chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Cupramontana Jesi chiesa sussidiaria Santa Caterina Parrocchia di San Leonardo Ambiente interno altare - aggiunta arredo (anni Settanta); ambone - aggiunta arredo (anni Settanta) 1317 - 1317(preesistenze monastero); 1320 - 1320(preesistenze chiesa); 1356 - 1356(ampliamento monastero); 1365 - 1365(trasferimento suore benedettine monastero); 1466 - 1466(costruzione campanile); XVI - 1544(passaggio proprietà e ristrutturazione intero bene); 1505 - 1505(ristrutturazione chiesa); 1535 - 1535(restauro chiesa); 1565 - 1565(inizio clausura monastero); XVIII - 1766(ricostruzione monastero e chiesa); XX - XX(arrivo Suore Francescane intero bene); 2006 - 2009(restauro e risanamento conservativo chiesa)
Chiesa di Santa Caterina
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di Santa Caterina <Cupramontana>
Altre denominazioni
Chiesa delle Suore
Autore (ruolo)
Vici, Arcangelo (progetto chiesa attuale)
Canalini, Claudio (restauro e risanamento conservativo)
Pierangeli, Lucio (coordinamento lavori restauro e risanamento)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze marchigiane (costruzione)
maestranze marchigiane (restauro)
Suore Clarisse (ristrutturazione )
maestranze marchigiane (ricostruzione monastero e chiesa attuali)
Notizie Storiche
1317 (preesistenze monastero)
Il primo complesso conventuale ubicato nella posizione attuale e dedicato a Santa Caterina risale al 1317.
1320 (preesistenze chiesa)
L’antica chiesa annessa al complesso conventuale e dedicata a Santa Caterina e Santa Margherita fu edificata verso il 1320.
1356 (ampliamento monastero)
Nel 1356 l'antico convento fu oggetto di lavori di ampliamento.
1365 (trasferimento suore benedettine monastero)
Intorno al 1365 le suore Benedettine che occupavano il convento posto fuori dalle mura del centro storico chiesero e ottennero di trasferirsi presso l’antico convento camaldolese di San Lorenzo, all’interno delle stesse mura urbane. Il convento, infatti, già intitolato a Santa Marta e Santa Maddalena, era disabitato ormai da tempo.
1466 (costruzione campanile)
Nel 1466 venne costruito il campanile.
XVI - 1544 (passaggio proprietà e ristrutturazione intero bene)
Nel XVI secolo, e precisamente nel 1544, l'intero complesso del monastero e della chiesa passò all’ordine delle Clarisse, e fu quindi nuovamente ristrutturato.
1505 (ristrutturazione chiesa)
L’antica chiesa annessa dedicata a Santa Caterina e Santa Margherita, edificata verso il 1320, venne ristrutturata nel 1505 a spese della Pubblica Amministrazione poiché cadeva in rovina.
1535 (restauro chiesa)
Nel 1535 nella chiesa vennero effettuati nuovi lavori di manutenzione straordinaria e restauro.
1565 (inizio clausura monastero)
Nel 1565 Pio V stabilì la clausura all'interno del monastero.
XVIII - 1766 (ricostruzione monastero e chiesa)
Dopo un periodo di estrema povertà il monastero attraversò anni fiorenti; all’inizio del secolo XVIII venne quindi costruito il nuovo grandioso complesso.
Nel 1766 venne riedificata la chiesa sulle rovine di quella già esistente agli inizi del XIII secolo, utilizzando come materiale edilizio quello recuperato da porzioni delle antiche mura di Cupramontana. La chiesa è attribuita all'architetto Arcangelo Vici ed aveva l'impianto che è giunto fino a noi a pianta ottagonale con alta cupola poggiata su otto colonne corinzie.
XX (arrivo Suore Francescane intero bene)
Durante il 1900 presso il monastero alle monache Clarisse si sostituirono le Suore Francescane Missionarie del Cuore Immacolato di Maria.
2006 - 2009 (restauro e risanamento conservativo chiesa)
Tra il 2006 e il 2009 sono stati realizzati i lavori di restauro e risanamento conservativo dell'interno della chiesa, a firma dell'architetto Claudio Canalini e con il coordinamento del geometra Lucio Pierangeli. In particolare si è intervenuti sugli elementi architettonici e decorativi delle pareti, attraverso il recupero dei colori originali. Nell'ambito dello stesso intervento sono stati eseguiti anche alcuni lavori impiantistici.
Descrizione
La chiesa, nota agli abitanti del luogo come "chiesa delle Suore", si trova all’interno di un convento, un complesso ben curato e sito nei pressi delle chiese parrocchiali di Cupramontana. L’edificio attuale è completamente in laterizio; il fronte di accesso è un rettangolo articolato in modo tale da avere un raffinato profilo concavo, convesso e concavo. Escluso il portale di accesso, l’apparato decorativo della facciata si limita a paraste accennate dalla muratura che, evidentemente, avrebbe dovuto essere completata. Alla sommità dell’edificio si erge il tiburio poligonale che contiene la cupola di forma ellittica. A differenza della facciata, incompleta, il tiburio è terminato ed è caratterizzato da un’ampia finestra su ogni lato e lesene addossate agli spigoli, per poi raccordarsi al cornicione. Le lesene rafforzano l’immagine del tiburio identificandolo in una torretta.
Ambiente interno
La chiesa copre una superficie di poco più di 90 mq: posta al piano terra dell'edificio e con accesso anche direttamente dall'esterno, è caratterizzata da uno spazio centrale settecentesco, di base ellittica. Anche la volta di copertura riprende la stessa forma. L’ellisse è poi trasformata in poligonale con otto lati: delle nicchie quadrangolari accolgono il portale di accesso e, in asse, l’altare, mentre sull’asse perpendicolare si aprono altre due nicchie analoghe. Anche le finestre si alternano in forme differenti che sono l’oculo e la finestra alta con architrave curvilineo.
Gli alzati sono formati da semicolonne corinzie a doppia altezza che inquadrano sui quattro lati diagonali dell'ottagono le statue e le balconate del coro, rispettivamente al primo e al secondo livello.
Inquadrati da colonne corinzie sono anche il sistema degli altari (l'altare maggiore e due altari minori) e l'ingresso principale della chiesa.
Il paliotto in legno scolpito e dorato, del 1681, è opera di Andrea Scoccianti, detto “Raffello delle fogliarelle” per la sua abilità di intagliatore.
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (anni Settanta)
L'altare maggiore, realizzato in marmo policromo, e i due altari minori, realizzati in legno, presentano un tipo di basamento in pietra, probabilmente realizzato negli anni Settanta.
ambone - aggiunta arredo (anni Settanta)
L'attuale ambone, così come l'altare, è stato realizzato negli anni Settanta utilizzando come base un candeliere in legno.