chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Messina
Messina - Lipari - Santa Lucia del Mela
chiesa
rettoria
S.Elia
Arcidiocesi di Messina - Lipari - Santa Lucia del Mela
Pianta; Navate; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Prospetti; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1980/1990)
1462 - 1462(sussistenza intero bene); 1638 - 1638(edificazione monastero); 1694 - 1706(ristrutturazione intero bene); 1783 - XIX(danneggiamento per terremoto intero bene); 1848 - 1859(danneggiamento per bombardamento monastero); 1866 - post 1866(acquisizione da parte dello Stato chiesa e monastero); 1879 - 1911(cessione chiesa); 1908 - 1922(crollo parziale e restauro copertura chiesa); 1928 - 1928(ristrutturazione muro di sostegno intero bene); 1932 - 1932(acquisto terreno casa canonica); 1940 - 1944(danneggiamenti intero bene); 1960 - 1960(ratifica confini intero bene); 2004 - 2006(adeguamento impianto elettrico chiesa); 2014 - 2016(restauro chiesa)
Chiesa di Sant'Elia
Tipologia e qualificazione chiesa rettoria
Denominazione Chiesa di Sant'Elia <Messina>
Altre denominazioni Chiesa di Sant'Elia Profeta
S.Elia
Ambito culturale (ruolo)
maestranze messinesi (edificazione)
Notizie Storiche

1462  (sussistenza intero bene)

La prima notizia che attesta l'esistenza della chiesa di sant'Elia si ritrova nell'atto notarile del notar Leonardo Camarda datato 5 luglio X indizione 1461 (1462), nel quale Antonello da Messina si obbliga a dipingere un gonfalone per la chiesa di sant'Elia, commissionato dall'antica confraternita dei Disciplinanti

1638  (edificazione monastero)

Accanto alla chiesa di Sant'Elia venne eretto nel XV secolo un monastero di vergini sotto l'ordine dei minimi di San Francesco di Paola, che prese il nome dalla chiesa di Sant'Elia; le religiose nell'anno 1638 cambiarono istituto e seguirono la regola di Sant'Agostino

1694 - 1706 (ristrutturazione intero bene)

La chiesa fu ingrandita e abbellita nel 1694 ed il "cappellone" fu affrescato dai fratelli Filocamo nel 1706

1783 - XIX (danneggiamento per terremoto intero bene)

A seguito del terremoto del 1783 la chiesa di Sant'Elia subì rilevanti danni per lesioni prodottesi nell'abside, nella volta della navate e nelle pareti. I danni interessarono soprattutto le pitture a tempera eseguite dai fratelli Filocamo, che vennero ritoccate solamente nella prima metà dell'800 dal pittore Grasso

1848 - 1859 (danneggiamento per bombardamento monastero)

Durante i moti del 1848, il Monastero di Sant'Elia venne bombardato e subì un grave incendiò che lasciò in piedi solo le mura; vennero così affidati all'architetto Labruto i lavori di riattazione di alcuni locali da destinare alla clausura delle monache, e la restante parte venne occupata dalle truppe borboniche fino al 1859

1866 - post 1866 (acquisizione da parte dello Stato chiesa e monastero)

A seguito delle leggi eversive del 1866, il Monastero delle suore agostiniane venne incamerato dallo Stato e poi convertito in caserma della Guardia di Finanza, mentre la chiesa, fu adibita a deposito di materiali

1879 - 1911 (cessione chiesa)

La chiesa, amministrata dal Fondo per il Culto, con verbale del 7 dicembre 1879, fu concessa in uso al Comune di Messina con sagrestia e locali annessi, con obbligo di mantenimento dell'apertura al culto; nel 1908 il Comune la restituì per mancato adempimento dell'obbligazione suddetta; venne così chiesta la cessione da parte dell'Arcivescovo di Messina, monsignor D'Arrigo; l'atto venne perfezionato solo dopo il terremoto del 1908 e solo nel 1911 la chiesa venne restituita all'arcivescovo, monsignor D'Arrigo, con atto del 14 settembre, reg. a Messina il 4 ottobre al n. 1455

1908 - 1922 (crollo parziale e restauro copertura chiesa)

Il terremoto del 1908 risparmiò la chiesa arrecando solo pochi danni alla parte superiore della facciata, e alla impalcatura del Coro delle monache e dell'Organo; La chiesa fu restaurata nel 1922 grazie alla cessione, da parte della Curia arcivescovile, di parte della copertura della vecchia chiesa della Calispera di Contesse

1928  (ristrutturazione muro di sostegno intero bene)

Con decreto del 23 novembre 1928, la Real Soprintendenza all'Arte Medievale e Moderna di Sicilia approvò la perizia per la costruzione di 3 speroni a sostegno del muro della chiesa di Sant'Elia prospiciente nel cortile del palazzo del comando di divisione militare e autorizzò l'inizio dei lavori al fine della conservazione della chiesa

1932  (acquisto terreno casa canonica)

Nel 1932, l'arcivescovo di Messina, monsignor Angelo Paino, acquistò una parte di suolo dell'isolato 285 per dare luogo alla costruzione della casa canonica, come risulta da atto del notaio Saia del 24 dicembre dello stesso anno

1940 - 1944 (danneggiamenti intero bene)

La guerra del 1940-1944 determinò la perdita dei quadri e degli affreschi, risalenti al XVIII secolo, che arricchivano il soffitto e le pareti

1960  (ratifica confini intero bene)

Nel 1960, con atto del notaio Monforte vennero ratificati i confini della chiesa rispetto all'adiacente area di proprietà di privati

2004 - 2006 (adeguamento impianto elettrico chiesa)

L'8 marzo 2004 venne redatto il progetto di adeguamento dell'impianto elettrico della chiesa; approvato il 29 marzo 2004 dalla Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Messina, i lavori ebbero inizio il 5 luglio 2006 e si conclusero il 15 novembre dello stesso anno

2014 - 2016 (restauro chiesa)

il 9 dicembre 2014 venne trasmesso alla Soprintendenza il progetto di restauro conservativo della chiesa di Sant'Elia; i lavori, realizzati tra il 2015 e il 2016 prevedevano la rimozione e il successivo ripristino degli intonaci danneggiati interni e esterni e delle parti ornamentali degradate, il risanamento delle parti strutturali in calcestruzzo, la realizzazione dell'impermeabilizzazione e la revisione del manto di copertura, il restauro di tutte le opere in ferro, il restauro del portone d'ingresso, la collocazione di nuovi copri illuminanti
Descrizione

La chiesa di Sant’Elia è sita nell’omonima via della città di Messina, con orientamento a Sud – Est. Si accede alla chiesa tramite un portale tardo barocco che conduce a un’area di filtro a pianta rettangolare che precede la navata. In tale zona, è presente una scalinata che porta ad una quota inferiore rispetto a quella stradale, a testimonianza della quota originaria della città pre-terremoto del 1908. La chiesa presenta una pianta longitudinale ad un’unica navata con abside semicircolare coperta da catino absidale. L’altare coram populi risulta sopraelevato rispetto alla quota dell’aula. Il prospetto principale presenta un fronte a capanna, con il campanile posto sulla sinistra. Quest’ultimo possiede una cella campanaria con finestre con archi a tutto sesto ed ha una copertura a piramide e manto di copertura in laterizio.
Pianta
Pianta longitudinale ad un’unica navata culminante con abside semicircolare soprastato da una semicalotta con costoloni decorati a stucco. All’interno dell’abside, quattro coppie di colonne, con fusto scanalato e capitello corinzio dorato, sorreggono una trabeazione, decorata anch’essa a stucco, che circoscrive tutta la semicalotta e prosegue per tutto il perimetro dell’aula. L’illuminazione dell’abside è garantita da due finestre ovali con vetri colorati, posti nel catino.
Navate
La navata è caratterizzata, fino all’altezza della trabeazione, da una ricca decorazione in stucco con motivi tipici del ‘600: il partito architettonico, alterna due grandi nicchie per lato, destinate ad accogliere altari e riquadri per affreschi. La decorazione in stucco che compone tutta la navata, comprende coppie di puttini che reggono scudi in corrispondenza delle suddette nicchie, nonché festoni fitomorfi che ricoprono le lesene corinzie che scandiscono dei quadroni affrescati in modo alternato e le nicchie. Al di sopra della trabeazione, il cleristorio è caratterizzato da riquadri con cornici decorate privi di affreschi e da lesene, anch’esse decorate, che rappresentano il proseguimento di quelle sottostanti. Due finestre per lato, caratterizzano ulteriormente il cleristorio, garantendo l’illuminazione dell’intera navata. Due archi a tutto sesto, decorati con fasce floreali, delimitano l’aula, separando questa e dalla zona absidale e dalla cantoria.
Coperture
La copertura interna della chiesa è piana; il perimetro è segnato da una fascia costituita da quadrotti decorati a stucco. All’esterno, il tetto della navata è a due falde con manto di copertura in coppi di laterizio, mentre l’abside presenta copertura costolonata, rivestita anch’essa in coppi.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione interna è realizzata con lastre di marmo disposte in modo romboidale, alternate nei colori grigio chiaro e grigio scuro, a differenza di quelle presenti nel presbiterio che si alternano nei colori grigio scuro e giallo.
Prospetti
Il prospetto principale è caratterizzato da un portale con frontone curvilineo ed al centro un oculo a vetri policromi. Al di sopra di esso, vi è una finestra rettangolare coronata da un arco a tutto sesto, che illumina internamente la cantoria. Sopra ancora, una finestra circolare si trova nel timpano del frontone. Due cantonali con conci di pietra squadrati, delimitano il prospetto.
Elementi decorativi
L’altare a mensa e l’ambone, siti nell’abside, sono realizzati in legno. Prima di immettersi nella navata, sulla destra, è presente un’acquasantiera barocca, composta da un piedistallo in marmo bianco e rosa e una conchiglia con modanatura baccellata. Le decorazioni delle pareti interne della chiesa sono costituite da ghirlande tenute da angeli e attorniate da foglie e visi di puttini; talvolta i puttini sono circondati da foglie e cascate di frutta. Le colonne che formano l’abside, sono circondate da angeli in volo, a figura naturale intera. Questi tengono in mani festoni di fiori dorati.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1980/1990)
Altare costituito da basamento e mensa in legno truciolato rivestito da pannelli di formica nei colori wengè e rovere, al centro del piedistallo una lastra in ottone raffigura la mensa in rilievo. Ambone posto su basamento in legno a sinistra del presbiterio, con struttura in legno color mogano e pannelli in rovere.
Contatta la diocesi