chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Ferrara Ferrara - Comacchio chiesa parrocchiale San Giorgio Martire Parrocchia di San Giorgio Martire contesto; impianto planivolumetrico; esterno; pianta; interno; impianto strutturale; apparati liturgici presbiterio - intervento strutturale (1960) VIII - 1135(costruzione intero bene); 1092 - 1092(costruzione campanile); 1473 - 1485(ricostruzione intero bene); 1570 - 1590(rifacimento intero bene); 1644 - 1644(restauro intero bene); 1708 - 1729(rifacimento intero bene); 2000 - 2000(restauro intero bene)
Chiesa di San Giorgio Martire
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di San Giorgio Martire <Ferrara>
Autore (ruolo)
Rossetti, Biagio (costruzione)
Schiatti Alberto (rifacimento)
Mazzarelli Francesco (rifacimento)
Bottoni, Giacomo (rifacimento)
Ferreri Andrea (facciata)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze ferraresi (costruzione)
Notizie Storiche
VIII - 1135 (costruzione intero bene)
Eretta vicino alla biforcazione dell’antico corso del Po di Ferrara, nei due rami di Primaro e Volano, la chiesa di San Giorgio, di antichissima fondazione, viene documentata come cattedrale a partire dal VII-VIII secolo fino al 1135, data di consacrazione della nuova sede episcopale, eretta all’interno della crescente città comunale, dall’altra sponde del fiume. Da questa data in poi la chiesa diventò parrocchia. Il complesso comprendeva la presenza della chiesa, della canonica, del palazzo vescovile, del cimitero e del campo del mercato.
1092 (costruzione campanile)
Nel 1092 venne costruito il campanile grazie ai contributi della famiglia De Perti.
1473 - 1485 (ricostruzione intero bene)
Nel 1418, in seguito all’insediamento della comunità Olivetana, voluta dal signore della Città Niccolo III d’Este e dall’antipapa Giovanni XXIII, incominciarono i grandi lavori per la riedificazione della chiesa e del convento. I lavori, partiti a rilento, furono progettati da Biagio Rossetti che assieme ai più importanti artisti dell’epoca come ad esempio CosmèTura, a partire dal 1473 trasformò e ampliò l’intero complesso. Il cantiere ebbe termine nel 1485 con il rifacimento del campanile.
1570 - 1590 (rifacimento intero bene)
In seguito al terremoto del 1570 la chiesa e il monastero subirono ingenti danni. Fu quindi chiamato per l’oneroso rifacimento l’architetto Alberto Schiatti. I lavori interessarono l’abside che venne ricostruito, la pavimentazione e l’altare maggiore.
1644 (restauro intero bene)
Nel 1644 vennero realizzati nuovi restauri che coinvolsero in particolare l’interno della chiesa.
1708 - 1729 (rifacimento intero bene)
Nel 1708 il monastero fu occupato da duemila soldati austriaci impegnati contro i Francesi nella guerra di successione spagnola e nel 1709 il complesso fu teatro dello scontro militare tra queste truppe asserragliate e l’esercito pontificio che dai baluardi di S. Antonio e del Montagnone difendevano Ferrara. I danni furono ingenti e colpirono soprattutto la chiesa e il campanile. Ripreso possesso del monastero i monaci chiamarono gli architetti Francesco Mazzarelli e Giacomo Bottoni che accorciarono la parte anteriore della chiesa di una campata e ripristinarono il prospetto di accesso al convento. È con questo intervento che si venne a determinare la fisionomia barocca che la chiesa presenta ancor oggi, come la facciata rifatta nel 1722 su disegno di Andrea Ferreri.
2000 (restauro intero bene)
Nel 2000 la chiesa è stata oggetto di interventi di restauro che hanno interessato l’aula e la decorazione parietale.
Descrizione
La chiesa di San Giorgio è situata al limite sud-orientale della città, sulla riva meridionale del Po di Volano. L’edificio, orientato in direzione est-ovest, si affaccia su di un’ampia piazza, mentre sul lato settentrionale si sviluppa un giardino che continua nella zona presbiteriale. La chiesa è preceduta da un ampio sagrato delimitato da paracarri in pietra e ferro. La facciata a salienti rampanti è completamente sagramata. Il corpo centrale è spartito da coppie di lesene per lato, poste su alti basamenti, le quali terminano con capitelli tuscanici a sorreggere un architrave, su cui poggia il timpano di coronamento, dalla cornice modanata liscia. Lateralmente alle lesene il prospetto si amplia con due ali che terminano con statue su plinti, raffiguranti a sinistra San Maurelio e a destra San Lorenzo. Al centro, il portale in legno bugnato a due battenti è sormontato da un medaglione di marmo con la rappresentazione di San Giorgio e il drago. Sopra alla cuspide del timpano i tre monti emblema dell’ordine olivetano con una croce in metallo. L'interno è suddiviso in tre navate separate da arcate a tutto sesto; le arcate stesse sono completamente dipinte, sia nella cornice sia nell’intradosso, come pure le colonne decorate a polistilo. Gli alzati e i campi delle crociere sono interamente affrescati: i primi in basso presentano un ciclo decorativo raffigurante gli apostoli e monaci olivetani entro medaglioni e nel cleristorio semplici cornici attorno alle sei finestre. Al termine delle navate minori si aprono due cappelle pianta quadrata e chiuse da un’abside semicircolare dedicate quella di sinistra a San Maurelio Martire e quella di destra a San Benedetto.
contesto
La chiesa di San Giorgio è situata al limite sud-orientale della città, sulla riva meridionale del Po di Volano. L’edificio, orientato in direzione est-ovest, si affaccia su di un’ampia piazza, usata come parcheggio pubblico, e su un agglomerato continuo di case, mentre sul lato settentrionale si sviluppa un giardino che continua nella zona presbiteriale. Nel giardino, all’imbocco con piazza San Giorgio, è presente una colonna di granito orientale sulla quale è collocata una statua della Vergine col Bambino, volta a indicare la sacralità del luogo. Due strade più avanti, il cimitero comunale di via del Pontino che un tempo faceva parte dell’intero complesso.
impianto planivolumetrico
L’aula liturgica è parte di una aggregazione orizzontale di edifici che si sviluppano nel lato meridionale, oltre il filo della facciata, un tempo parte integrante dell’antico monastero, e oggi facenti la funzione di casa canonica; nel lato settentrionale invece lungo il perimetro dell’aula si sviluppano diversi vani di uso privato.
esterno
La chiesa, che si presenta con la facciata su piazza San Giorgio, è preceduta da un ampio sagrato delimitato da paracarri in pietra e ferro e rivestito di mattonelle in pietra rettangolari nella parte centrale, perpendicolare all’ingresso principale, e da mattonelle in cotto. La facciata a salienti rampanti è completamente sagramata. Il corpo centrale è spartito da coppie di lesene per lato, poste su alti basamenti, le quali terminano con capitelli tuscanici a sorreggere un architrave, su cui poggia il timpano di coronamento, dalla cornice modanata liscia. Lateralmente alle lesene il prospetto si amplia con due ali che presentano entrambe una specchiatura e al centro di questa una ampia finestra dalla cornice sagomata. Le ali laterali s’innalzano fino al livello della cornice marcapiano e si raccordano alla porzione centrale con statue su plinti alle estremità, raffiguranti a sinistra San Maurelio e a destra San Lorenzo. Al centro, il portale in legno bugnato a due battenti è sormontato da un medaglione di marmo con la rappresentazione di San Giorgio e il drago; entrambi incorniciati da un’arcata. Sopra alla cuspide del timpano i tre monti emblema dell’ordine olivetano con una croce in metallo. I fianchi laterali non sono visibili per la presenza di spazi privati a sinistra e degli ambienti dell’ex monastero a destra. Segue il campanile scandito da quattro ordini decorati dai fregi delle trabeazioni in cotto, dalle specchiature traforate da un oculo nei tre ordini iniziali, mentre nell’ultimo sono presenti bifore. La cuspide mozzata è circondata negli angoli da pinnacoli. Dopo il campanile è visibile il vano della cappella absidale settentrionale. L’abside presenta una forma semicircolare.
pianta
Pianta a tre navate, con due cappelle absidali e abside semicircolare.
interno
L’ingresso all’aula avviene da una bussola lignea sovrastata dalla cantoria in legno scolpito e dorato, decorata da cariatidi ed elementi floreali nelle specchiature. Nella cantoria, l’organo è contento da un’imponente cornice composta da due colonne laterali a sostegno da una trabeazione decorata dallo stesso motivo della cantoria e sormontato da un ampio fastigio a volute che culmina al centro col volto di un cherubino. L'interno è suddiviso in tre navate separate da arcate a tutto sesto; le arcate stesse sono completamente dipinte, sia nella cornice sia nell’intradosso, come pure le colonne decorate a polistilo. Gli alzati e i campi delle crociere sono interamente affrescati: i primi in basso presentano un ciclo decorativo raffigurante gli apostoli e monaci olivetani entro medaglioni e nel cleristorio semplici cornici attorno alle sei finestre (tre per lato); mentre putti, racchiusi da tondi a fondo oro, girali e quadrature con il monogramma cristologico, scandiscono lo sviluppo della copertura della navata centrale. Al termine della navata sinistra si apre la cappella di San Maurelio Martire dalla pianta quadrata e chiusa da un’abside semicircolare. Questa è separata dalla navata da una balaustra in marmo chiusa da un cancello di metallo. La cappella, illuminata da una finestra posta nel lato destro dell’altare, presenta le pareti completamente decorate da affreschi raffiguranti la storia del santo. La navata di destra termina con la cappella dedicata a San Benedetto che presenta le stesse caratteristiche della precedente, illuminata da un’unica finestra posta a destra della zona absidale, è decorata negli alzati da un ciclo di affreschi riproducenti i miracoli del santo. Il presbiterio, rialzato di due gradini, è introdotto dalle imponenti statue dei santi Maurelio e Giorgio posti su due alti plinti. L’arco trionfale è completamente dipinto con motivi decorativi che ricalcano quelli presenti nelle arcate della navata. La volta a finta cupola del presbiterio è interamente decorata a quadrature con al centro una figura femminile su nubi. Ai lati, all’interno di medaglioni, le quattro virtù cardinali e nei quattro pennacchi i dottori della chiesa. Attorno alle finestre delle lunette vi sono decorazioni pittoriche con putti e strumenti della passione; sotto medaglioni con San Paolo e San Michele Arcangelo. A sinistra si trovano dipinte finte finestre con fondali architettonici e balaustre sulle quali poggiano busti di santi vescovi. Al di sotto, all’interno di un arcosolio, il Monumento sepolcrale del vescovo Lorenzo Roverella. L’arco sopra l’altare è decorato dalle tre virtù teologali incastonate da cornici ovali a chiaroscuro dorato. L’abside, dalla forma semicircolare, presenta in basso un coro ligneo intagliato, in alto quattro ampie finestre alternate da decorazioni pittoriche riproducenti statue alternate a finti stucchi e dorature e al centro la grande pala con San Giorgio e il drago di Maurelio Scannavini racchiusa in una grande cornice intagliata a volute e racemi con se putti dorati. Il catino absidale è decorato dall’affresco raffigurante la Madonna in gloria tra i santi olivetani di Francesco Ferrari.
impianto strutturale
Muratura portante in laterizio; copertura in legno con rivestimento a coppi.
apparati liturgici
L'assemblea è ordinata frontalmente al presbiterio ed è organizzata su due file di panche e sedie disposte a battaglione, conformemente al volume della navata centrale. Il battistero è collocato in una piccola nicchia posta nella navata di destra vicino all’ingresso, è costituito da una vasca su piedistallo in marmo Il presbiterio comprende l’altare preconciliare decorato dal paliotto in ardesia, onice e alabastro, al centro del quale è collocato il tabernacolo; l’altare a mensa in legno marmorizzato è spostato in avanti verso l'assemblea in modo da consentire la celebrazione pro populo; a sinistra l’ambone in legno a consolle e dietro all’altare post conciliare la sede. La custodia eucaristica è nel tabernacolo della vicina cappella di San Maurelio o nei giorni feriali nella cappella invernale, ricavata nella sagrestia monumentale. Un confessionale ligneo è collocato vicino al battistero, a ridosso della controfacciata, e nella cappella di San Benedetto. Via Crucis affissa alle pareti delle navate minori. La sagrestia è collocata nell’area dell’ex convento e vi si accede mediante un corridoio il cui accesso è accanto alla cappella di San Benedetto.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (1960)
Negli anni '60 è stata eliminata la balaustra ed è stato collocato l'altare a mensa in legno marmorizzato.