La “cappella di Santo Stefano protomartire” di Dercolo è menzionata per la prima volta in una pergamena romana del 29 aprile 1478, conservata nell’archivio parrocchiale, contenente la concessione di cento giorni di indulgenza ai fedeli in visita al luogo sacro e recanti offerte per il suo restauro, la sua conservazione e l'acquisto di paramenti sacri.
1540 - 1560 (costruzione intero bene)
La chiesa attuale venne costruita intorno alla metà del Cinquecento; la data del 1560, incisa sul pilastro destro dell’arco santo, si può presumibilmente ritenere corrispondente al termine dei lavori.
1559/11/14 (consacrazione carattere generale)
La consacrazione della chiesa e dei tre altari in essa contenuti avvenne il 14 novembre 1559, per mano di Mariano Mano "Siculus", vicario generale e suffraganeo del principe vescovo e cardinale Cristoforo Madruzzo. La relativa pergamena si conserva nell’archivio parrocchiale.
1579 (manutenzione intero bene)
La visita pastorale del 1579, tra le altre disposizioni, ordinò di riparare il coperto e di ripulire il cimitero dalle erbacce.
1660 (costruzione campanile)
Secondo l’inventario dell’archivio parrocchiale, il campanile risalirebbe al 1660.
1751/05/29 (erezione a curazia carattere generale)
Il 29 maggio 1751 la chiesa fu eretta a curazia della pieve di Denno da Leopoldo Ernesto Firmian, vescovo di Sackau e coadiutore del vescovo di Trento. La relativa pergamena si conserva nell’archivio parrocchiale.
1803 - 1804 (installazione orologio campanile)
Il curato don Romedio Adelpreto Marinoni, con l’aiuto del fabbro Francesco Chini da Segno e di Antonio Frasnelli da Mollaro, costruì l’orologio del campanile nel 1803 o 1804. Prima di collocarlo sulla torre lo fece valutare dal celebre orologiaio Bertolla, che lo stimò 500 fiorini.
1857 - 1859 (costruzione sacrestia nuova)
La data del 1859, incisa sulla cornice della finestra della sacrestia, testimonia il compimento della realizzazione del nuovo ambiente di servizio, a destra del presbiterio, iniziato nel 1857.
1864 (modifica finestre)
Secondo un documento conservato presso l’archivio dell’Ufficio Arte Sacra dell’Arcidiocesi di Trento, risalirebbe al 1864 l’aggiunta di lobature in pietra e cemento nell’arco delle finestre della chiesa, originariamente concepite a luce unica.
1897 (costruzione cappella)
Nel 1897, ampliando la vecchia sacrestia a nord, venne realizzata una cappella, a sinistra del presbiterio.
1923 (fusione campane)
Tre delle quattro campane del concerto antico furono requisite dall’Austria nel 1917; i nuovi bronzi furono inaugurati nel gennaio del 1923.
1942 (tinteggiatura e restauro intero bene)
Lavori di tinteggiatura interni ed esterni furono eseguiti dal pittore Vittorio Zanin nel 1942. Nello stesso anno venne restaurato il campanile.
1960 (ristrutturazione tetto)
Nel 1960 fu ristrutturato il tetto della chiesa.
1962/05/11 (erezione a parrocchia carattere generale)
La curazia di Dercolo fu eretta a parrocchia l’11 maggio 1962.
1969 (ristrutturazione e adeguamento liturgico interno)
L’adeguamento liturgico dell’interno risale al 1969 circa, quando sono documentate le diposizioni suggerite dalla curia.
1981 (installazione impianto anti intrusione intero bene)
Nel 1981 la Provincia Autonoma di Trento concesse un contributo economico per l’installazione di un impianto di allarme e antifurto.
1983/06/21 - 1983/06/22 (spogliazione arredi)
L'altare maggiore e i laterali vennero spogliati dai ladri nella notte tra il 21 e il 22 giugno 1983; copie delle sculture perdute furono realizzate nel 1988.
1992 - 1993 (restauro intero bene)
Gli ultimi lavori di restauro vennero compiuti in tre lotti tra il 17 aprile e il 24 dicembre 1992, indirizzati prima agli esterni e alla copertura della chiesa, quindi al campanile e infine all’interno, dove, con la sostituzione dell'impianto di riscaldamento, venne recuperata ad uso cultuale la cappella laterale, prima adibita a locale caldaia e ripostiglio. Nel dicembre del 1993 la chiesa fu dotata di un organo a canne della ditta Mascioni del 1947, qui trasferito dalla chiesa di Palù di Giovo.
2012 (rinnovo impianto amplificazione interno)
L’impianto di amplificazione è stato rinnovato nel 2012.
Descrizione
Orientata regolarmente ad est e costruita all'estremità più bassa del paese di Dercolo, la parrocchiale di Santo Stefano è documentata come edificio sacro a partire dal 1478, ma il suo nucleo principale attuale risale alla metà del Cinquecento, con l’aggiunta ottocentesca della cappella laterale a sinistra (ampliamento della sacrestia primitiva) e della sacrestia (nuova) a destra. La facciata a capanna reca il portale architravato in pietra calcarea leggermente disassato e sormontato da una nicchia centinata rientrante e, più in alto, un oculo strombato; è parzialmente occultata a sinistra dal fusto del campanile, con base gradonata, cantonali sfalsati in pietra a vista, cella delimitata da cornici orizzontali e dotata di quattro monofore centinate e tetto piramidale a quattro falde sormontato da globo, bandierina segnavento e croce apicale. Lungo le fiancate si aprono monofore archiacute con luce singola e binata (una a sinistra, due a destra) ed emergono i corpi addossati degli ambienti secondari; l’abside poligonale è illuminata da finestre archiacute sui lati obliqui. Uno zoccolo di base e un cornicione in pietra calcarea percorrono il corpo della chiesa. All’interno la navata unica è divisa in tre campate, segnate unicamente dalle coppie di peducci in pietra che sostengono le unghie della volta reticolata costolonata; i due altari minori, con ancona lignea e mensa in muratura e pietra calcarea, si appoggiano ai lati dell’arco santo, dal profilo acuto e sostenuto da una coppia di pilastri con capitelli gemelli. Il presbiterio è elevato di un gradino e chiuso dalle balaustre in pietra calcarea; l’abside poligonale conclude la costruzione alle spalle dell’altare maggiore. Entrambi sono coperti da una volta a ombrello, con le chiavi di raccordo dei costoloni a forma di scudo.
Preesistenze
Il corpo principale della chiesa, risalente alla metà del XVI secolo, è la parte più antica della struttura; il campanile e i corpi laterali sono successivi.
Pianta
Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta rettangolare con asse maggiore trasversale, concluso dall’abside poligonale e affiancato lateralmente dai due corpi a pianta rettangolare corrispondenti alla cappella (a sinistra) e alla sacrestia (a destra).
Facciata
Facciata a capanna, parzialmente occultata a sinistra dal fusto del campanile; portale architravato in pietra calcarea leggermente disassato e sormontato da una nicchia centinata rientrante e, più in alto, da un oculo strombato. Finiture a intonaco tinteggiato; zoccolo di base e cantonali sfalsati in pietra a vista a destra.
Prospetti
Fiancate illuminate ciascuna da una monofora archiacuta con luce binata in corrispondenza della prima campata e caratterizzate dall'emergere dei corpi addossati della cappella laterale (a sinistra) e della sacrestia (a destra), la prima con accesso indipendente sul lato ovest e monofora archiacuta su quello nord, la seconda con finestra rettangolare sul lato sud. Abside poligonale con finestre archiacute sui lati obliqui. Finiture a intonaco tinteggiato, zoccolo e cornicione in pietra calcarea sul corpo della chiesa.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare addossato alla facciata, a sinistra; base gradonata, fusto intonacato e tinteggiato con cantonali sfalsati in pietra a vista, cella delimitata da cornici orizzontali e dotata di quattro monofore centinate. Tetto piramidale a quattro falde sormontato da globo, bandierina segnavento e croce apicale.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame (muratura della cappella in calcestruzzo); strutture di orizzontamento: navata coperta da volta reticolata costolonata con unghie a marcare le campate, presbiterio e abside da volta a ombrello costolonata, con chiavi a forma di scudo. Struttura della volta della cappella in laterizio.
Coperture
Tetto a due falde sopra navata e presbiterio, a più falde sopra l’abside e i corpi laterali, con struttura portante in legno e manto di copertura in coppi. Campanile coperto da scandole lignee.
Interni
Navata unica divisa in tre campate, segnate unicamente dalle coppie di peducci in pietra di sostegno alle unghie della volta costolonata; due monofore archiacute si aprono sulla parete destra, una su quella sinistra. Una nicchia a luce rettangolare contiene un armadio in controfacciata, a destra; i due altari minori, con ancona lignea e mensa in muratura e pietra calcarea, si appoggiano ai lati dell’arco santo, dal profilo acuto e sostenuto da una coppia di pilastri con capitelli gemelli. Presbiterio elevato di un gradino e chiuso dalle balaustre in pietra calcarea; a sinistra si apre l’accesso alla cappella laterale, a destra quello alla sacrestia; l’abside poligonale chiude la costruzione alle spalle dell’altare maggiore. Finiture a intonaco tinteggiato.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in quadrotte di pietra calcarea alternativamente bianca e rossa, disposte in corsi diagonali; la zona terminale dell’abside è pavimentata in piastrelle rettangolari di cotto, in corsi paralleli sfalsati.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1969 circa)
L’adeguamento liturgico del presbiterio è stato parzialmente attuato intorno al 1969, mediante l’accostamento di elementi eterogenei e senza carattere di stabilità: l’altare verso il popolo, posto al centro del presbiterio storico ed elevato su di una predella, è a parallelepipedo con fronti pieni e pianale di sostituzione e reimpiega la mensa lignea seicentesca di un altare non identificato; un leggio mobile funge da ambone. Una sedia in legno con seduta e schienale imbottiti, posizionata sulla destra, costituisce la sede; la custodia eucaristica è contenuta nel tabernacolo dell’altare maggiore storico, presente insieme alle balaustre in pietra.