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Chiesa dell'Abbazia di Santa Maria della Sanità
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa dell'Abbazia di Santa Maria della Sanità <Genova>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze liguri (costruzione edificio)
Notizie Storiche
1592 - 1650 (costruzione intero bene)
Il complesso sorge sul luogo dove precedentemente nel ‘400 esisteva una chiesa intitolata a San Bernardino da Siena per volere di Stefano De Mari, proprietario dei terreni circostanti. Fu edificata nel 1592 su progetto del Ponzelli ed affidatane la conduzione ai Carmelitani Scalzi di S. Anna.
1797 - 1900 (ampliamento intero bene)
Con la Rivoluzione franco genovese del 1797 la gestione passò di mano prima ai De Mari, poi al clero secolare, quindi alle monache di clausura, che adattarono l'edificio alle proprie esigenze di culto
1934 - 1965 (ricostruzione intero bene)
Nel 1934, con apposito decreto ministeriale, la chiesa fu inserita nell’elenco dei Monumenti di interesse nazionale ma subì gravi danni in seguito ai bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Dopo alterne vicende nel dopoguerra il cardinale Siri si attivò per la sua ricostruzione affidandone i lavori di ripristino all’Ingegner Umberto Pagnini che, grazie all’aiuto del Genio Civile e alle offerte dei fedeli, restaurò l'edificio.
Nel 1965 l’Arcivescovo riconsegnò al culto dei fedeli l’Abbazia.
Descrizione
La chiesa si trova rialzata rispetto al piano stradale tramite una scalinata a doppia rampa affrontata; presenta una facciata preceduta da un portico a un piano, con portale centrale affiancato da coppie di lesene lisce corinzie ribattute che reggono una trabeazione conclusa da frontone centinato spezzato; ai lati due moduli simmetrici, con finestre rettangolari sormontate da finestroni lunettati e nicchie serate tra due lesene lisce corinzie che reggono una trabeazione conclusa, da entrambi i lati, da frontone triangolare. Al centro si innalza la cupola, impostata su un altro tamburo su base ottagonale finestrato. Tutti glie elementi della facciata sono intonacati a civile. Internamente è a pianta ottagonale, con una cappella per ogni lato e zona presbiteriale conclusa da abside piatta.
Coperture
Le coperture sono a doppia falda e cupola, con manto di finitura in lastre di ardesia e colmo in coppi in cotto.
Impianto strutturale
La chiesa è a pianta ottagonale, con una cappella per ogni lato e zona presbiteriale conclusa da abside piatta coperta da volta a vela su base quadrata. Al centro si innalza una cupola impostata su alto tamburo ottagonale finestrato. Le strutture portanti verticali sono in muratura mista, composta da elementi lapidei e blocchetti in laterizio con interposta malta di allettamento, finite a intonaco a civile.
Pavimenti e pavimentazioni
Le pavimentazioni dell'aula sono in lastre ottagonali di marmo bardiglio con interposto tozzetto quadrato in marmo bianco; nel presbiterio sono in lastre ottagonali e rettangolari di marmo bianco e marmo bardiglio disposte a formare un motivo geometrico a colori alternati.
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1990)
L'altare maggiore, posto nell'area presbiteriale di fronte all'altare maggiore, è costituito da una mensa in legno bianco laccato sorretta da quattro colonnine in legno laccato colorato e posto sopra una pedana dello stesso materiale.