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Dercolo
Campodenno
Trento
cappella
sussidiaria
Addolorata
Parrocchia di Santo Stefano
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1969 circa)
1843 - 1843(costruzione intero bene); 1843 - 1843(benedizione carattere generale); 1935 - 1950(decorazione interno); 1969 - 1969(ristrutturazione e adeguamento liturgico interno); 2000 - 2002(restauro dipinti murali interno)
Cappella dell'Addolorata
Tipologia e qualificazione cappella sussidiaria
Denominazione Cappella dell'Addolorata <Dercolo, Campodenno>
Altre denominazioni Santa Maria Addolorata
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

1843  (costruzione intero bene)

Come documenta la targa murata in facciata, la cappella dell’Addolorata fu costruita nel 1843 da Bartolomeo (“Bartolammio”) Pezzi, che ne sostenne personalmente le spese.

1843  (benedizione carattere generale)

Nello stesso anno il parroco di Denno, don Agostino Zuech, benedisse l’edificio come oratorio privato e vi concesse la celebrazione della messa nei giorni feriali. Dotato in seguito di piccoli capitali, gli fu riconosciuto il grado di cappella pubblica.

1935 - 1950 (decorazione interno)

La volta e le lunette delle pareti del piccolo presbiterio e la sommità dell’arco santo furono ornate da dipinti murali presumibilmente nel secondo quarto del Novecento, dopo il 1934, anno di santificazione di Giovanni Bosco, qui raffigurato.

1969  (ristrutturazione e adeguamento liturgico interno)

Lavori di ristrutturazione e adeguamento liturgico dell’interno furono realizzati nel 1969 circa.

2000 - 2002 (restauro dipinti murali interno)

Tra il 2000 e il 2002 circa i dipinti murali vennero ritoccati e rinfrescati.
Descrizione

Orientata ad ovest e oggi alcuni metri sotto il livello della strada provinciale 73 della Val di Non, che le passa davanti, la cappella dell’Addolorata in località Crescino (o Cressino) fu eretta nel 1843 per volere di Bartolomeo Pezzi, che ne sostenne personalmente le spese. La facciata è serrata tra due paraste intonacate, raccordate orizzontalmente da un cornicione; al centro si apre il portale architravato con cornice eminente, tra due finestre quadrate con profili in pietra calcarea. Il frontone triangolare è interrotto alla base e ospita una scultura centrale fissata ad una mensola. Le fiancate simmetriche sono dotate ciascuna di una finestra a lunetta, mentre il presbiterio rientrante a pianta rettangolare è cieco. Un campaniletto a vela intonacato e tinteggiato si innesta sul colmo del tetto a due spioventi, leggermente rientrato rispetto alla facciata; è attraversato da un’apertura centinata ospitante una campanella e reca sopra le falde un imponente globo, la bandierina segnavento e la croce apicale raggiata. All’interno la semplice navata unica coperta da volta a crociera è caratterizzata dalla presenza in controfacciata della cantoria in muratura con parapetto e scaletta d’accesso in legno. Il breve presbiterio rientrante è elevato di un gradino; dipinti murali novecenteschi figurati e non ne ornano le lunette sommitali e la volta a botte unghiata, oltre che il colmo dell’arco santo a pieno centro.
Pianta
Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta rettangolare con asse maggiore trasversale.
Facciata
Facciata serrata tra due paraste intonacate, raccordate orizzontalmente da un cornicione; al centro si apre il portale architravato con cornice eminente, tra due finestre quadrate con profili in pietra calcarea. Frontone triangolare interrotto alla base; scultura centrale fissata ad una mensola. Finiture a intonaco tinteggiato; zoccolo di base a intonaco rustico.
Prospetti
Fiancate simmetriche dotate ciascuna di una finestra a lunetta; presbiterio rettangolare rientrante cieco. Finiture a intonaco tinteggiato; zoccolo di base in porfido.
Campanile
Campaniletto a vela intonacato e tinteggiato innestato al colmo della copertura, leggermente rientrato rispetto alla facciata, attraversato da un’apertura centinata e ospitante una campanella; tettuccio a due spioventi sormontata da un imponente globo, dalla bandierina segnavento e dalla croce apicale raggiata.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: navata coperta da volta a crociera, presbiterio da volta a botte unghiata.
Coperture
Tetto a due spioventi sopra navata e presbiterio, con struttura portante in legno e manto di copertura in tegole di laterizio.
Interni
Semplice navata unica con la cantoria in muratura con parapetto e scaletta d’accesso in legno in controfacciata. Breve presbiterio rientrante elevato di un gradino e accessibile dall’arco santo a pieno centro. Finiture a intonaco tinteggiato, ove non vi siano dipinti murali; marcapiano corrente modanato e rivestimento della zona inferiore delle pareti in perline.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento della navata in legno; pavimento del presbiterio in tapiflex color beige a moduli quadrati incorniciati da fasce marroncine, ad imitazione delle piastrelle in ceramica.
Elementi decorativi
Dipinti murali sia figurati che a motivi decorativi ornano la volta e le lunette del presbiterio, oltre che la sommità dell’arco santo.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1969 circa)
L’adeguamento liturgico del presbiterio è stato parzialmente attuato intorno al 1969, mediante l’accostamento di arredi lignei molto semplici: al centro è posizionato un altare verso il popolo a tavolo, a raso pavimento; avanzato sulla destra è posto un leggio con treppiede in metallo, con fronte anteriore in compensato, in funzione di ambone; una sedia a braccioli con seduta e schienale imbottiti costituisce la sede del celebrante. Non sono presenti né l’altare storico, ligneo, andato distrutto, né un tabernacolo per la custodia eucaristica.
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