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Bari
Bari - Bitonto
chiesa
parrocchiale
San Marco
Parrocchia di San Marco
Pianta; Impianto strutturale; Prospetti; Pavimenti e pavimentazioni; Interni; Elementi decorativi; Arredi
presbiterio - aggiunta arredo (1976)
1976/09/01 - 1976/09/01(carattere generale erezione canonica); 1976/12/25 - 1976/12/25(carattere generale inaugurazione); 1977/01/27 - 1977/01/27(passaggio di proprietà intero bene); 1980 - 1990(restauro intero bene); 1986/12/19 - 1986/12/19(ricostruzione coperture); 1990 - 2013(completamento impianti); 2000 - 2000(carattere generale nuovo edificio parrocchiale)
Chiesa di San Marco
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Marco <Bari>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze pugliesi (costruzione)
Notizie Storiche

1976/09/01  (carattere generale erezione canonica)

erezione della parrocchia da parte del Vescovo Anastasio Ballestrero. Primo parroco fu Don Vito Carone.

1976/12/25  (carattere generale inaugurazione)

inaugurazione della parrocchia da parte del Vescovo Anastasio Ballestrero con insediamento del primo parroco.

1977/01/27  (passaggio di proprietà intero bene)

il Comune di Bari, durante l’amministrazione del sindaco Nicola Lamaddalena, concede alla Curia Arcivescovile il diritto di superficie su suolo del settore B/4 del comprensorio di Japigia. Nell’Aprile dello stesso anno la parrocchia si insedia temporaneamente all’interno della Masseria Carbone.

1980 - 1990 (restauro intero bene)

lavori di restauro consistenti in demolizione del fatiscente solaio esistente, presente in corrispondenza dell’area presbiterale, e ricostruzione nella stessa posizione di una nuova struttura con travi in legno. Durante lo stesso periodo, le superfici interne sono state completamente stonacate e, al fine di migliorare la visibilità interna, uno degli arconi in pietra è stato leggermente rialzato.

1986/12/19  (ricostruzione coperture)

il consiglio Comunale di Bari da il consenso agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria richiesti dalla Curia Arcivescovile, in seguito ai danni subiti dalla Masseria Carbone il 2 agosto 1985, dovuti ad una tromba d’aria. Si tratta di danni consistenti, in particolare, nello scoperchiamento di parte del tetto e nel danneggiamento del pluviale adiacente il terrazzo.

1990 - 2013 (completamento impianti)

lavori finalizzati alla realizzazione di tubazioni e condotte per l’impianto idrico-fognario.

2000  (carattere generale nuovo edificio parrocchiale)

richiesta e concessione del suolo per la nuova chiesa parrocchiale e della concessione in uso dell’ex Masseria per la durata di 99 anni.
Descrizione

Schema planimetrico composto da due ambienti rettangolari perpendicolari tra loro, completamente realizzati in pietra, coperti con volte a botte ribassate impostate su imponenti murature. I prospetti visibili dall’ampio cortile esterno sono due e mettono in evidenza la disposizione regolare dei conci squadrati, tra i quali si aprono alcune bucature utili all’accesso all’edificio e all’illuminazione naturale all’interno. La lunga facciata dal prevalente sviluppo longitudinale è impreziosita da una doppia scalinata monumentale che conduce al primo piano, ossia ai locali destinati alle attività parrocchiali, e a quelli utilizzati come ufficio parrocchiale e casa canonica. Le superfici interne sono completamente lasciate con la pietra faccia a vista; tra le pareti quasi del tutto prive di aperture, si distingue quella presbiterale, parzialmente intonacata e coperta con un moderno solaio in legno. L’aula liturgica è posta al piano seminterrato di un’antica masseria, ossia di un fabbricato che per forma e natura non è evidentemente destinato al culto: questo determina una configurazione anomala dell’edificio che non può avere un prospetto né coperture definibili come tali.
Pianta
Schema planimetrico composto da due ambienti rettangolari perpendicolari tra loro: il primo, a cui si accede tramite un varco presente all'esterno sul lato minore del fabbricato, è disposto in direzione Ovest-Est ed è concluso da un vano quadrangolare, in cui è collocato il presbiterio; il secondo ambiente è affiancato al precedente, ma si sviluppa lungo l’asse Nord-Sud. Quest’ultimo spazio, di dimensioni più ridotte del precedente, è formato da quattro vani quadrangolari e mette direttamente in comunicazione l’aula liturgica con la sacrestia. L’accesso all’edificio avviene nella parte posteriore del fabbricato, in una porzione completamente nascosta dalla strada, distanziata ulteriormente dall’edificio per la presenza di un ampio cortile esterno, protetto da un alto muro di pietra. All’interno del cortile si trova una piccola chiesa padronale, utilizzata quotidianamente. L’aula liturgica è posta al piano seminterrato di un’antica masseria, ossia di un fabbricato che per forma e natura non è evidentemente destinato al culto: questo determina una configurazione anomala dell’edificio che non può avere un prospetto né coperture definibili come tali.
Impianto strutturale
Muratura portante in conci in pietra; ciascuno degli ambienti è definito da imponenti archi a tutto sesto che sostengono due volte a botte ribassate ortogonali tra loro, la cui intersezione determina una volta a crociera, impostata appena prima del presbiterio. Al di sopra delle altre due campate, su una muratura di più recente realizzazione, è presente un solaio piano, leggermente inclinato, ordito con travatura regolare in legno.
Prospetti
I prospetti visibili dal cortile sono due e presentano muratura in conci squadrati in pietra disposti a corsi regolari orizzontali; in entrambi i casi è visibile nella parte superiore la scansione di aperture rettangolari che illuminano internamente le aule delle attività pastorali e l’ufficio parrocchiale. La facciata principale dalla quale avviene l’accesso all’aula liturgica seminterrata corrisponde al lato minore del fabbricato: all’interno di un’uniforme superficie di conci regolari, in basso si aprono due bucature di diverse dimensioni. La prima, conclusa con arco ribassato, è completata con un infisso in metallo a doppia anta e conduce direttamente nella navata principale; la seconda, di dimensioni decisamente più ridotte, permette un accesso secondario, poiché si apre su un vano di distribuzione tra aula liturgica, sacrestia e locali accessori. Un accesso secondario all’interno dell’edificio è collocato sul fianco sinistro della navata principale, in diretta comunicazione con il grande cortile esterno, attraverso una porta a doppia anta alla quale si accede tramite alcuni gradini in pietra. La lunga facciata dal prevalente sviluppo longitudinale è impreziosita da una doppia scalinata monumentale che conduce al primo piano, ossia ai locali destinati alle attività parrocchiali, e a quelli utilizzati come ufficio parrocchiale e casa canonica. L’elemento di coronamento delle facciate è una cornice modanata leggermente aggettante, su cui, soltanto per quel che riguarda il prospetto principale, si innesta un timpano triangolare con oculo circolare in asse. Gli altri due prospetti non sono visibili dal grande cortile esterno.
Pavimenti e pavimentazioni
L’intero pavimento è realizzato con “chianche” in pietra disposte a 45 gradi. Il rivestimento lapideo del percorso centrale, che nella navata principale conduce al presbiterio, è posato ortogonalmente rispetto all’asse di percorrenza e presenta al centro una disposizione delle lastre anomala, in quanto circolare: vista l‘originaria destinazione d’uso dell’edificio, è plausibile che si tratti di porzioni di pavimentazione destinata ad accogliere la base di attrezzature da lavoro e produzione quali macine o simili. Il rivestimento dell’area presbiterale, superiore alla quota di calpestio generale di due gradini è in lastre rettangolari di pietra, posate secondo uno schema concentrico, in modo da evidenziare, anche sul piano orizzontale, la centralità dell’altare.
Interni
Le superfici interne mostrano interamente il paramento lapideo dell’edificio: tutto è lasciato con la pietra faccia a vista, tranne alcune porzioni delle pareti dell’area presbiterale che sono intonacate. All’interno di un sistema costruttivo completamente massivo sono evidenti le sottrazioni di materiale definite da alcune ampie nicchie con arco a tutto sesto presenti a ridosso delle pareti laterali. Le uniche bucature, oltre ai varchi d’accesso, che garantiscono luce naturale all’interno dell’edificio sono tre: due sono poste sulla parete esterna dei vani alla destra dell’altare, delle quali una illumina il fonte battesimale; la terza è collocata su una delle pareti del presbiterio. L’integrità della parete laterale al fonte battesimale è interrotta da un varco arcuato, che mette in collegamento l’aula liturgica con la sacrestia.
Elementi decorativi
Sulle superfici interne dell’aula liturgica sono presenti alcune lastre in pietra decorata: sulla parete sinistra del presbiterio ci sono quattro formelle quadrangolari, realizzate tra il 1980 e il 1982 da V. Palmisano ed E. Di Gioia e rievocano scene della vita di San Marco; un’ulteriore lastra di dimensioni maggiori delle precedenti, casualmente recuperata tra alcuni rifiuti, raffigura Cristo Risorto ed è stata pertanto collocata nei pressi del fonte battesimale.
Arredi
All’interno dell’area presbiterale, posta ad un livello superiore rispetto all’aula liturgica, è collocato al centro un altare, costituito da una mensa posata su due pilastrini quadrati in pietra con basi tronco piramidali modanate; a destra, invece, trova posto un piccolo ambone in pietra. Alle spalle dell’altare, incassato in una nicchia rivestita in legno, è presente il tabernacolo, in argento stampato e cesellato, con decorazioni dorate; al centro, invece, è fissato a parete un crocifisso in legno scolpito e cartapesta modellata e dipinta, al di sotto del quale è collocata la sede mobile del celebrante. Sulla parete sinistra del presbiterio, su tre mensole parzialmente scavate nella pietra, sono custodite le ampolle degli oli sacri. A conclusione dell’ambiente perpendicolare alla navata, si erge su un gradino circolare e basi parallelepipede una vasca rotonda in pietra, probabilmente in origine destinata all’attività agricola, utilizzata ora come fonte battesimale, accanto a cui prende posto il Cero Pasquale.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1976)
Gli arredi liturgici sono collocati sul presbiterio tenendo conto delle norme liturgiche del Concilio Vaticano II.
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