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Torino
Torino
chiesa
parrocchiale
S. Carlo Borromeo
Parrocchia di San Carlo Borromeo
facciata; Pianta; Struttura; copertura; prospetti laterali; Campanile; presbiterio; pavimentazione; interni; decorazioni; arredi
presbiterio - aggiunta arredo (fine anni '60)
1619 - 1620(costruzione e consacrazione intero bene); 1625 - 1635(costruzione carattere generale); 1653 - 1653(realizzazione altare maggiore e decorazione); 1834 - 1834(completamento facciata); 1863 - 1866(ampliamento e aggiornamento decorativo interno intero bene); 1935 - 1935(rivestimento in marmo esterno); 1998 - 1999(manutenzione copertura); 2005 - 2006(restauro facciata)
Chiesa di San Carlo Borromeo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Carlo Borromeo <Torino>
Altre denominazioni S. Carlo Borromeo
Autore (ruolo)
Caronesi, Ferdinando (progettazione facciata )
Amedeo Di Castellamonte (progettazione altari)
Ceppi, Carlo (ampliamento)
Ambito culturale (ruolo)
barocco (costruzione )
neobarocco (facciata )
Notizie Storiche

1619 - 1620 (costruzione e consacrazione intero bene)

L’area della chiesa di San Carlo fu ceduta dal duca Carlo Emanuele I di Savoia agli Agostiniani Scalzi. Il 1 settembre 1619 fu posta la prima pietra e la costruzione proseguì tanto che l’anno successivo iniziò ad essere officiata. A quella data risulta presente il campanile e la facciata lasciata al rustico. La chiesa venne dedicata a Carlo Borromeo (canonizzato il 21 agosto 1610), su volere di Carlo Emanuele I, particolarmente legato a questo vescovo fin dal suo primo pellegrinaggio a Torino per venerare la Sindone. In quegli anni la nuova chiesa sorgeva isolata in un pianoro, separato dalla città vecchia dai resti dei bastioni e dei fossi scavati per estrarne l’argilla. Poiché il duca Carlo Emanuele I desiderava che la costruzione fosse terminata velocemente, vennero riservate allo scopo somme rilevanti provenienti da eredità, condanne pecuniarie ed elargizioni.

1625 - 1635 (costruzione carattere generale)

Con l’ingrandimento meridionale di Torino venne aperta la contrada Nuova e tracciata nel 1637 la piazza Reale (attuale piazza San Carlo), come spazio aulico di saldatura tra nucleo antico e nuova espansione urbana. In conformità con il modello francese delle places royales, questa piazza fu costruita con palazzi porticati uniformi e conchiusa dalla presenza delle due chiese gemelle sul fronte sud, destinate ad ordini religiosi di protezione ducale.

1653  (realizzazione altare maggiore e decorazione)

Nel 1653 Cristina di Francia affidò a Bernardino Quadri la realizzazione dell'altare maggiore e la decorazione a stucco dello stesso altare e del coro, su disegno di Amedeo di Castellamonte. Al centro fu posto il quadro di San Carlo in adorazione della Sindone, di Giacomo e Giovanni Andrea Casella. Allo stesso Castellamonte si deve anche la progettazione degli altari della seconda cappella a sinistra e della prima a destra.

1834  (completamento facciata)

Nel 1834 per interessamento del Re e del Comune fu bandito un concorso per la sistemazione della facciata (rimasta fino ad allora a rustico), vinto dall’architetto Ferdinando Caronesi.

1863 - 1866 (ampliamento e aggiornamento decorativo interno intero bene)

Nel 1837 Carlo Alberto cedette il convento ai Servi di Maria, sostituiti poi dai secolari, che nel 1863 abbellirono e ampliarono la chiesa su disegno di Carlo Ceppi. Venne arretrato l’altar maggiore e la sacrestia trasformata in coro laterale, mentre Rodolfo Morgari dipinse la volta e le pareti superiori con ornati bizantini. In queste forme la chiesa fu riconsacrata il 14 giugno 1866.

1935  (rivestimento in marmo esterno)

Nel 1935 con il rifacimento del secondo tratto di via Roma il fianco sinistro, l’abside e parte del fianco destro vennero rivestiti di marmo.

1998 - 1999 (manutenzione copertura)

Intervento di manutenzione della copertura.

2005 - 2006 (restauro facciata)

Intervento di restauro della facciata.
Descrizione

La chiesa sorge insieme alla gemella Santa Cristina quale quinta scenografica della place royale del primo ampliamento della città capitale barocca, l'attuale Piazza San Carlo. Costruita quale chiesa conventuale degli agostiniani nel primo Seicento è frutto di numerose trasformazioni. La pianta è a navata unica con quattro cappelle laterali e corpo absidale allungato a terminazione piana. La facciata a profilo concavo si sviluppa su due ordini ritmati da paraste e colonne e scanditi da trabeazioni con timpano triangolare sommitale.
facciata
La facciata, a profilo concavo, si sviluppa su due ordini ritmati da paraste e colonne con capitelli corinzi. I piani sono scanditi da importanti trabeazioni, con timpano triangolare sommitale spezzato, con bassorilievo e statue di coronamento. E' in muratura con rivestimento in materiale lapideo naturale e artificiale. Centralmente si apre un portone ligneo incorniciato da un portale lapideo. Al di sopra si apre un imponente finestra ellittica.
Pianta
La pianta è a navata unica con quattro cappelle laterali, due per ogni lato della navata, e corpo absidale allungato a terminazione piana.
Struttura
La struttura è in muratura. L'aula è coperta da volte a crociera. L'abside è coperto da volta a tutto sesto. Al di sopra della trabeazione si aprono finestre. Le cappelle laterali sono coperte da volte a botte.
copertura
Tetto a doppia falda con manto di copertura in coppi.
prospetti laterali
La chiesa è quasi completamente inglobata nel tessuto circostante, in gran parte di riplasmazione in epoca fascista. Il lato sinistro che si imposta sull'ultimo tratto di via Roma che funge da accesso alla piazza è in gran parte rivestito in lastre marmoree pertinenti a tale intervento.
Campanile
Il campanile s'imposta sul fianco sinistro in posizione arretrata. E' a pianta quadrata, in muratura intonacata, scandito da cronici con coronamento a cupola.
presbiterio
Il presbiterio storico occupa l'abside in posizione rialzata e separato da una balaustra lapidea dall'aula. Al suo centro è collocato il l'altare maggiore in marmi policromi. La quinta di fondo è arricchita da una pala d'altare incorniciata da un'imponente edicola lapidea con colonne binate giganti e timpano spezzato coronato da un'iscrizione e gruppi scultorei in cui è inserita la pala d'altare raffigurante San Carlo Borromeo.
pavimentazione
La pavimentazione dell'aula è in lastre marmoree, La pavimentazione del presbiterio è a mosaico.
interni
I varchi delle cappelle laterali sono incorniciati da serliane giganti scandite da paraste binate che portano la trabeazione.
decorazioni
Le superfici delle pareti sono riccamente decorate con rivestimenti marmorei, stucchi monocromi e dorati, finti marmi. Le superfici a crociera sono costolonate e presentano motivi decorativi ripetitivi. La volta dell'abside è a lacunari e motivi ornamentali ripetitivi. Le cappelle laterali ospitano altari marmorei e a stucco.
arredi
Sono presenti alcuni arredi lignei quali pulpito e cantoria policromi e dorati.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (fine anni '60)
Il presbiterio attuale insiste sul sedime di quello storico nella zona absidale, in posizione rialzata di un gradino e separato dall'aula da una balaustra. Un altare ligneo con fronte rivestito da paliotto ricamato si trova davanti all'altare maggiore. E' presente un ambone ligneo.
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