chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Modena Modena - Nonantola chiesa cattedrale Santa Maria Assunta Parrocchia di Santa Maria Assunta Struttura; Pavimenti e pavimentazioni; Impianto strutturale; Coperture presbiterio - aggiunta arredo (1978-1979) XI secolo - XI secolo(informazioni storiche carattere generale); 1099 - 1099(costruzione intero bene ); 1099 - 1099(lavori intero bene ); 1106 - 1106(lavori di completamento intero bene ); 1184 - 1184(consacrazione cattedrale); XV sec. - XV sec.(dettagli di costruzione carattere generale); XV sec. - XV sec.(realizzazione volte a crociera); 1898 - 1904(lavori intero bene ); 1980 - 1989(restauri intero bene); 1997 - 1997(riconoscimento Unesco intero bene ); 2012 - 2018(restauri post sisma intero bene)
Cattedrale di Santa Maria Assunta
Tipologia e qualificazione
chiesa cattedrale
Denominazione
Cattedrale di Santa Maria Assunta <Modena>
Altre denominazioni
Duomo di Modena Cattedrale di Santa Maria Assunta detta Duomo
Ambito culturale (ruolo)
romanico (costruzione dell'edificio)
Notizie Storiche
XI secolo (informazioni storiche carattere generale)
Fu il canonico Aimone a lasciare traccia sia su pergamena che su pietra delle origini della gloriosa storia di questa chiesa e del legame indissolubile e profondo tra i modenesi ed il loro amato vescovo Geminiano, che secondo la tradizione morì il 31 gennaio 397 e protesse la città da invasioni e calamità naturali. Le celebri miniature della Relatio raffigurano i momenti salienti del racconto, dal ritrovamento, narrato come miracoloso, delle pietre impiegate per rivestire la struttura della cattedrale, alla traslazione del corpo del Santo, alla presenza delle autorità cittadine ed ecclesiastiche e di Matilde di Canossa, che con gli altri attese papa Pasquale II.
1099 (costruzione intero bene )
Nel complesso monumentale è racchiusa infatti l'essenza della città cristiana medievale, in cui si coniugavano valori religiosi e civici. Sono impressi sulle pietre del Duomo la data della posa della prima pietra, il 9 giugno 1099, ed i nomi di Lanfranco, architetto, e Wiligelmo, scultore.
Due epigrafi testimoniano la presenza dei due grandi artisti, l'inizio e la motivazione della costruzione. Una si trova in facciata, sorretta dal patriarca Enoch e dal profeta Elia, che elevano Wiligelmo a scultore degno d'onore e fissano nella memoria il giorno in cui il Duomo iniziò a prendere forma. L'altra iscrizione è incastonata nell'abside centrale, verso la piazza, e riporta il nome e l'elogio di Lanfranco, dal cui ingegno nacque il progetto originario della cattedrale.
1099 (lavori intero bene )
Il reimpiego del materiale lapideo si rese necessario a causa della difficoltà di reperimento di marmi sul territorio e per evitare costose spese di trasporto: sotto la città medievale e ai confini del suo centro, giacevano i resti di Mutina romana, che furono recuperati e a cui venne affidata una nuova funzione, nobilitare l'edificio più importante della città. Lanfranco diresse i lavori di costruzione in mattoni della struttura, rivestita con pietre di origini e caratteristiche diverse ed abitata in ogni sua componente da una moltitudine di figure scolpite. La costruzione della basilica a tre navate, con il presbiterio sopraelevato per far spazio alla cripta con il sepolcro del Santo, procedette dalle absidi.
1106 (lavori di completamento intero bene )
L'avanzamento dei lavori procedette con convinzione tale da permettere la consacrazione dell'altare e la traslazione delle spoglie di San Geminiano nell'anno 1106. Se ne ha puntuale testimonianza nella Relatio, prezioso codice miniato con il racconto delle prime fasi del progetto, conservato nell'Archivio Capitolare di Modena.
1184 (consacrazione cattedrale)
Papa Lucio III consacrò la nuova cattedrale il 12 luglio 1184. Le forme attuali del Duomo sono però il frutto di successivi interventi nell'architettura come nella decorazione, i più rilevanti dovuti alla lunga campagna di lavori (dalla fine del XII secolo al 1319) guidata dai Maestri Campionesi, lapicidi provenienti dalle rive del lago Campione, al confine tra Lombardia e Svizzera.
XV sec. (dettagli di costruzione carattere generale)
Nell'abside centrale, a est, sono incise le misure del XV secolo, a testimoniare non solo il ruolo della piazza come luogo di incontro e di scambio, ma anche l'importanza delle istituzioni come garanti.
XV sec. (realizzazione volte a crociera)
Le arcate trasversali a sesto acuto scandiscono lo spazio un tempo coperto con soffitto a capriate in legno, sostituito nel XV secolo dalle volte a crociera costolonate ora visibili.
1898 - 1904 (lavori intero bene )
La cattedrale venne isolata sui quattro lati tra il 1898 e il 1904; rimane collegata solo alla torre campanaria tramite due archi e all'attuale sagrestia con un passaggio: per secoli dal sagrato la piazza era raggiungibile camminando sotto un arcone che legava Duomo e Palazzo Arcivescovile, mentre il Cortile delle Canoniche impediva la vista del fianco nord della chiesa fin quasi alla Porta della Pescheria.
Tra fine Ottocento e inizi Novecento, la cattedrale fu interessata da un integrale restauro 'in stile' che portò alla eliminazione di tutte le superfetazioni dei secoli XV-XVI-XVII-XVIII-XIX allo scopo di riportare la basilica al suo originale aspetto romanico. Questo portò alla demolizione di tutti gli altari laterali e alla revisione del presbiterio con la sistemazione del pulpito e del pontile campionese.
1980 - 1989 (restauri intero bene)
Negli anni '80 del Novecento, in occasione del centenario della dedicazione (1184-1984), il duomo fu oggetto di profondi restauri conservativi, accompagnati da campagne di studio e rilievo che hanno portato a importanti scoperte sull'edificio.
1997 (riconoscimento Unesco intero bene )
Il Duomo di Modena rappresenta il fulcro dell'identità culturale cittadina. Voluta fortemente da fedeli, ecclesiastici e cittadini modenesi, la costruzione di una nuova cattedrale rispondeva al bisogno collettivo di dare degna dimora al corpo di San Geminiano, per celebrarne le gesta e trasmetterne il culto. Per la sua importanza nella storia umana, la cattedrale, insieme alla torre Ghirlandina e Piazza Grande, è stata inserita nel 1997 dall'UNESCO nella lista del Patrimonio Mondiale dell'Umanità. Il riconoscimento dell'eccezionale valore universale è stato ottenuto in quanto capolavoro del genio creativo umano, esempio eminente del Romanico e testimonianza della civiltà comunale del Medioevo.
2012 - 2018 (restauri post sisma intero bene)
Nel 2012 la cattedrale fu danneggiata dal sisma, in particolare nelle volte a crociera della navata centrale. Tra il 2015 e il 2018 l'edificio è stato riparato e consolidato.
Descrizione
La facciata a salienti e tripartita rivela la divisione interna a tre navate; al centro, l'ingresso principale è incorniciato da un protiro a due ordini sovrapposti, sorretto da leoni stilofori di epoca romana coerentemente reimpiegati, a sottolineare quello che in origine era l'unica porta presente in facciata, il Portale Maggiore. Furono aperti in epoca successiva, dopo l'arrivo delle maestranze campionesi, il rosone, incoerente con il linguaggio romanico, più vicino al gusto gotico, e i portali laterali, che causarono lo spostamento dei rilievi wiligelmici. La cattedrale, isolata sui quattro lati tra il 1898 e il 1904, rimane collegata alla torre campanaria tramite due archi e all'attuale sagrestia con un passaggio: per secoli dal sagrato la piazza era raggiungibile camminando sotto un arcone che legava Duomo e Palazzo Arcivescovile, mentre il Cortile delle Canoniche impediva la vista del fianco nord della chiesa fin quasi alla Porta della Pescheria.
Nell'abside centrale, a est, sono incise le misure del XV secolo, a testimoniare non solo il ruolo della piazza come luogo di incontro e di scambio, ma anche l'importanza delle istituzioni come garanti. Il prospetto meridionale, che si affaccia su Piazza Grande, presenta due Porte: in quella più a ovest, denominata "della Pescheria", è protagonista San Geminiano Vescovo, il patrono di Modena sepolto della cripta, ritratto nelle formelle scolpite dell'architrave nella vicenda miracolosa della guarigione della figlia dell'imperatore Gioviano. Poco più a est fu realizzata in epoca successiva la Porta Regia, che già nel nome denuncia il ruolo di ingresso per eccellenza di cui si volle dotare il lato del Duomo verso Piazza Grande, centro nevralgico della vita comunale. Questo ingresso monumentale, profondamente diverso per magnificenza, linguaggio e materiali dagli altri portali, costituisce una delle maggiori novità introdotte dalle maestranze campionesi nel XIII secolo, anche attraverso l'impiego, come in altri inserimenti successivi, del calcare ammonitico veronese. I leoni stilofori si avventano sulle prede, i motivi stilizzati degli elementi naturali prendono qui il posto dei tralci abitati, la loggia monumentale ospita una statua di San Geminiano del 1376, oggi sostituita da una copia.
Entrando nel Duomo si scopre un ambiente in cui prevale il senso di semplicità e raccoglimento, colpisce il brusco cambiamento dei materiali di rivestimento, dalle pietre chiare dell'esterno al laterizio dell'interno. I restauri di epoca moderna sono in parte responsabili dell'effetto attuale, avendo spogliato le pareti. La navata centrale è divisa dalle due laterali tramite l'alternanza di pilastri quadrilobati in laterizi e colonne in pietra, che sostengono pareti con finti matronei, loggette che riprendono quelle esterne, ma che non si aprono su gallerie percorribili. Le arcate trasversali a sesto acuto scandiscono lo spazio un tempo a capriate in legno, coperte nel XV secolo dalle volte a crociera costolonate ora visibili. Anche nelle navate minori continua il disegno impostato sul tema degli archi, il ritmo è dato da archi trasversali a tutto sesto impostati sui pilastri principali, sui quali sono aperte delle bifore. Lo schema si interrompe alla quinta campata, a causa dell'inserimento, da parte delle maestranze campionesi, del falso transetto, che si sviluppa in volumetria senza denunciare la sua presenza in pianta. Questo intervento motivato sia da cedimenti della struttura che da esigenze liturgiche, ha posto l'accento sulla sacralità del presbiterio sopraelevato, raggiungibile attraverso due scale poste ai lati dell'ingresso alla cripta e del Pontile, scolpito con scene della Passione, su colonnette sorrette da leoni e telamoni.
Struttura
Struttura portante in muratura continua in laterizio; rivestimento esterno in marmi di diversa natura e provenienza. Struttura di copertura portante in legname e manto in coppi laterizi.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazioni interne in marmi policromi.
Impianto strutturale
La navata centrale è divisa dalle due laterali tramite l'alternanza di pilastri quadrilobati in laterizi e colonne in pietra, che sostengono pareti con finti matronei, loggette che riprendono quelle esterne, ma che non si aprono su gallerie percorribili. Le arcate trasversali a sesto acuto scandiscono lo spazio a capriate in legno, coperte nel XV secolo dalle volte a crociera costolonate ora visibili.
Coperture
Orditura primaria e secondaria in legno.
Presenti le capriate con arcarecci e travetti, tavolato laterizio: elementi non visibili dall'interno dell'aula dopo la realizzazione nel Quattrocento delle volte a crociera in laterizio, tuttora esistenti.
Manto in coppi laterizi tradizionali modenesi.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1978-1979)
Dopo la riforma liturgica del Vaticano II, la zona presbiteriale per le funzioni religiose è stata ricavata nel fondo della navata centrale, tramite la realizzazione di una pedana in legno rivestita da moquette rossa su cui trovano posto l'altare maggiore in legno, un piccolo ambone ligneo sulla sinistra, la cattedra del vescovo sulla destra e verso la cripta la sede del celebrante.