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San Savino
Monte Colombo
Rimini
chiesa
sussidiaria
S. Savino
Parrocchia di San Giovanni Battista
Coperture; Pavimenti e pavimentazioni
presbiterio - intervento strutturale (anni '80); presbiterio - aggiunta arredo (anni '70)
906 - XI(preesistenze carattere generale); 1144 - 1577(passaggio di proprietà intero bene); 1770 - 1944(ricostruzione intero bene)
Chiesa di San Savino
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Savino <Monte Colombo, San Savino>
Altre denominazioni S. Savino
Ambito culturale (ruolo)
maestranze romagnole (costruzione)
Notizie Storiche

906 - XI (preesistenze carattere generale)

La pieve di San Savino estendeva la sua giurisdizione ecclesiastica già assai prima del Mille. Ce lo dicono ben dodici pergamene conservate nell’archivio arcivescovile di Ravenna. Ma curiosamente, pur con tutta la sua importanza non viene mai citata dal Codice Bavaro. I documenti tuttavia non ci parlano dell’origine della Pieve, ma la indicano già esistente, assumendola come punto di riferimento. Così la più antica pergamena che ricorda la Pieve (906) ci indica solamente che a quella data la chiesa esisteva già.

1144 - 1577 (passaggio di proprietà intero bene)

Durante i secoli la pieve di San Savino rafforza la sua giurisdizione, secondo la descrizione del vescovo Castelli nel 1577, durante la prima visita pastorale alla diocesi. Con le visite pastorali ci vengono trasmesse notizie importanti anche riguardo all'edificio. Così monsignor castelli ci dice che la struttura risultava discretamente conservata, ma i muri presentavano molte "fixure".

1770 - 1944 (ricostruzione intero bene)

Alla fine del 1770, con la riforma del vescovo Ferretti, il territorio plebano risulta diviso tra i Vicariati di Coriano e Montescudo e alla Pieve, soggetta a quest’ultimo, rimane solo il battistero a cui fanno riferimento le comunità di Croce e Passano. Per quanto riguarda l’ubicazione dell’edificio, l’antica Pieve sorgeva probabilmente nello stesso luogo di oggi, anche se più volte restaurato e rifatto. Il parroco don Felice Niccolini, nel 1822, scrive che la chiesa vecchia era rivolta ad oriente mentre quella da lui riedificata (nel 1793) era orientata ad occidente. Fu questa chiesa che venne distrutta dal passaggio del Fronte, nel 1944 e ricostruita poi con la facciata rivolta al paese, probabilmente con lo stesso orientamento della Pieve originaria, come testimonierebbe un muro semicircolare, forse appartenente all’abside della chiesa del 1000.
Descrizione

La chiesa è intonacata esternamente con un portone inquadrato da due lesene e un timpano e, sopra questo, una piccola finestra circolare. L’interno è ad aula unica con due cappelle laterali (in quella di sinistra si trova il battistero degli anni ’80). Il presbiterio è rialzato di tre gradini e il tabernacolo sopraelevato di altri due gradini rispetto all'area presbiterale..
Coperture
La copertura è a due falde;l'interno è a volta in incannucciato.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della navata è costituita da mattonelle in graniglia di color bianco e nero nella zona del corridoio centrale e color rosso e nero ai lati. La zona absidale è provvista di pavimentazione in ceramica bianca, con mattonelle quadrate. alternate ad altre dello stessa tipologia.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (anni '80)
L'altare, realizzato in pietra bianca, è costituito da una mensa sostenuta da un unico elemento centrale raffigurante il motivo delle croce.
presbiterio - aggiunta arredo (anni '70)
Contestualmente alla realizzazione dell'altare, è stato realizzato il tabernacolo in pietra bianca terminante in sommità a semicerchi, decorato con una raffigurazione di Cristo.
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