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Ceglie del Campo
Bari
Bari - Bitonto
chiesa
parrocchiale
Santa Maria del Campo
Parrocchia di Santa Maria del Campo e della Pietà
Pianta; Impianto strutturale; Coperture; Prospetti; Scale; Pavimenti e pavimentazioni; interni; Elementi decorativi; Arredi
presbiterio - aggiunta arredo (1965); presbiterio - aggiunta arredo (1971); fonte battesimale - intervento strutturale (2013)
XVIII - XIX(costruzione intero bene); 1776 - 1776(costruzione intero bene); 1799 - 1824(restauro intero bene); 1803 - 1830(ampliamento intero bene); 1898 - 1898(completamento aula liturgica); 1914/04/02 - 1914/04/02(carattere generale consacrazione); 1941 - 1941(completamento aula liturgica); 1954 - 1954(passaggio di proprietà intero bene); 1971 - 1971(manutenzione aula liturgica); 1988/10/15 - 1988/10/15(carattere generale cambio di titolo); 1997 - 1999(restauro intero bene)
Chiesa di Santa Maria del Campo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria del Campo <Ceglie del Campo, Bari>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze pugliesi (costruzione)
Notizie Storiche

XVIII - XIX (costruzione intero bene)

grazie ai contributi delle Confraternite del SS.mo Sacramento, del Purgatorio e del Rosario e del popolo, hanno inizio i lavori di costruzione della chiesa matrice dedicata all’Assunta, ma venerata sotto la denominazione di S. Maria del Campo, sul luogo di una antica cappella di stile romanico, come testimonia l’ordine inferiore del campanile.

1776  (costruzione intero bene)

lavori di costruzione della chiesa, su progetto dell’arch. Giuseppe Gimma , sul luogo dell’antica cappella di S. Maria del Campo. A testimonianza dell’avvenimento, sulla facciata è collocata un’iscrizione recante il seguente testo: “ D.O.M/QUOD PRIMUM EXTABAT TEMPLUM/VETUSTATE IAM FATISCENS/POPULUSQUE CAPIUNDOVUM IMPAR/SOLO PENITUS AEQUATUM/NOVUM HUNC ELEGANTIUS EXSURGENS/AERE EX FRUCTIBUS CAPPELLARUM CIVIUMQUE CONLATO/FERDINANDO IV BENIGNE ANNUENTE/CYLIENSES A FUNDAMENTIS POSUERE/ANNO AEPOCHE CHRISTIANAE/MDCCLXXVI”. (Versione italiana: “A Dio ottimo massimo Essendo il primo tempio fatiscente per vetustà e insufficiente a contenere il popolo, abbattuto completamente al suolo, questo nuovo in forma più elegante, benignamente annuente Ferdinando IV, i Cegliesi ricostruirono dalle fondamenta con denaro raccolto con i contributi delle cappelle e dei cittadini. nell‘anno dell‘era cristiana 1776“).

1799 - 1824 (restauro intero bene)

in seguito ad un violento incendio provocato dalle truppe francesi, la chiesa fu restaurata per volontà dell’Arcivescovo Clary.

1803 - 1830 (ampliamento intero bene)

completamento dell’ultimo cappellone e del secondo ordine della torre campanaria, iniziata nel 1772 sulla base romanica dell’antico campanile.

1898  (completamento aula liturgica)

completamento della cupola.

1914/04/02  (carattere generale consacrazione)

consacrazione della chiesa da parte del Vescovo di Conversano mons. Lamberti.

1941  (completamento aula liturgica)

il pittore Umberto Colonna decora le superfici interne dell’edificio.

1954  (passaggio di proprietà intero bene)

alla morte dell’arciprete Giuseppe Sisto, avvenuta il 18 settembre 1953, i Giuseppini, i quali già reggevano la parrocchia della Pietà di Ceglie dal 1930 e del Rosario in S. Nicola di Carbonara dal 1939, richiesero con insistenza all'arcivescovo Nicodemo che venisse loro affidata la Chiesa Matrice di Ceglie in sostituzione della parrocchia del Rosario di Carbonara, così da poter attuare una migliore vita comunitaria. L'arcivescovo dovette aderire alle pressioni dei Religiosi, cui dava il possesso della parrocchia matrice di Ceglie il 1° novembre 1954, nella persona del primo arciprete giuseppino, P. Antonio Sinibaldi.

1971  (manutenzione aula liturgica)

restauro del pavimento e della zoccolatura di marmo per volontà del parroco Antonio Sinibaldi.

1988/10/15  (carattere generale cambio di titolo)

unificazione delle parrocchie Santa Maria del Campo e Santa Maria della Pietà sotto l’attuale titolo.

1997 - 1999 (restauro intero bene)

lavori di restauro dell’intero edificio consistenti in consolidamento della cupola e della struttura del campanile, ripristino degli strati degradati dell’impermeabilizzazione delle coperture, manutenzione delle superfici interne con contestuale pitturazione.
Descrizione

Schema planimetrico a pianta centrale, a croce greca e ad aula unica, caratterizzato da un presbiterio e tre bracci laterali tutti conclusi da un’abside semicircolare. L’intera aula liturgica è definita da archi a tutto sesto, scanditi da quattro grandi pilastri posti ai vertici di uno spazio quadrangolare centrale, con coppie di lesene addossate, poggianti su una zoccolatura di base: al di sopra delle lesene ricorre un cornicione dentellato che diventa piano di imposta di una cupola circolare ribassata e di quattro catini absidali semicircolari laterali, divisi in spicchi ed aperti da bucature circolari dalle quali permea luce naturale all’interno dell’edificio. La facciata principale dell’edificio è completamente intonacata e tinteggiata sulle tonalità del bianco e dell’ocra; il prospetto occidentale, affacciato sulla pubblica piazza, è scandito da lesene poggianti su una zoccolatura di base ed ornate in alto da capitelli con volute e fogliame. Lo scomparto centrale è curvilineo e convesso rispetto al piano di facciata; le bucature ed i volumi presenti all’interno della superficie lapidea determinano due ordini orizzontali, di cui quello inferiore contiene il portale d’ingresso; nel registro superiore della facciata, distinto dal precedente tramite una larga trabeazione modanata, si eleva il secondo ordine, definito lateralmente da due lesene binate, tra le quali si apre un finestrone sagomato, sormontato da un frontone curvilineo; l’elemento di coronamento corrisponde ad un fastigio mistilineo concluso nella mezzeria da un acroterio. Nella parte posteriore dell’edificio si eleva la quadrangolare torre campanaria, in pietra e tufo e divisa in tre ordini da cornici dentellate: l'inferiore è in buona parte incorporato nel fabbricato della chiesa; l’intermedio presenta su tre lati eleganti bifore, i cui archetti sono girati sul capitello della colonnina centrale; il superiore, infine, è aperto in ogni lato da ampi fornici arcuati protetti da parapetti transennati; l’elemento terminale è una cornice decorata con dentelli. Le superfici interne sono completamente intonacate, colorate in bianco e sulle tonalità della scala cromatica dell’ocra e del marrone con decorazioni dorate o marmoree.
Pianta
Schema planimetrico a pianta centrale, a croce greca e ad aula unica, caratterizzato da un presbiterio e tre bracci laterali tutti conclusi da un’abside semicircolare. Dai varchi presenti ai lati delle absidi, facilmente riconoscibili all’interno della grande aula liturgica, è possibile raggiungere direttamente alcuni vani laterali, in cui prendono posto la Cappella del Crocifisso, la sacrestia, l’ufficio del parroco ed altri locali accessori di pertinenza della chiesa. L’accesso all’edificio avviene attraverso i tre portali presenti sul prospetto occidentale, che conducono direttamente alla pubblica strada.
Impianto strutturale
Muratura portante in conci di pietra locale: l’intera aula liturgica è definita da archi a tutto sesto, scanditi da quattro grandi pilastri posti ai vertici di uno spazio quadrangolare centrale, con coppie di lesene addossate, poggianti su una zoccolatura di base. Al di sopra delle lesene ricorre un cornicione dentellato che diventa piano di imposta di una cupola circolare ribassata e di quattro catini absidali semicircolari laterali, divisi in spicchi ed aperti da bucature circolari dalle quali permea luce naturale all’interno dell’edificio.
Coperture
Tetto curvilineo non praticabile con finitura superficiale realizzata con lastre sottili posate a squame, a copertura dello spazio centrale dell’aula liturgica, sagomato sulla forma della sottostante cupola: la stratigrafia è definita dalla sovrapposizione di materiali coibenti per l’isolamento termico e guaine impermeabilizzanti. Il livello superiore dei monumentali spazi interni absidati, invece, occupa la restante parte dell’edificio, è piano e trattato con strati esterni impermeabilizzanti. La leggera inclinazione del sistema di copertura è tale da favorire il deflusso delle acque meteoriche, che vengono convogliate all’interno dei pluviali che discendono sui prospetti laterali.
Prospetti
La facciata principale dell’edificio è completamente intonacata e tinteggiata sulle tonalità del bianco e dell’ocra. Il prospetto occidentale, affacciato sulla pubblica piazza, è scandito da lesene poggianti su una zoccolatura di base ed ornate in alto da capitelli con volute e fogliame. Lo scomparto centrale è curvilineo e convesso rispetto al piano di facciata; le bucature ed i volumi presenti all’interno della superficie lapidea determinano due ordini orizzontali, di cui quello inferiore contiene il portale d’ingresso a due ante in legno: collocato all’interno di uno schema ripartito da due gruppi di alte lesene, il portale è inquadrato al centro di un'intelaiatura formata da un duplice ordine di stipiti lineari, su cui poggiano due alte mensole che sorreggono un timpano curvilineo. Tra le due mensole è visibile un’epigrafe sulla quale è inciso un testo riguardante i primi avvenimenti storici relativi all’edificio; tra le ante lignee del portale, invece, è leggibile la scritta “Salve Maria”. Nel registro superiore della facciata, distinto dal precedente tramite una larga trabeazione modanata, si eleva il secondo ordine, definito lateralmente da due lesene binate, tra le quali si apre un finestrone sagomato, sormontato da un frontone curvilineo. L’elemento di coronamento corrisponde ad un fastigio mistilineo con modanatura a doppio profilo, raccordato all'ordine inferiore mediante archi inflessi e concluso nella mezzeria da un acroterio sormontato da una croce metallica; ai fianchi del fastigio, su basi piramidali, collocate sui prolungamenti delle sottostanti lesene, sono presenti altri due acroteri. Gli scomparti laterali della facciata principale sono occupati da due identiche composizioni architettoniche, disposte simmetricamente rispetto ad un ipotetico asse centrale del prospetto e contenenti due sole bucature per lato: in basso, sono presenti i due portali laterali, sormontati da frontoni triangolari poggiati su mensole, mentre in alto, in asse con i portali, si aprono due rincassi centinati ad arco ribassato, dai quali permea la luce naturale all’interno dell’aula liturgica. Gli altri prospetti sono visibili soltanto parzialmente, in quanto occultati dai fabbricati in aderenza. Nella parte posteriore dell’edificio si eleva la quadrangolare torre campanaria, realizzata in pietra e tufo e divisa in tre ordini da cornici dentellate: l'inferiore è in buona parte incorporato nel fabbricato della chiesa; l’intermedio presenta su tre lati eleganti bifore, i cui archetti sono girati sul capitello della colonnina centrale; il superiore, infine, è aperto in ogni lato da ampi fornici arcuati protetti da parapetti transennati; l’elemento terminale è una cornice decorata con dentelli.
Scale
L’accesso all’edificio avviene tramite un gradino in pietra che dalla grande piazza pubblica conduce al piano di calpestio interno, ad una quota leggermente superiore rispetto al livello stradale.
Pavimenti e pavimentazioni
L’aula liturgica ha il pavimento realizzato con lastre quadrangolari di pietra locale levigata; una croce presente a pavimento, determinata dall’intersezione del percorso centrale che dall’esterno conduce al presbiterio con una fascia ad esso trasversale e congiungente i due spazi absidati laterali, invece, è posta in evidenza con lastre di marmo rosso, inquadrate lateralmente da due fasce speculari di granito nero. L’intera area presbiterale è rivestita, infine, con lastre di marmo venato bianco e granito nero.
interni
Le superfici interne sono completamente intonacate, colorate in bianco e sulle tonalità della scala cromatica dell’ocra e del marrone con decorazioni dorate o marmoree. L’aula liturgica è definita da archi a tutto sesto, scanditi da quattro grandi pilastri posti ai vertici di uno spazio quadrangolare centrale, con coppie di lesene addossate, poggianti su una zoccolatura di base in marmi rossastri e concluse da capitelli corinzi. Al di sopra delle lesene ricorre un cornicione modanato e dentellato che diventa piano di imposta nello spazio centrale di una calotta circolare ribassata, divisa in otto parti abbellite da figure di santi emergenti su un fondale azzurro stellato e da un oculo circolare chiuso da una vetrata policroma recante al centro l’immagine di Dio Padre benedicente. I quattro catini absidali semicircolari laterali, distinti dallo spazio centrale attraverso ampie arcate a tutto sesto, sono divisi in spicchi lunettati, in gran parte decorati ed impreziositi da rosette o fiori vari in stucco a rilievo, ed aperti da bucature circolari o mistilinee dalle quali permea luce naturale all’interno dell’edificio. La continuità e l’integrità dei fianchi del presbiterio sono interrotte da varchi presenti ai lati delle absidi, facilmente riconoscibili all’interno dell’aula, da cui è possibile raggiungere direttamente alcuni vani laterali, in cui prendono posto una piccola cappella, la sacrestia, l’ufficio del parroco ed altri locali accessori di pertinenza della chiesa. Degna di nota è sicuramente la Cappella del Crocifisso, corrispondente ad un locale sviluppato in senso longitudinale, coperto da un’alta volta a botte intonacata e dipinta e caratterizzato da un pregiato pavimento maiolicato realizzato con ceramiche quadrate finemente decorate.
Elementi decorativi
Ricchi e pregiati sono gli elementi decorativi presenti all’interno dell’edificio; in molti casi si tratta di tele, dipinti o sculture posizionate sulle pareti laterali o all’interno dell’area presbiterale. All’interno dell’abside corrispondente alla controfacciata, ai lati della cantoria in cui è posizionato un grande organo a canne, sono collocate due edicole in marmi policromi scolpiti: in quella alla sinistra dell’ingresso principale è conservata una statua in cartapesta di Sant’Antonio da Padova; a destra, invece, è presente un gruppo scultoreo con al centro la figura della Madonna del Rosario. Al centro del braccio sinistro dell’edificio prende posto un altare in marmi intarsiati dedicato alla Madonna del Campo: al di sopra di una mensa lineare con volute laterali, si ergono due alte colonne sormontate da un fastigio mistilineo, composto da un frontone curvilineo ornato da una cornice dentellata e concluso da un arco spezzato al centro del quale sono adagiati due angeli portacorona. Tra due lesene addossate alla parete perimetrale, è inquadrata in una nicchia quadrangolare l‘immagine della Madonna del Campo, affrescata da autore ignoto e risalente al XIV secolo. Ai lati dell’altare sono presenti quattro dipinti: in due ovali l’artista Umberto Colonna ha raffigurato San Michele Arcangelo e la Madonna del Carmelo, mentre alle estremità del vano absidato sono dipinte, a sinistra, la predica di un missionario, probabilmente San Francesco Saverio e, a destra, la Crocifissione, opera attribuita al pittore locale Carlo Rosa. In una nicchia semicircolare nei pressi di quest’ultima opera è custodita una scultura in cartapesta modellata e dipinta della Madonna del Carmelo. Nell’abside del braccio destro, invece, è presente un altare di pietra dedicato a San Giuseppe: al centro di una trabeazione mistilinea spezzata e sostenuta da quattro colonne con capitelli corinzi dorati, è collocato lo stemma dei carmelitani. Mentre nella nicchia al di sopra dell’altare è conservata una scultura di San Giuseppe, ai lati sono rappresentati la Madonna del Rosario, San Domenico e Santa Caterina e, a sinistra, l’episodio della Cena di Emmaus; sulle pareti laterali si possono ammirare, a sinistra, la scena di una disputa sul dogma della Trinità in cui si riconosce la figura di San Nicola con altri vescovi e, a destra, la Deposizione, risalente al XVIII secolo e caratterizzata da forti richiami ad un’opera del pittore manierista Rosso Fiorentino. Di grande pregio sono i dipinti realizzati per impreziosire lo spazio centrale dell’edificio sacro, ovvero le superfici verticali del presbiterio ed il catino absidale: nell’ordine inferiore sono riconoscibili tre scomparti di cui il centrale contiene un dipinto olio su tela raffigurante il Sacro Cuore, inquadrato all’interno di due lesene scanalate e dorate, sovrastate da un frontone spezzato a volute; nello scomparto di sinistra è dipinta la Consegna delle Chiavi a San Pietro; a destra, invece, è presente una tela su cui è dipinto l’episodio della Conversione di San Paolo. I tre dipinti, come quelli del superiore catino absidale raffiguranti il Cenacolo, la moltiplicazione dei pani e dei pesci ed, al centro, angeli in adorazione dell'Eucarestia, sono stati realizzati dal pittore Umberto Colonna, per volontà dell'arciprete Giuseppe Sisto. Al di sopra dei quattro grossi pilastri che racchiudono lo spazio ad intersezione tra i bracci della chiesa, ricorre un cornicione modanato e dentellato che diventa piano di imposta di una calotta circolare ribassata, divisa in otto parti abbellite da figure di santi emergenti su un fondale azzurro stellato e da un oculo circolare chiuso da una vetrata policroma con l’immagine di Dio Padre benedicente; sui pennacchi di raccordo sono dipinti i quattro Evangelisti. Sulle pareti perimetrali sono collocate moderne vetrate policrome con immagini cristiane e le formelle in gesso modellato e dipinto della Via Crucis.
Arredi
Tutti gli arredi sono collocati all’interno dell’area presbiterale: a destra prende posto il fonte battesimale, oggetto a base quadrata rivestito con pannelli e cornici in due tipologie di marmi venati chiari, delimitato lateralmente da colonnine angolari e concluso in sommità da una vasca troncopiramidale; le stesse caratteristiche compositive sono condivise dall’ambone, presente, invece, alla sinistra del presbiterio e costituito da una serie di lastre marmoree disposte verticalmente e sormontate da un leggio fissato nella parte superiore; sulla faccia anteriore dell’ambone è collocata un’effigie della Vergine Maria con Gesù Bambino. Al centro del presbiterio si trova l’altare, realizzato con due sostegni a forma di volute rivestiti in marmo su cui poggia una mensa lineare; alla destra dell’altare è posizionata la sede del celebrante, in marmi policromi, con annesse le sedute per gli altri ministri. Il tabernacolo è inserito nel gradino d’altare maggiore in marmi policromi, in una struttura a forma di tempietto composto da colonnine in marmo sormontate da un timpano cuspidato con nicchia absidata decorata con tre varietà di marmo.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1965)
affinchè il sacerdote possa celebrare la Santa Messa rivolto verso il popolo, al centro del presbiterio è stato collocato un altare fisso in pietra.
presbiterio - aggiunta arredo (1971)
su richiesta del parroco Sinibaldi, vengono collocati sul presbiterio un ambone fisso ed una sede del celebrante.
fonte battesimale - intervento strutturale (2013)
il fonte battesimale, precedentemente collocato in una nicchia presente nel braccio sinistro dell’edificio, viene posto nella parte destra del presbiterio.
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