chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Noventa Padovana Padova chiesa parrocchiale Santi Pietro e Paolo Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo Impianto strutturale; Struttura; Facciata; Torre campanaria; Elementi decorativi presbiterio - intervento strutturale (1960-1970) 1454 - 1454(prime informazioni intero bene); 1712 - 1749(costruzione intero bene); 1854 - 1857(costruzione torre campanaria); 1900 - 1954(costruzione cappella); 1977 - 1977(restauro intero bene); 2011 - 2011(restauro superfici intonaccate)
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo <Noventa Padovana>
Ambito culturale (ruolo)
classico (costruzione)
Notizie Storiche
1454 (prime informazioni intero bene)
Le prime notizie relative alla chiesa di Noventa Padovana dedicata ai Santi Pietro e Paolo risalgono ad una visita pastorale del 1454; allora la chiesa era di dimensioni piuttosto modeste ed aveva la facciata rivolta ad occidente
1712 - 1749 (costruzione intero bene)
L’attuale chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, fu costruita nei primi anni del XVIII secolo, presumibilmente intorno al 1712, e consacrata il 6 luglio 1749 dal Cardinale Carlo Rezzonico, poi Papa col nome di Clemente XIII.
1854 - 1857 (costruzione torre campanaria)
Il campanile appartiene ad un'epoca posteriore: fu fatto erigere dal parroco Monsignor Giuseppe Moda tra il 1854 e il 1857, su progetto del prof. Pietro Calcinardi di Desenzano. La direzione lavori fu affidata all’ing. Luigi Valeriani mentre la realizzazione all’impresa di Angelo Bazzeo
1900 - 1954 (costruzione cappella)
Sul retro della chiesa dietro l'abside si trova una cappella, consacrata alla SS. Vergine Immacolata, edificata nel 1900 e ristrutturata poi nel dicembre del 1954, come risulta da una targa in marmo posta all'interno della stessa.
1977 (restauro intero bene)
Sia la chiesa che il campanile subirono notevoli danni successivamente ad avversi eventi atmosferici nel 1942 ed alle scosse sismiche nel 1976. In seguito a tali eventi, che provocarono il crollo della balaustrata alla base del tiburio ottagonale ed altri evidenti lesioni, nel 1977 sia la chiesa che il campanile furono quindi oggetto di un rilevante intervento di restauro.
2011 (restauro superfici intonaccate)
È stato realizzato un restauro delle superfici intonacate ed un restauro delle superfici lapidee decorative, oltre ad un intervento di consolidamento strutturale della statuaria, che ha previsto la sostituzione o l’integrazione dei sistemi di sostegno esistenti
Il restauro degli intonaci ha previsto il preconsolidamento delle aree abrase e decoese in superficie; la rimozione dei depositi superficiali coerenti, delle incrostazione e delle concrezioni, la pulizia ed il ripristino della finitura superficiale.
Il restauro delle statue e dei decori lapidei ha previsto l’asportazione dei vari depositi superficiali incoerenti e parzialmente aderenti, la stabilizzazione della coesione delle parti che manifestavano fenomeni di disgregazione e polverizzazione superficiale e la pulitura fisico-chimica delle superfici lapidee per la rimozione dei depositi superficiali coerenti, incrostazioni e concrezioni.
Descrizione
La chiesa è un edificio tra i più monumentali della Riviera del Brenta che richiama lo stile classicheggiante dell'architetto veneto Giorgio Massari, autore di alcune ville di Noventa, tra cui Villa Giovannelli. Il ricco apparato decorativo della facciata crea un complesso movimento chiaroscurale che si inserisce con armonia nel contesto paesaggistico che circonda la Chiesa e, assieme alle sculture dell'interno, diventa per Noventa quasi una galleria degli scultori padovani del ‘700, in particolare della scuola del Bonazza. Pur con qualche incertezza, data la mancanza di fonti, le statue dell'esterno sono attribuite con fondamento a Pietro Danieletti e gli angeli sopra il portale, forse, ad uno dei Bonazza. Le pareti esterne della chiesa, ad esclusione della facciata principale intonacata e decorata, si presentano in mattoni faccia a vista. Internamente le superfici murarie sono intonacate e dipinte con toni chiari. La pavimentazione è organizzata secondo un motivo geometrico. Al di sopra dell’ingresso principale è posto l’organo, ai lati invece due confessionali.
Impianto strutturale
Internamente è ad un'unica navata con abside e soffitto piano appena curvato ai lati verso le pareti. Alle pareti laterali piccole cappelle contenenti gli altari. Il volume esterno del fabbricato rispecchia l’impianto distributivo interno.
Struttura
I materiali utilizzati risultano essere principalmente elementi lapidei e laterizi. Per le altre componenti dell’edificio e arredi, sono stati impiegati elementi lapidei, lignei, marmorei e metallici. Il manto di copertura è in coppi. Presenti intonaci e stucchi.
Facciata
La facciata, di gusto prettamente settecentesco con un grande frontone e un alto ordine di lesene ioniche, presenta un ricco apparato decorativo: eleganti sculture a coronamento del portale d’ingresso, due nicchie laterali con le statue dei due santi patroni, statue d'angeli recanti le chiavi (simbolo di Pietro) e la spada (quella di Paolo), e ornamentazioni a motivi fitomorfici disposti simmetricamente a decorazione degli specchi delle pareti e del timpano. Sui vertici del frontone si innalzano le tre statue rappresentanti la Carità (statua di destra), la Fede (statua centrale) e la Speranza (statua di sinistra).
Torre campanaria
Il campanile in stile moresco, con motivi gotico-veneziani per la sua altezza (56 metri) e originalità è divenuto un elemento caratteristico del paesaggio di Noventa. I primi 22 metri sono a forma di torre, poi continua con la cella campanaria che si adorna di alti finestroni gotici finemente lavorati: sulla piattaforma quadrata che copre la cella si alza poi su base ottagonale per circa 10 metri la restante torre sormontata da una cupoletta su cui si innalza leggera una torretta rotonda: la croce cristiana ricamata in ferro è la parte più alta. La sommità della torre ricorda vagamente un minareto arabo.
Elementi decorativi
L'organo fu costruito alla fine del secolo scorso dall'organaro padovano Domenico Malvestio. Egli utilizzò ampiamente materiale più antico proveniente da un altro strumento che verosimilmente, era quello che, dal '700, esisteva a Noventa. Gli ultimi lavori di revisione generale - eseguiti dalla ditta F. Michelotto di Albignasego - hanno messo in luce parecchie file di canne, anzi cinque interi registri, siglati col marchio caratteristico di Gaetano Callido. Nell'assieme di circa 1.100 canne i registri callidiani costituiscono circa il 30%. Tra il 1896 - 1903 fu affidato al Malvestio l'incarico di ricostruire l'organo, che fu inaugurato, nel 1898 o forse l'anno seguente, con un concerto del grande Lorenzo Perosi.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1960-1970)
Sono presenti l’altare e l’ambone rivolti verso l’aula e i fedeli. Sono rimaste porzioni laterali della balaustra fra il presbiterio e l’aula.