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Sassomorello
Prignano sulla Secchia
Modena - Nonantola
chiesa
parrocchiale
S. Bartolomeo Apostolo
Parrocchia di San Bartolomeo Apostolo
Struttura; Impianto strutturale; Pavimenti e pavimentazioni
presbiterio - aggiunta arredo (1980-1983)
1197 - 1197(preesistenze carattere generale); 1600 - 1600(costruzione campanile); 1859 - 1859(costruzione intero bene ); 1860 - 1860(notizie storiche carattere generale)
Chiesa di San Bartolomeo Apostolo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Bartolomeo Apostolo <Sassomorello, Prignano sulla Secchia>
Altre denominazioni S. Bartolomeo Apostolo
Autore (ruolo)
Felice Spezzani (progettazione)
Ambito culturale (ruolo)
classicismo (costruzione dell'edificio)
Notizie Storiche

1197  (preesistenze carattere generale)

Il nucleo composto dalla Chiesa di San Bartolomeo Apostolo e dagli edifici di pertinenza sorge su un'imponente roccia ofiolitica (da cui il nome Sassomorello della località del comune di Prignano sulla Secchia), a strapiombo sul lato sud e facilmente accessibile sul versante nord. Il piccolo agglomerato di Sassomorello è ricordato per la prima volta dalle fonti documentarie nel 1197, quando quattordici uomini del luogo giurano fedeltà al Comune di Modena. Scrive il Parmeggiani, riprendendo quanto scritto dallo storico Ricci: "Sassomorello o Sassomereo ed anche Sasso merelio [...] ha una Parrocchiale col titolare di S. Bartolomeo figliale della Pieve di Rocca S. Maria... con la denominazione di "Ecclesia de Sasso Merelio".

1600  (costruzione campanile)

Il campanile è, invece, tuttora incorporato al complesso di fabbricati residenziali sorti sulle rovine dell'antica pieve, edificata fra il XV e il XVII secolo, di cui si conservano le fondamenta murarie a strapiombo sulla roccia. L'impianto originario della torre campanaria risale al Seicento e, originariamente arrivava all'altezza dell'adiacente edificio un tempo adibito a canonica, ma nel 1949 è stato sopraelevato nelle forme attuali su incarico del parroco Don Sante Vandelli.

1859  (costruzione intero bene )

L'edificio realizzato sotto la direzione dell'Ing. Felice Spezzani di Montegibbio, dal capomastro Stefanini, è aperta al culto il 24 agosto, giorno di S. Bartolomeo Apostolo, cui è dedicato l'edificio sacro, del 1859 (L. Parmeggiani, Campanili e Campane del Modenese (Bassa e Frignano) II Parte, Modena 1987, pp. 489-490).

1860  (notizie storiche carattere generale)

In origine l'edificio sacro, che secondo alcuni studiosi, era un oratorio sussidiario di Ligorzano, si trovava all'interno del castello di Sassomorello. L'antica chiesa, con il passare del tempo diventa insufficiente ed il preposto Don Angelo Spagnoli si fa promotore della costruzione di una nuova Chiesa nelle vicinanze, grazie all'approvazione del Vescovo di Modena Mons. Emilio Cugini.
Descrizione

L'edificio sacro dall'impianto planimetrico rettangolare con abside semicircolare, è in muratura in sasso con il prospetto tripartito ed intonacato. La porzione centrale, delimitata da cantonali a conci evidenziati dalla tonalità contrastante rispetto a quella di fondo, ha il coronamento a capanna. In basso si apre il portale, inserito entro una semplice incorniciatura leggermente a rilievo, della stessa tonalità dei cantonali, come la cornice della soprastante finestra, a forma di lunetta. Le parti laterali del prospetto, di altezza minore rispetto alla parte centrale, di sagoma trapezoidale, a ricalcare la forma delle navate, sono ornate superiormente da una cornice modanata uguale a quella del coronamento e, ai lati, da cantonali a conci. Alla chiesa si accede da alcuni gradini delimitati da un basso parapetto con, all'estremità, la statua di un leone. L'interno, a tre navate, con presbiterio è coperto da volta a botte nella navata centrale e da volte a crociera nelle laterali, mentre la cupola, simulata in pittura, decorata, a spicchi, con riquadri ottagoni di dimensioni digradanti, spartiti da lesene con motivi fitomorfi stilizzati, presenta nell'occhio centrale il monogramma raggiato di Cristo. I pennacchi presentano tondi a rilievo in stucco raffiguranti i quattro Evangelisti. Anche il catino absidale reca una decorazione simulata in pittura con, all'interno degli spicchi, motivi simbolici entro cornici mistilinee. Sulla parete di controfacciata, conclude il fastigio trompe l'oeil al di sopra del portale, il tondo in stucco raffigurante "San Geminiano che benedice la folla".
Struttura
Struttura portante continua in muratura in pietra arenaria, orditura di copertura primaria e secondaria in legno, manto in coppi laterizi.
Impianto strutturale
L'edificio sacro dall'impianto planimetrico rettangolare con abside semicircolare, è in muratura in sasso con il prospetto tripartito ed intonacato. L'interno, a tre navate, con presbiterio è coperto da volta a botte nella navata centrale e da volte a crociera nelle laterali.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazioni interne miste: è presente del battuto cementizio ed i gradini risultano in marmo.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1980-1983)
La zona presbiteriale, rialzata da un gradino in marmo rispetto all'aula, presenta l'altare originario in scagliola; il celebrante ha la sede in legno alla sua sinistra e l'ambone, sempre in legno, alla sua destra. E' presente la mensa, centrale, per la funzione in marmo e legno.
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