificio è semplice: la pianta è longitudinale e a croce latina, con transetto allineato ai muri perimetrali. La navata è illuminata semplicemente dalla luce proveniente dai larghi oculi ricavati nella parte superiore dei muri laterali. Accanto si trovano sei cappelle per lato, tutte comunicanti tra di loro e delimitate da una imponente cancellata. Questa si ritrova anche a ridosso della zona presbiteriale e absidale e viene utilizzata regolarmente a causa della clausura delle monache.
Struttura
Dall'esterno la chiesa si presenta come un blocco compatto di masse, rimarcate dai forti aggetti dei contrafforti angolari e coronate da un tiburio, che fa assomigliare la struttura più ad una rocca che ad un edificio di culto. Proprio il tiburio si trova alla base della maestosa cupola interna decorata nel 1570 da Bernardino Campi. Da qui si sviluppa verso ovest la navata centrale suddivisa in tre campate delimitate ai lati da due serie di sei cappelle rettangolari comunicanti tra di loro. La zona presbiteriale è sormontata da un arco decorato e termina con un’abside poligonale. Il transetto, non sporgente, ospita il coro ligneo intarsiato terminato nel 1603, opera della famiglia Capra. Anche l’ organo è collocato all’interno del transetto, al livello superiore della cimasa del coro di sinistra, mentre dalla parte opposta si trova la cantoria dell’orchestra.
Pavimenti e pavimentazioni
I pavimenti sono in cotto variegato ottocentesco nell’aula. Nello spazio tra i due cori la pavimentazione è ancora una volta in cotto, ma risalente al secolo scorso. Nel presbiterio sono presenti varie tipologie di marmo. Nella cappelle laterali è visibile un seminato alla veneziana.
Coperture
Le cappelle laterali, assai più basse dell’aula, sono coperte con unica falda inclinata, interrotta da alti contrafforti che contrastano il fianco dell’aula. Le coperture sono tutte a falde con manto in tegole a canale in cotto.
Elementi decorativi
L’apparato decorativo più significativo della chiesa è costituito da una serie di affreschi cinquecenteschi realizzati dai più importanti artisti cremonesi di quel periodo. Il complesso pittorico viene realizzato dal 1535 partendo dalla zona absidale e dal presbiterio, dove Camillo Boccaccino esegue rispettivamente “Cristo in gloria con gli evangelisti”, "La risurrezione di Lazzaro" e "Cristo con l'adultera". L’anno successivo viene incaricato Giulio Campi della realizzazione della decorazione del transetto e della pala dell’altare maggiore, raffigurante i committenti Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza in adorazione della Vergine. Le campate della navata sono state affrescate da Domenico de Siccis, da Bernardino Gatti e da Giulio Campi. Nel 1570 Bernardino Campi, cugino di Giulio, dipinge la cupola con la scena del “Paradiso”. Nelle cappelle laterali sono visibili altri importanti dipinti come, ad esempio, “S. Caterina e S. Cecilia” di Bernardino Campi e “S. Giovanni Battista decollato” di Antonio Campi.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (2007)
L'adeguamento liturgico per le celebrazioni all'interno della chiesa di S. Sigismondo deve ottemperare ad una duplice esigenza: il rispetto della clausura in quanto il presbiterio, chiuso da una cancellata, è luogo delle monache e la presenza di una comunità di fedeli per alcune delle celebrazioni. La soluzione adottata dal cappellano del monastero ha previsto la sistemazione dei tre elementi all'interno del presbiterio con apertura del cancello quando sono presenti anche i fedeli. Pertanto l'altare provvisorio e mobile in legno è stato collocato simmetricamente all'altare maggiore su una predella lignea a due gradini così che non si tolga visibilità all'altare maggiore.
ambone - aggiunta arredo (2007)
L'ambone per la proclamazione della Parola è mobile, collocato su una predella a un solo gradino ed è costituito da un leggio ligneo sormontato da uno stolone che varia secondo i colori del tempo liturgico. E' posto nel lato nord della presbiterio. A sud invece è collocato un semplice leggio utilizzato dalla monaca che solitamente guida il canto.
cattedra - aggiunta arredo (2007)
La sede è collocata al centro dell'antico Banco presbiteriale. Questo è abbinato al Banco dei ministranti ed entrambi sono pregevoli opere di Giuseppe Sacca che le eseguì rispettivamente nel 1542 e nel 1562 circa.
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