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Campolongo sul Brenta
Padova
chiesa
parrocchiale
Madonna del Carmine
Parrocchia della Madonna del Carmine
Impianto strutturale; Struttura; Facciata; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
altare - aggiunta arredo (1965-1975)
1627 - 1627(costruzione intero bene); 1651 - 1664(elevazione parrocchiale); 1793 - 1795(ricostruzione e ampliamento intero bene); 1915 - 1928(danni
restauro e consacrazione 1^ guerra mondiale); 1990 - 2018(restauro intero bene)
Chiesa della Madonna del Carmine
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa della Madonna del Carmine <Campolongo sul Brenta>
Autore (ruolo)
Gaidon, Antonio (Progettista)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze venete (costruzione)
Notizie Storiche

1627  (costruzione intero bene)

La chiesa venne eretta nel 1627 e intitolata alla Vergine del Carmelo, era distante dalla parrocchiale di Oliero a cui faceva riferimento.

1651 - 1664 (elevazione parrocchiale)

Nel maggio 1651 chiesero e ottennero che un sacerdote venisse ogni quarta domenica del mese a celebrare la messa e amministrare i sacramenti. Sempre loro alcuni anni dopo, nel 1658, partirono in delegazione per chiedere a Gregorio Barbarigo l’elevazione a parrocchia, che avvenne nel 1664.

1793 - 1795 (ricostruzione e ampliamento intero bene)

La chiesa venne ricostruita e ampliata tra il 1793 e il 1795

1915 - 1928 (danni, restauro e consacrazione 1^ guerra mondiale)

Colpita gravemente dalle granate austriache durante la prima guerra mondiale, fu restaurata dallo stato italiano e consacrata nel 1928.

1990 - 2018 (restauro intero bene)

Dagli anni Novanta è oggetto di una serie di restauri alle opere d’arte e al tetto
Descrizione

Tra le chiese del Canale di Brenta, quella di Campolongo, con le sue due torri che fiancheggiano la facciata, è tra quelle che maggiormente si distinguono. L’impianto della chiesa a croce greca è collegabile a una scritta al sommo dell'arco trionfale dell'altare maggiore, che riporta il versetto dell'Apocalisse (c.XXI,16) “altitudo, latitudo et longitudo aequalia sunt”. Sorge a ridosso della strada che porta a Oliero e sullo stesso luogo dove si trovava l'antica Chiesa costruita nel 1637 e successivamente demolita per dar posto all'attuale. Esternamente la chiesa è in stile neoclassico, con timpano sostenuto da quattro colonne con basamento continuo, interrotto solo nella porzione dell’ingresso. L’ingresso, incorniciato da un’edicola lapidea, è in legno a doppia anta. Tutte le facciate sono intonacate e pitturate. Internamente sono presenti semicolonne e paraste, oltre a elementi a rilievo e stucchi decorativi.
Impianto strutturale
Una particolarità la distingue dalle altre chiese sorelle della valle, giacché è l'unica ad essere a croce greca. Ha infatti la particolarità di avere lunghezza, larghezza e altezza uguali tra loro, cioè 14 metri. L'interno della chiesa superato l'ingresso, munito di bussola, lo sguardo abbraccia in un solo colpo d'occhio l'unico squadrato vaso del tempio, illuminato dalla luce che entra dai quattro grandi finestroni, due sull'abside e due sulle cappelle laterali. I due altari laterali, che fungono da bracci trasversali, lasciano completamente libero il vaso, le cui uguali dimensioni, in profondità e larghezza, donano unità spaziale a tutto l'insieme. Il fabbricato è rialzato dalla quota strada di quattro gradini.
Struttura
I materiali utilizzati risultano essere principalmente elementi lapidei e laterizi. Per le altre componenti dell’edificio e arredi, sono stati impiegati elementi lapidei, lignei, marmorei e metallici. Il manto di copertura è in coppi. Presenti intonaci e stucchi.
Facciata
La facciata guarda a oriente, cioè verso la strada, diversamente dall'antica, che guardava a occidente (le antiche chiese, infatti avevano l'abside rivolta a oriente). La facciata principale esterna è costituita da quattro eleganti colonne di stile corinzio sostenenti un timpano triangolare: sui lati di essa si ergono i due campanili gemelli che fanno corpo con la struttura della chiesa. Quello a mezzogiorno, che all'atto della realizzazione della nuova chiesa doveva essere abbattuto, per l'opposizione della gente rimase invece al suo posto, costringendo i responsabili esecutori a modificare l'originario progetto, sacrificando le proporzioni della facciata stessa, annullando le due porte laterali e riducendo le proporzioni del timpano. Il campanile a settentrione, rimasto incompleto, venne portato a termine soltanto nel 1956.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento è a riquadri bianchi e rossi. Le parti marmoree della facciata e dell'interno – i basamenti dei pilastri, i piedritti e i timpani delle porte – sono in pietra “Beretina”; mentre gli scalini degli altari sono in “Biancon di Asiago”.
Elementi decorativi
Tra le opere appartenenti all'antica chiesa marita di essere ricordato il fonte battesimale. Era costituito da due parti distinte, una lignea e una marmorea. La pila, in marmo rosso (ora sull'entrata che conduce all'organo), è di elegante fattura. La struttura lignea (in sacrestia) consta di due parti sovrapposte: un prisma ettagonale sormontato da una piramide, pure ettagonale. Quattro dei sette lati sono scolpiti con raffigurazioni.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1965-1975)
Il nuovo altare, rivolto al popolo, è stato realizzato utilizzando le balaustre dell'altare maggiore.
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