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Torino
Torino
chiesa
parrocchiale
Gran Madre di Dio
Parrocchia di Gran Madre di Dio
Pianta; presbiterio; Impianto strutturale; interni; esterni
presbiterio - intervento strutturale (2018)
1814 - 1814(antefatto carattere generale); 1818 - 1818(progettazione intero bene); 1827 - 1831(costruzione intero bene ); 1842 - 1842(manutenzione Coperture e finiture); 1852 - 1852(manutenzione straordinaria intero bene); 1859 - 1859(manutenzione interno); 1888 - 1888(restauro intero bene); 1922 - 1925(manutenzione carattere generale); 1931 - 1931(ulteriore destinazione d'uso carattere generale); 1932 - 1932(costruzione ossario); 1935 - 1935(costruzione fonte battesimale); 1937 - 1940(manutenzione interno); 1953 - 1955(restauro intero bene); 1965 - 1965(manutenzione straordinaria coperture); 1986 - 1987(restauro conservativo intero bene); 1998 - 1998(restauro facciate esterne ed apparati decorativi )
Chiesa della Gran Madre di Dio
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa della Gran Madre di Dio <Torino>
Autore (ruolo)
Bonsignore, Ferdinando (Progettista chiesa)
Ambito culturale (ruolo)
neoclassico (costruzione)
Notizie Storiche

1814  (antefatto carattere generale)

Dopo 16 anni di dominazione francese, i Savoia fanno ritorno a Torino e la costruzione della chiesa, promossa dalla Municipalità, intende celebrare questo evento.

1818  (progettazione intero bene)

23 luglio 1818 Affidamento dell’incarico all’arch. Ferdinando Bonsignore.

1827 - 1831 (costruzione intero bene )

Inizio effettivo lavori di costruzione affidati all’arch. Giuseppe Formento. Il 20 maggio 1831 la chiesa viene inaugurata alla presenza di re Carlo Alberto.

1842  (manutenzione Coperture e finiture)

22 settembre 1842 Contratto con il sig. Pietro Ferrari per la ricopertura con lastre di rame del peristilio, atrio, cornicione superiore, canale circondante l’occhio (lucernario).

1852  (manutenzione straordinaria intero bene)

Ampliamento della cappella funebre posta al di sotto della chiesa al fine di ottenere un aumento di luce (demolizione tramezze). Trasferimento dell’altare di fronte al nuovo ingresso principale. Lavori in esterno affidati al sig. Giuseppe Chiesa: rimozione arricciature deteriorate del basamento esterno e altre parti ammalorate; rifacimento dell’intonaco. Copertura in lastre di rame dei 2 cornicioni esterni alla chiesa. Rifacimento stucchi interni.

1859  (manutenzione interno)

Provvista e posa di cinque balaustrini, rimozione della cimasa e suo ricollocamento, riparazione dei balaustrini, riparazioni alla cornice del tabernacolo ed agli ornati dell’altare.

1888  (restauro intero bene)

Sostituzione completa dei serramenti, rifacimento di tetti e terrazzi, rinforzo dei solai e ricoloritura degli intonaci, rimozione e posa a nuovo della gradinata (al fine di evitare infiltrazioni di acqua piovana), sostituzione dei pavimenti, ritinteggiatura parti ammalorate.

1922 - 1925 (manutenzione carattere generale)

Riparazioni a varie parti della chiesa (volta, sostituzione gronde e pluviali, intonaco, zoccolo, parapetto, pavimentazione del terrazzo, ricoloritura serramenti e ritinteggiatura pareti, ripulitura cancellate con raschiatura della ruggine)

1931  (ulteriore destinazione d'uso carattere generale)

La chiesa viene destinata a tempio municipale e mausoleo dei Caduti della Prima Guerra Mondiale.

1932  (costruzione ossario)

Costruzione, sotto l’aula liturgica, dell’ossario dei caduti della Prima Guerra Mondiale. Demolizione del battistero per far posto ad una scala. L’Ossario viene inaugurato il 26 ottobre.

1935  (costruzione fonte battesimale)

Realizzazione del nuovo fonte battesimale ad opera dello scultore Umberto Baglioni.

1937 - 1940 (manutenzione interno)

Sistemazione altari laterali: completa doratura (oro falso) della parete di fondo della nicchia destra, asportazione delle lesene e delle mensole della medesima, ripristino dell’intonaco e rinnovazione parti in marmo artificiale. Collocamento delle statue del Sacro Cuore e del Crocifisso (artista Edoardo Rubino); inaugurazione 13 ottobre 1940.

1953 - 1955 (restauro intero bene)

Rifacimento intonaco esterno e conseguente tinteggiatura, sostituzione dei canali di gronda e doccioni di discesa e sigillatura delle lastre di pietra di copertura del tamburo sottostante la cupola; lavori di consolidamento e restauro riguardanti tratti di muratura della parete esterna circolare; sostituzione parziale delle mensole decorative in pietra della trabeazione e sostituzione della copertura dell’avancorpo corrispondente al pronao.

1965  (manutenzione straordinaria coperture)

Sostituzione e riparazione delle coperture della cupola e del timpano e di cornicioni in lamiera di rame; sostituzione di doccioni di gronda e tubi di discesa e volute in lamiera di rame; spicconatura e formazione di intonaci interni; riparazione e formazione di stucchi, cornici, modanature esterne ed interne, ripassamento di serramento in legno ed in ferro

1986 - 1987 (restauro conservativo intero bene)

Revisionata totalmente la copertura della cupola con sostituzione parziale delle lastre in piombo, saldatura delle lastre lesionate, provvista e posa di gronde e discese in rame del pronao. Lavori di ristrutturazione ad opera del prof. Giacomo Donato: rafforzamento fondazioni, ricucitura di lesioni murarie, tassellatura colonne e finiture.

1998  (restauro facciate esterne ed apparati decorativi )

Intervento di conservazione e restauro delle facciate esterne in condizioni di elevato degrado a causa dell’azione degli agenti atmosferici inquinanti. Incarico affidato all’arch. Rosalba Stura.
Descrizione

Dopo la caduta di Napoleone, il 30 agosto 1814 il consiglio decurionale di Torino stabiliva che si ricordasse il rientro di Vittorio Emanuele I nella capitale, avvenuto il 20 maggio precedente, non solo con degni festeggiamenti da celebrarsi in ogni anniversario, ma anche mediante l’erezione di un tempio dedicato alla Gran Madre di Dio. Con la scelta di uno dei progetti presentati dall’architetto Ferdinando Bonsignore, il 23 luglio 1818 si ebbe la posa della prima pietra: un edificio a pianta centrale, secondo il modello del Pantheon a Roma. Il Pantheon subalpino venne inaugurato alla presenza del nuovo re Carlo Alberto il 20 maggio 1831. La statua di Vittorio Emanuele I, opera di Giuseppe Gaggini (1791-1867), fu posizionata nella piazza solo nel 1885. La chiesa, preceduta da un pronao, sorge su un alto basamento che la pone all’altezza della piazza Castello ed è preceduta da una scalinata che si innalza alle spalle del monumento a Vittorio Emanuele I. L’interno della chiesa è a pianta circolare, con due cappelle laterali.
Pianta
L’interno della chiesa è a pianta circolare, con due cappelle laterali. Al centro della pianta è collocato un foro racchiuso da una balaustra che rende visibile il sacrario dei caduti della Prima Guerra Mondiale presente nella cripta.
presbiterio
Una balaustra marmorea racchiude la zona presbiteriale, rialzata su due gradini. Un’altare maggiore marmoreo è posto sul fondo tra due colonne; qui spicca la scultura a opera di Andrea Galassi, raffigurante la Vergine con il Bambino. Nel 2017 un nuovo altare ligneo marmorizzato è stato collocato all’interno della balaustra, realizzato dal parroco odierno don Paolo Fini.
Impianto strutturale
L’edificio è realizzato in muratura; al centro si innalza una cupola secondo il modello del Pantheon.
interni
La base della cupola è decorata da bassorilievi che narrano episodi della vita della Vergine, reinterpretati secondo un gusto classico. Nelle nicchie laterali sono presenti quattro statue: San Maurizio, di Angelo Bruneri, la beata Margherita di Savoia, di Antonio Moccia, il beato Amedeo di Savoia, di Carlo Canigia, San Giovanni Battista, patrono della città, a opera di Giuseppe Bogliani. La presenza delle statue della beata Margherita e del beato Amedeo sottolinea lo stretto legame dell’opera con la dinastia sabauda. Dal 1932 sotto la chiesa è presente l’ossario dei caduti nella prima guerra mondiale. L’assemblea è disposta radialmente su quattro file di banchi verso il presbiterio.
esterni
La chiesa sorge su un alto basamento che la pone all’altezza della piazza Castello ed è preceduta da una scalinata che si innalza alle spalle del monumento a Vittorio Emanuele I tra le statue della Religione e della Fede, realizzato da Giuseppe Gazzini nel 1885. Antistante all’edificio vi è un pronao esastilo. Sulla trabeazione del pronao l’iscrizione presente: “Ordo Populusque Taurinus ob Adventum Regis” ricorda la dedicazione della chiesa al ritorno dei Savoia. Ai lati del portale d’ingresso due nicchie con-tengono le sculture di San Marco, a opera di Giuseppe Chialli, e San Carlo Borromeo, a opera di Giuseppe Bogliani.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (2018)
Nel 2017 è stato collocato un nuovo altare ligneo marmorizzato all'interno della zona presbiteriale racchiusa da una balaustra marmorea.
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