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Perugia
Perugia - Citta' della Pieve
chiesa
parrocchiale
San Filippo Neri
Parrocchia di San Giovanni Rotondo Nella Chiesa Nuova
pianta; facciate; alzato; pavimenti e pavimentazioni; interni; campanile
altare - intervento strutturale (1980)
1612 - 1618(insediamento congregazione); 1625 - 1627(costruzione intero bene); 1627 - 1632(costruzione intero bene); 1632 - 1637(ornamenti cappella); 1634 - 1634(benedizione intero bene); 1635 - 1635(pavimentazione intero bene); 1636 - 1642(decorazioni cappella); 1640 - 1642(costruzione transetto); 1641 - 1641(donazione organo); 1641 - 1644(interruzione costruzione); 1641 - 1650(realizzazione altare maggiore); 1641 - 1650(realizzazione altare maggiore); 1642 - 1662(costruzione cupola); 1646 - 1646(ripresa costruzione); 1649 - 1649(costruzione intero bene); 1651 - 1652(realizzazione coretti); 1651 - 1748(costruzione sacrestia); 1652 - 1653(lavori porta); 1662 - 1665(lavori facciata); 1665 - 1666(lavori balaustra e scalinata); 1687 - 1690(costruzione oratorio); 1775 - 1775(lavori altare maggiore); 1779 - 1858(restauro balaustra ); 1779 - 1930(inaugurazione campanile); 1798 - 1798(modifica stemma); 1993 - 1993(restauro tetto); 2000 - 2002(restauro intero bene); 2003 - 2005(consolidamenti intero bene); 2006 - 2007(restauro facciata)
Chiesa di San Filippo Neri
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Filippo Neri <Perugia>
Altre denominazioni Chiesa Nuova
Chiesa di San Filippo Neri (Chiesa Nuova)
Ambito culturale (ruolo)
barocco (costruzione)
maestranze umbre (preesistenza)
Notizie Storiche

1612 - 1618 (insediamento congregazione)

Per volontà del vescovo di Perugia, Napoleone Comitoli, dopo il 1612 venne istituita la congregazione degli Oratoriani di San Filippo Neri, fondata dai nobili Orazio Mancini e Sozio Sozi. Nel 1614 ebbero l'autorizzazione a riunirsi nella cappella di Santo Stefano in Duomo, poi nella parrocchiale di Santa Maria degli Aratri. Fino al 1615, gli Oratoriani vivono nei pressi dell'antica chiesa di San Bartolomeo in Porta Eburnea per poi ottenere, grazie al vescovo Comitoli, la chiesa di San Giovanni Rotondo nel 1618. Il breve papale del 12 luglio 1618 conferma la fondazione della congregazione perugina con la formula che gli Oratoriani dipendano dall'ordinario diocesano.

1625 - 1627 (costruzione intero bene)

Nel 1625 viene eletto come preposto della congregazione perugina p. Senso Sensi con il quale si decide di costruire la nuova chiesa nella zona di San Giovanni Rotondo. Nel 1626 si procede alla demolizione delle case tra via dei Priori, via Ritorta e via della Stella. Il 26 maggio 1627, alla presenza del vescovo di Nocera Umbra, mons. Virgilio Florenzi, che sostituiva quello di Perugia, andato a Roma, venne posta la prima pietra della chiesa, nell'angolo destro dell'attuale facciata. Il progetto della chiesa fu affidato all'architetto Paolo Maruscelli. Durante i lavori di costruzione, nello scavare le fondamenta, furono trovati pozzi e fornaci per la fusione dei metalli.

1627 - 1632 (costruzione intero bene)

I lavori del 1627 iniziarono dalla zona absidale per procedere verso la facciata. Nel 1632, la navata era già a buon termine tanto che molte famiglie cominciarono a chiedere di potersi occupare della decorazione delle cappelle. P. Sozio Sozi, che aveva assunto la direzione dei lavori dopo la morte di p. Mancini (1630), si interessò di questo aspetto, bloccando l'entusiasmo dei perugini per realizzare una decorazione armonica per l'intera chiesa.

1632 - 1637 (ornamenti cappella)

Il Sozi chiese ai padri, nel 1632, di poter ornare la prima cappella a destra (oggi la terza) per poter dare un'indicazione di come decorare le altre. La cappella, dedicata all'Assunzione di Maria Vergine, era abbellita da un quadro di Guido Reni, proveniente da Bologna grazie all'amicizia di Sozi con l'arcivescovo della città emiliana mons. Capponi, che pagò lui stesso il dipinto (piastre 400). La cappella viene arricchita con le pitture di Anton Maria Fabrizi e le decorazioni scultoree di Tommaso Stati. La cappella viene ultimata nel 1637 per una spesa di più di 2000 scudi.

1634  (benedizione intero bene)

Il 14 giugno 1634 risulta conclusa la navata maggiore e serrata la volta. Fu benedetta da Orazio Monaldi, arciprete della cattedrale, per incarico del fratello cardinale Benedetto Baldeschi, vescovo di Perugia.

1635  (pavimentazione intero bene)

Nel 1635 fu concluso il pavimento della chiesa e nel mese di novembre gli Oratoriani cominciarono ad officiare nella chiesa nuova, lasciando quella di San Giovanni.

1636 - 1642 (decorazioni cappella)

Il 10 marzo 1636, Sofonisba Petrini ottiene la cappella di fronte a quella di p. Sozi, che l'aveva consigliata, elargendo una dote di 600 scudi. Nel 1642 continuano i lavori d'ornamento della cappella dedicata alla Natività di Maria Vergine.

1640 - 1642 (costruzione transetto)

Dopo la demolizione della facciata della chiesa di San Giovanni Rotondo, nel 1640 viene iniziata la creazione del transetto. Nel 1641 è termina la costruzione del cappellone del braccio sinistro, detto del Crocifisso e nel 1642 quella del braccio destro, detto di San Filippo Neri.

1641  (donazione organo)

Nel 1641, p. Bernardino Barilotti dona un organo per un valore di 50 scudi.

1641 - 1644 (interruzione costruzione)

La guerra di Castro (1641-44) tra Urbano VIII e il duca di Parma Odoardo Farnese interrompe l'attività del cantiere della chiesa di Perugia, ma la calce che era stata già preparata venne usata per risarcire le mura della città e per fortificarle.

1641 - 1650 (realizzazione altare maggiore)

Nel 1641, p. Sozi cercò di ornare l'altare maggiore, ma dato che non si trovava nei pressi la pietra più adatta, chiese a p. Leonzi di inviare gli scalpellini a Monte Malbe per reperire la materia prima. Da questa cava si fecero le colonne di tutti gli altari minori e due di quello maggiore. Nel 1644, p. Sozi sperava che il cardinale Luigi Capponi si facesse carico delle spese per la cappella maggiore già dedicata alla Concezione di Maria. Dopo un incontro fra i due, avvenuto a Foligno il 9 giugno 1644, il cardinale si obbligava a dare 2000 scudi. Con un rogito del 25 novembre 1644, lo scultore Tommaso Stati è incaricato di realizzare l'altare maggiore entro due anni, per il quale il cardinale prevede una spesa di 1800 scudi. Lo stesso prelato si riserva di fare a proprie spese le colonne e i capitelli facendoli venire da Roma.

1641 - 1650 (realizzazione altare maggiore)

Nel 1647, il Capponi regalò sei candelieri d'argento per l'altare, spendendo 1200 scudi. Il 24 febbraio 1650, p. Sozi conviene con gli scalpellini Silvestro Stati e Alessandro Leonzi di costruire la balaustra dell'altare maggiore in pietra bianca e rossa, simile a quella della cappella del Crocifisso di San Filippo e con lo scalino di pietra bianca di San Manno, per una spesa di 340 scudi. Il lavoro doveva essere compiuto entro lo stesso anno.

1642 - 1662 (costruzione cupola)

Su una fondazione di 18 piedi, nel 1642 si costruiscono i piloni di sostegno della cupola. Nel 1647 con l'assistenza dei fratelli del monaco Olivieri di Montecorona, Girolamo ed Evangelisto, si alzano quattro arconi di scarico a sesto acuto sui quattro piloni di sostegno della cupola, della dimensione di 2,5 metri nella testa e rastremati verso fino ad un metro dall'imposta. Vengono aperte solo quattro finestre anziché otto come di solito prevedeva tale architettura. La cupola fu terminata il 9 luglio 1648 con un cupolino di 14 piedi, anche se quest'ultimo è stato riedificato, poi, nel 1662.

1646  (ripresa costruzione)

Nel 1646 vennero ripresi i lavori del cantiere, ultimando la tribuna e la copertura della crociera. Si iniziò anche la facciata il 4 febbraio.

1649  (costruzione intero bene)

Il 12 aprile 1649 si demolisce il fondello che separa la navata dalla crociera. Il 22 maggio mons. Orazio Monaldi benedice la chiesa dal momento che risultava compiuta e ornata di dipinti. Alla stessa data risulta conclusa la cappella di San Filippo con la costruzione dell'altare, del pavimento e della balaustra.

1651 - 1652 (realizzazione coretti)

Il 16 ottobre 1651 p. Simone Perini, priore della congregazione riconosce l'incarico a p. Fra Guido Montalbano, frate Francesco Conventuale e sig. Giovanni Cianca da Perugia di realizzare i due cori del presbiterio per un importo di scudi 45. Questi dovranno, però, seguire il disegno e il modello previsto da p. Evangelista Olivieri. Il 2 ottobre 1652, tale Vincenzo falegname, riceve scudi 10 per i coretti e il 13 novembre altri 5.20 scudi.

1651 - 1748 (costruzione sacrestia)

Nel 1651 viene iniziata la costruzione della sacrestia. Il 22 maggio 1660 viene montata la porta di pietra nera e quattro anni più tardi fu sistemato un cancello di ferro per maggior sicurezza (1664). La struttura subisce un importante intervento di risistemazione nel 1748 con la demolizione del soffitto a volta e la creazione di quattro piloni, dotati di chiave in ferro per sostenere la struttura che si stava rovinando.

1652 - 1653 (lavori porta)

Nel 1652 furono ripresi i lavori della porta centrale della chiesa, interrotti a causa del fallimento del depositario Luca Ciccia. Il 30 maggio 1653, il maestro Tommaso Stati di Cortona riceve 66 scudi a saldo della porta grande.

1662 - 1665 (lavori facciata)

I lavori della facciata, nel frattempo erano stati interrotti per essere ripresi nel 1662. Il 25 maggio, infatti, si registra che la facciata era compiuta fino al frontespizio della porta grande. Nel giugno del 1663 furono collocati i capitelli del primo ordine, fu realizzato il cornicione e il frontespizio al di sopra. Tra l'estate e l'autunno del 1663 si ultimò anche il registro superiore con la messa in opera delle armi, dei candelieri dei vasi e della croce. Il 22 maggio 1665 la facciata è terminata e fu cantata una messa solenne in onore della Madonna come recita l'iscrizione messa sopra la porta: IN HONOREM IMMACUL. CONCEPT. DEIP. ET S. PHILIPPI NERII DEO DICATUM. Sulla facciata si ricorda anche il principale finanziatore dell'opera, il vescovo Marcantonio Oddi, il quale aveva erogato quasi 6000 scudi.

1665 - 1666 (lavori balaustra e scalinata)

Il 25 gennaio 1666, il priore Floramonte Floramonti concede ai padri filippini di "cavare" le pietre dalla muraglia sotterranea della città sotto la casa abitata da Antonio Tagliolinaro, vicino a San Gioseffe (via dei Calderari). Queste pietre, probabilmente, furono impiegate per la messa in opera della balaustra e della scalinata, lavori finanziati ancora da mons. Marcantonio Oddi che aveva elargito 400 scudi nel 1665. La sua generosità fu ricordata con l'applicazione dello stesso nel timpano della facciata.

1687 - 1690 (costruzione oratorio)

Al 28 luglio 1687 risale la posa della prima pietra dell'Oratorio che viene concluso il 21 novembre 1690.

1775  (lavori altare maggiore)

Nel 1775, lo scultore Giovanni Rossi lavora la mensa dell'altare maggiore della chiesa.

1779 - 1858 (restauro balaustra )

Nel 1779 si registra un primo intervento di restauro relativo alla balaustra e alla scalinata che risultano sconnesse. Il 27 settembre 1808, lo scultore Camillo Casella è chiamato a rimettere sei palle, delle grappe e un peduccio sulla balaustra, danneggiata durante il periodo repubblicano francese, ricevendo un compenso di scudi 4.20. Al 1858 si conosce un altro intervento di sistemazione della balaustra ad opera di Annibale Bondi che riceve scudi 1.36 da p. Giuseppe Zanetti.

1779 - 1930 (inaugurazione campanile)

Il 10 agosto 1779 viene inaugurato il campanile, successivamente demolito e ricostruito anche più alto nel 1930.

1798  (modifica stemma)

Con il governo repubblicano, nel 1798, il lapicida Camillo Casella fu incaricato di abbattere gli emblemi della famiglia Oddi (il campo e il cappello cardinalizio) sullo stemma che campeggiava sul timpano della chiesa. Per questo lavoro il 7 aprile 1798 riceve uno scudo.

1993  (restauro tetto)

Nel 1993 si effettuano dei lavori di impermeabilizzazione della copertura della chiesa, rimaneggiamento del manto e revisione dei discendenti.

2000 - 2002 (restauro intero bene)

Il primo stralcio dei lavori di restauro si consumano a partire dal 2000 fino al 2002. L'intervento prevede la riduzione delle masse sismiche; l'eliminazione delle spinte; la cerchiatura e il consolidamento della volta absidale. Nel periodo di maggio-luglio 2001 si svolge la campagna geognostica e dei carotaggi sulle strutture murarie esterne. Nel febbraio 2002, invece, si effettua l'indagine georadar per individuare la presenza di cavità esistenti nel terreno di fondazione. I lavori sono seguiti dall'ing. Balducci di Perugia.

2003 - 2005 (consolidamenti intero bene)

Il secondo stralcio di intervento, 2003-2005, prevedeva l'incatenamento facciata-navata-transetto; il consolidamento delle volte, cappelle e della navata e il vincolamento-ribaltamento della facciata e incatenamento della copertura. I lavori sono seguiti dall'ing. Balducci di Perugia.

2006 - 2007 (restauro facciata)

Tra il giugno 2006 e il dicembre 2007 sono stati eseguiti i lavori di restauro conservativo ed estetico della facciata (per della Coo.Be.C.), interessando anche la scalinata e i due lati della facciata. L'intervento ha previsto quanto segue: - operazione di diserbo delle piante infestanti che con le loro radici erano giunte quasi ai giunti dei conci e rimozione degli accumuli di guano e terriccio che ne favoriva la crescita; - rimozione dei frammenti pubblicitari lungo le pareti della facciata; - pulitura dell'intera superficie di travertino; - consolidamento strutturale per i pinnacoli, i vasi, la croce sommitale e lo stemma.
Descrizione

A croce latina, ad unica navata, con abside contornato dal coro, suddivisa in quattro campate, di cui le prime tre uniformi, tutte con cappelle laterali. Dal transetto sinistro si accede al vestibolo che porta alla sacrestia, architettura rifinita e affrescata che contiene importanti dipinti. In fondo, sulla seconda campata e sul transetto sono posti i confessionali. Nella quarta campata, sulla destra, c'è l'uscita laterale sotto una volta a botte ribassata. San Filippo, detta anche la Chiesa Nuova, si attesta lungo via dei Priori, in prossimità dell'antica parrocchia di San Giovanni Battista, probabile antico battistero della città. L'estetica e la narrazione architettonica sono una delle più chiare risposte perugine al rinnovamento del Concilio di Trento, migliore espressione del Barocco nel contesto urbano. La ricca facciata si apre su una piazza compromessa dal traffico viario che ne riduce la pertinenza e i coni prospettici, prospetto che copre l'oramai demaniato isolato urbano con ampi spazi dedicati alla vita dell'oratorio filippino, comprendente l'antica chiesa di San Giovanni Batista, poi titolata a Santa Cecilia, attualmente auditorium del Conservatorio perugino. Con il suo alto tiburio coronato da lanterna, il volume dello spazio ecclesiale si attesta come attrattore dell'immagine della città dominando determinate prospettive.
pianta
A croce latina, ad unica navata, con abside contornato dal coro, suddivisa in quattro campate, di cui le prime tre uniformi, tutte con cappelle laterali. Dal transetto sinistro si accede al vestibolo che porta alla sacrestia, architettura rifinita e affrescata che contiene importanti dipinti. In fondo, sulla seconda campata e sul transetto sono posti i confessionali. Nella quarta campata, sulla destra, c'è l'uscita laterale sotto una volta a botte ribassata.
facciate
La facciata principale, in travertino bianco, presenta ricche decorazioni secondo lo stile barocco, ed è composta da due ordini suddivisi da lesene con capitello corinzio, sormontati dal timpano triangolare, fiancheggiate lateralmente da graziose nicchie senza statue e in alto da due volute, affiancate da due vasi lapidei. Nel timpano è inserito lo stemma, non più leggibile, della famiglia Oddi. Al di sopra si dispongono ai lati due candelabri e al centro la croce sommitale. Una grande scalinata a due rampe decorata da una raffinata balaustra conduce al portale ligneo principale. La facciata laterale lungo il decumano di via dei Priori con il suo piccolo ingresso è in mattoni a vista, segnata comunque da eleganti modanature, con tracce di grandi archi tamponati.
alzato
Lo spazio sopra la trabeazione è affrescato in tutte le sue parti, con la navata coperta da volta a botte lunettata, che porta, con un senso ascensionale, alla cupola, nascosta esternamente dal tiburio, e si conclude poi nel catino. Le modanature, come i capitelli corinzi e le scalanature delle lesene, sono tutte dorate, scandite da un architrave ampiamente modanato, un fregio decorato e una cornice con dentelli anch'essa costituita da diverse listellature. La cupola, sostenuta da pennacchi sferici affrescati, è interposta da un piccolo tamburo con quattro nicchie con statue secondo le direzioni principali e altrettante finestre lungo le diagonali. Ai lati, in modo simmetrico, le cappelle poste in corrispondenza delle campate si aprono verso la navata con un grande arco a tutto sesto su cui si imposta ciascuna copertura a botte. Nel primo incrocio di pilastri prima del transetto, lungo la navata e in modo simmetrico, sono situati due decorati pulpiti rialzati, così come lateralmente nel transetto sono posti quattro piccoli balconi interni, di cui la coppia nel lato dell'abside contiene le canne dell'organo. Sul fondo domina l'altare con al centro l'immagine dell'Assunzione, espressione dei contenuti espliciti della Controriforma che connotano anche l'estetica spaziale.
pavimenti e pavimentazioni
In marmo, secondo lo stile barocco.
interni
Iniziando il percorso dalla porta di ingresso, sul lato destro della navata si apre la cappella della Visitazione di Maria, poi la cappella della Purificazione, la cappella dell'Assunzione e, nel transetto sinistro, la cappella S. Filippo Neri e la cappellina dell'Addolorata realizzata agli inizi del Novecento. Nella zona absidale, l'altare barocco sostiene la grandiosa tela raffigurante l'Immacolata Concezione di Pietro Berrettini da Cortona (1662). Continuando lungo la navata sinistra si incontrano la cappella del Crocifisso, la cappellina transennata di S. Giuseppe, originariamente un passaggio che conduceva all'abitazione dei Padri Filippini, quindi la cappella della Natività di Maria, la cappella della Presentazione di Maria e la cappella dell'Annunciazione.
campanile
In muratura, a sinistra guardando la facciata.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (1980)
Altare rivolto verso l'assemblea realizzato con paliotto dorato preesistente.
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