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Rocchetta
Guiglia
Modena - Nonantola
chiesa
parrocchiale
S. Silvestro I Papa
Parrocchia di San Silvestro I Papa
Coperture; Impianto strutturale; Pavimenti e pavimentazioni; Struttura
presbiterio - aggiunta arredo (1995-2000)
XIII - XV(preesistenze carattere generale); 1522 - 1561(informazioni storiche carattere generale); 1569 - 1569(informazioni storiche carattere generale); 1585 - 1629(informazioni storiche carattere generale); 1630 - 1630(preesistenze intero bene); 1640 - 1640(costruzione intero bene); 1756 - 1756(preesistenze carattere generale); 1768 - 1786(ricostruzione campanile); 1827 - 1827(descrizione intero bene )
Chiesa di San Silvestro I Papa
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Silvestro I Papa <Rocchetta, Guiglia>
Altre denominazioni Chiesa parrocchiale di San Silvestro I papa
S. Silvestro I Papa
Ambito culturale (ruolo)
classicismo (ricostruzione)
Notizie Storiche

XIII - XV (preesistenze carattere generale)

I cataloghi delle chiese Modenesi del XIII e del XV secolo attribuiscono a Trebanello due chiese, entrambi dipendenti alla Pieve di Trebbio: “Ecclesia de Trebanello e d Ecclesia San silvestri de Trebanello”; tuttavia, il Mucci, sulla base di quanto precedentemente affermato, suppone vi sia stato un errore da parte dei compilatori dei cataloghi, i quali “non pratici della zona, possono aver equivocato assegnando a Trabanello due chiese anziché una per ciascuna borgata”, infatti una carta del 1470 dimostra come la seconda chiesa appartenesse a Rocchetta, con la menzione di don Antonio Fabbri rettore di San Silvestro della Rocchetta di Trebanello; così pure nel 1474 si cita Bartolomeo “Masserotto” della Rocca di Guiglia, residente nel territorio della Rocchetta di Trabanello, distretto di Carpi, che con disposizione testamentaria chiede di essere sepolto nella chiesa di Guiglia o in quella di San Silvestro di Rocchetta.

1522 - 1561 (informazioni storiche carattere generale)

Al tempo della vita pastorale Foscherari del 1522, quando Rocchetta contava una popolazione di circa 140 anime, ne era cappellano tale don Marco, del luogo, “avarus et ignarus”. Rettore era don Giacomo Vignola, di Modena, alla cui morte, avvenuta nel 1561, il beneficio di San Silvestro rendeva annualmente 25 scudi.

1569  (informazioni storiche carattere generale)

Nel 1569, in occasione della visita Silingardi, reggeva la chiesa di San Silvestro di Rocchetta don Giovanni Battista Geminelli.

1585 - 1629 (informazioni storiche carattere generale)

Tra il 1585 ed il 1629, quando il territorio di Rocchetta sembra comprendesse anche una parte situata al di là del Panato, la popolazione scese da 60 a 50 fuochi.

1630  (preesistenze intero bene)

La notevole distanza dalla parrocchiale dalla canonica rendeva la prima soggetta a frequenti furti per cui, nel clima di fervore ricostruttivo che interessò moltissime località di montagna, la comunità di Rocchetta ed il rettore don Pietro Ferrari, ottennero dal vescovo Alessandro Rangoni, con suo chirografo del 16 aprile 1630, di poter erigere una nuova chiesa in luogo più idoneo.

1640  (costruzione intero bene)

L’opera, iniziata lo stesso anno e poi sospesa per dissensi sorti tra gli uomini del Comune ed alcuni possidenti, fu condotta a termine nel 1640.

1756  (preesistenze carattere generale)

Una memoria manoscritta del 1756 riferisce che sulla rupe dei Sassi, dove si diceva esistesse la Rocchetta di Trebanello, abitata allora da una famiglia, si vedevano ancora “alcuni vestigi…a rada del terreno” ed una croce di legno che segnava il luogo in cui un tempo sorgeva la chiesa di san Silvestro Papa. Venuta meno tale chiesa, alla distanza di “due terzi di miglio” fu creata parrocchiale una vecchia cappella custodita, secondo la tradizione popolare, da un romito e situata su di un colle solitario detto “le mondezze”.

1768 - 1786 (ricostruzione campanile)

Tre anni dopo la chiesa ed il territorio di Rocchetta vennero saccheggiati dalle truppe barberine. Il campanile, bruciato e danneggiato in quest’occasione, fu ricostruito tra il 1768 e il 1786 a spese del Comune.

1827  (descrizione intero bene )

La visita pastorale del 1827 descrive la chiesa assai grande per la sua scarsa popolazione di 209 anime; il tetto era a travature e a catene di legno con tavolato di pietra. Sopra l’ancona si trovava un antico dipinto rappresentante “una gloria con Padre Eterno”. Le pareti necessitavano di restauri. Non dipendeva da essa alcun oratorio.
Descrizione

La chiesa parrocchiale di Rocchetta, dedicata a San Silvestro I papa, ha la facciata rivolta verso il cimitero dalla parte opposta dell’abitato. A pianta rettangolare, presenta corpi laterali simmetrici, sporgenti nella parte absidale, contraddistinti da quattro finestrelle, due a lunetta e due ovali, e da due ingressi secondari. In facciata presenta un portale intonacato ad arco a tutto sesto con cornice rettangolare modanata, sovrastante finestrella quadrilobata con cornice circolare e, alla stessa altezza, tracce di decorazioni sull'intonaco. A lato del portale è collocata una lapide marmorea del 1866, che ricorda la morte di Pietro Antonio Ferrari. Internamente l'edificio di culto si presenta a pianta rettangolare, a sala; su essa si affacciano due cappelle laterali, con altari, introdotte da archi a tutto sesto e coperte con volte a botte. Il presbiterio, coperto da volta a botte è affiancato da due cantorie, l'abside rettangolare, che conclude l'edificio, è coperta da volta a botte con impostate due unghie in corrispondenza delle aperture a lunetta. Tra le opere pregevoli contenute attualmente all'interno sono una vasca battesimale datata 1584, proveniente dalla precedente chiesa, una croce a stile in bronzo argentato di produzione emiliana di serie, il paliotto dell’altare, del sec. XVII, attribuibile a manifattura probabilmente bolognese o romagnola, ad altro paliotto settecentesco che risente dell’influenza bolognese. A lato della chiesa si erge, isolato, il campanile settecentesco a pianta quadrata, avente copertura a quattro falde terminante a guglia in laterizio, soprastante croce e banderuola in ferro. All'altezza della cella campanaria presenta quattro finestre archi voltate, affiancate da lesene che si prolungano fino al soffittino di gronda a sguscio, riccamente modanato.
Coperture
La copertura è tradizionale a falde inclinate, con due spioventi a capanna sulla navata unica. Struttura lignea di sostegno al manto in tegole.
Impianto strutturale
La chiesa ha la facciata rivolta verso il cimitero dalla parte opposta dell’abitato. A pianta rettangolare, presenta corpi laterali simmetrici, sporgenti nella parte absidale. La copertura è tradizionale a falde inclinate.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazioni interne in cotto antico.
Struttura
Muratura continua in pietra locale nelle pareti perimetrali, intonacate e tinteggiate, sia verso l'esterno che l'interno. La copertura è tradizionale a falde inclinate.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1995-2000)
La zona presbiteriale rialzata da un gradino rispetto all'aula presenta l'altare posticcio in legno centrale, più in dietro l'altare originario in scagliola con paliotto, mensa e tabernacolo. Guardando dalla sala, troviamo, a destra la sede e a sinistra il leggio.
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