chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Berceto
Parma
chiesa
parrocchiale
San Moderanno
Parrocchia di San Moderanno
Elementi decorativi; Pavimenti e pavimentazioni
altare - intervento strutturale (1990-1991)
VIII - VIII(costruzione intero bene); IX - IX(ampliamento intero bene); XII fine - XII fine(restauro intero bene); 1470 - 1529(restauro interno); 1729 - 1729(restauro presbiterio); 1759 - 1759(rifacimento interno); 1844 - 1845(rifacimento facciata); 1853 - 1856(completamento campanile); 1888 - 1888(storia intorno); 1937 - 1937(storia intero bene); 1944 - 1944(rifacimento interno); 1953 - 1954(restauro sagrestia); 1971 - 1971(restauro presbiterio); 1972 - 1973(completamento interno); 1985 - 1987(restauro intero bene); 1988 - 1988(restauro interno)
Duomo di San Moderanno
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Duomo di San Moderanno <Berceto>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze Italia settentrionale (costruzione)
Notizie Storiche

VIII  (costruzione intero bene)

Fondazione del duomo per opera dell'imperatore Liutprando. L'edificio era dedicato a Sant'Abbondio, in seguito a San Remigio e, da ultimo a San Moderanno.

IX  (ampliamento intero bene)

Ampliamento dell'edificio per volere dell'abate Tiberio.

XII fine  (restauro intero bene)

Nuove ristrutturazioni e realizzazione del portale romanico le cui sculture, di sapore antelamico, datano al 1198. Costruzione delle navate laterali con le due absidi minori e innalzamento della torre-campanile sul tiburio.

1470 - 1529 (restauro interno)

Per volere del conte Pier Maria Rossi, e di suo figlio Bertrando, vennero eseguiti vari lavori di restauro fra i quali: il rifacimento dell'ala sinistra della navata centrale, la sopraelevazione delle navate laterali, ricoperte con volte a crociera, la riduzione delle colonne da otto a sei per sostenere i grandi archi ogivali, la realizzazione delle cinque cappelle laterali.

1729  (restauro presbiterio)

Demolizione dell'antico altare maggiore e sostituzione con uno nuovo "alla romana".

1759  (rifacimento interno)

Riedificazione dell'oratorio di Sant'Apollonia, sconsacrato agli inizi del XX secolo, servito anche come battistero col fonte battesimale a coppa.

1844 - 1845 (rifacimento facciata)

Rifacimento della facciata per volere della Duchessa Maria Luigia su progetto dell'architetto Giuseppe Rizzardi-Polini. L'architetto propose di demolire interamente l'antica facciata conservandone però tutti gli ornamenti, sia interni che esterni, che verranno reinseriti nella nuova.

1853 - 1856 (completamento campanile)

Realizzazione del tiburio e della parte terminale su progetto dell'architetto Giuseppe Rizzardi-Polini.

1888  (storia intorno)

Abbattimento della cosiddetta "Stanza di San Moderanno", un edificio a due piani, presumibilmente riconducibile alle prime fasi costruttive, addossato al fianco meridionale del duomo, su parere della Soprintendenza ai Monumenti.

1937  (storia intero bene)

In occasione del Congresso Eucaristico Diocesano, il vescovo, mons. Evasio Colli, conferisce alla chiesa il titolo di Duomo.

1944  (rifacimento interno)

Rifacimento dell'intera pavimentazione in marmo rosso di Verona e del sistema di raccolta acque sotterranee.

1953 - 1954 (restauro sagrestia)

Rifacimento del pavimento sostituendo con piastelle il vecchio assito in castagno.

1971  (restauro presbiterio)

Rinvenimento di diverse sepolture e oggetti in esse contenuti nel corso della sistemazione del presbiterio.

1972 - 1973 (completamento interno)

Rinnovamento dell'impianto di illuminazione con collocazione di un nuovo quadro di comando delle luci in sagrestia dove fu scoperta una tomba.

1985 - 1987 (restauro intero bene)

Intervento di consolidamento statico e riparazione a seguito del sisma del 1983 che ha riguardato principalmente il perimetro interno ed esterno del Duomo con i pilastri e le colonne che ne sorreggono la copertura. Ripristino dell'originaria pavimentazione in arenaria locale.

1988  (restauro interno)

Restauro della cappella interna di Sant'Apollonia, ricavata al posto della parte posteriore dell'oratorio invernale già ad uso di battistero.
Descrizione

La chiesa si presenta a pianta basilicale con tre navate, con transetto leggermente sporgente dal corpo anteriore e tre absidi, la maggiore piatta e le due minori semicircolari. Il presbiterio, formato dall'incrocio della navata centrale con il transetto, è circoscritto da quattro pilastri collegati con archi a sesto acuto, sopra i quali, si erge un cupolone all'interno, mentre all'esterno s'innalza un tozzo campanile di forma quadrata. La navata centrale presenta copertura a capriate lignee, mentre le due laterali sono coperte da volte a crociera. L'esterno si presenta a pietra a vista, costituito da blocchi di arenaria. Nella facciata a capanna si apre l'ingresso principale: un portale a strombo con lunetta ed architrave a rilievo. Sul fianco nord si apre un altro ingresso. All'interno del lato sud dell'anside si apre una piccola porta che conduce alla cosiddetta "Stanza di San Moderanno".
Elementi decorativi
L'apparato scultoreo dei portali, datato 1198, dà testimonianza della fase costruttiva romanica: sono gli anni dell'espressività antelamica, gli anni in cui i maestri comacini esportavano la loro arte trasformando canoni artistici arcaici. Lo stombo del portale maggiore che, con colonne variamente lavorate incornicia l'ingresso e custodisce la lunetta in cui è raffigurata la Crocifissione in cui, oltre ai consueti personaggi, è aggiunto San Moderanno. Il Cristo è triumphans, con gli occhi aperti e la testa dritta. Sull'architrave un bestiario, raffigurazione del male. Le due cariatidi, così schiacciate, sembrano subire le conseguenze del male. Il portale laterale, fortemente rimaneggiato nel Rinascimento, presenta come due cariatidi i Santi Pietro e Paolo, sicuramente di epoca romanica. La lunetta in arenaria è ormai irrimediabilmente compromessa nella lettura per l'avanzato stato di degrado: si suppone dovesse raffigurare l'Adorazione dei Magi con la Madonna in trono.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in lastre di arenaria.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (1990-1991)
Altare in cemento rivolto verso l'assemblea in cui è stato incastonato un frammento di pluteo o di transenna, riconducibile all'epoca longobarda, raffigurante pavoni affrontati che si abbeverano a calici sui bracci della croce.
Contatta la diocesi