chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Tendola Fosdinovo Massa Carrara - Pontremoli chiesa parrocchiale Santa Caterina Martire Parrocchia di Santa Caterina Martire Preesistenze; Facciata; Impianto strutturale; Pianta; Presbiterio; Struttura; Coperture; Scale; Torre campanaria o campanile; Cantoria; Battistero ambone - aggiunta arredo (anni '70) XIII - XIII(localita' carattere generale); sec XV - sec XV(parrocchia carattere generale); 1568 - 1568(chiesa intero bene); 1597 - 1597(archivio carattere generale); 1637 - 1637(iscrizione intero edificio); 1740 (?) - 1740 (?)(iscrizione sacrestia); 1868 - 1868(iscrizione sagrato); 1945 - 1945(restauro intero edificio); 1995 - 1995(restauro intero edificio); 2011 - 2013(restauro facciata e campanile)
Chiesa di Santa Caterina Martire
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di Santa Caterina Martire <Tendola, Fosdinovo>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lunigianesi (costruzione edificio)
Notizie Storiche
XIII (localita' carattere generale)
la localita' di Tendola, nominata in un documento del Codice Pelavicino del 1233 che tratta dei "Confini e statuti di Ponzanello".
sec XV (parrocchia carattere generale)
la chiesa di Santa Caterina fu eretta in una data imprecisata della fine del sec XV dismembrata dalla parrocchia di San Terenzo Monti
1568 (chiesa intero bene)
la chiesa di Santa Caterina viene descritta nella visita pastorale del 1568 effettuata dal Cardinal Lomellini: la piu' antica che la Diocesi di Luni ricordi.
1597 (archivio carattere generale)
l'archivio parrocchiale inizia dal 1597
1637 (iscrizione intero edificio)
sullo spigolo nord-occidentale della chiesa di Santa Caterina si trova una lapide in pietra arenaria, ben delimitata da una bordatura e leggibile ad altezza d'uomo, che indica la data dell'inizio della riedificazione del complesso architettonico avvenuta nel 1637 ad opera di Giovan Batista Bianchi
1740 (?) (iscrizione sacrestia)
sul muro esterno della sacrestia si trova una lapide in pietra arenaria, delimitata da bordatura di forma trapezoidale, scarsamente leggibile che probabilmente ne indica la data di costruzione
1868 (iscrizione sagrato)
sul parapetto interno del muro che delimita il sagrato si tovano due piccole lapidi in pietra arenaria, probabilmente ricollocate, che indicano due date, una non ben identificabile, l'altra piu' leggibile con la data del 1868, probabile delimitazione del sagrato con balaustre e cancelletto
1945 (restauro intero edificio)
durante il secondo conflitto mondiale la chiesa avrebbe subito gravi danni che, nel dopoguerra, sono stati riparati cosi' come riportato da relazioni tecniche successive; dello stesso periodo viene indicato il rifacimento del pavimento in marmo della chiesa
1995 (restauro intero edificio)
il terremoto del 1995 ha provvocato lesioni alla struttura dell'abside all'arco trionfale ed alla parete laterale della navata, cosi' come riportato dalla relazione tecnica a firma dell'arch. Stefano Demi; le lesioni sono state riparate
2011 - 2013 (restauro facciata e campanile)
la facciata ed il campanile della chiesa sono stati restaurati e tinteggiati secondo le cromie risultanti dai saggi; nel fregio viene dipinta, oltre alla dedicazione, anche la data di edificazione della chiesa (1637)
Descrizione
La chiesa parrocchiale di Tendola è stata costruita sul pendio occidentale del nucleo castrense del borgo, posto a controllo della strada che scendeva verso l'Aulella in direzione del passo del Cerreto e quindi di Reggio Emilia, Modena, Verona. La sua prossimità al confine nord-orientale del marchesato di Fosdinovo e la dimora malaspiniana situata all'inizio del borgo lineare ne fanno, in qualche modo, un antemurale nei confronti del vicino San Terenzo, terra passata al Granducato di Toscana.
Il sagrato della chiesa è appoggiato su un alto podio, delimitato con balaustre in marmo, affacciato ad occidente verso la valle del Bardine ed il castello di Ponzanello, mentre, ad oriente, è delimitato dal volume della casa canonica, elemento di chiusura e porta del nucleo denominato "castello", sovrastato dall'imponente torre campanaria.
L'evidente bipartizione della facciata a capanna ebbe lo scopo di comporre unitariamente due edifici contigui: la chiesa parrocchiale, propriamente detta, e l'oratorio dei Rossi, sede della Compagnia del SS. Sacramento istituita nel 1568.
L'interno della parrocchiale presenta un'aula unica con altari disposti lungo le pareti laterali, contenuti nel muro perimetrale all'interno di nicchie inserite nell'ordine gigante ionico che scandisce lo spazio di tutta l'aula, coperta da una volta a botte lunettata.
Singolare è l'architettura del presbiterio di forma ottagonale, unico in tutta la Lunigiana, con cupola intradossata e lanterna terminale, essendo ben inserito nella composizione architettonica dell'aula liturgica può ragionevolmente far parte dello stesso progetto, iniziato nel 1637 da Giovanni Battista Bianchi. Così recita l'epigrafe collocata sullo spigolo nord-occidentale del singolare complesso architettonico.
Preesistenze
Non si ha alcuna notizia dell'edificio medievale, che non compare negli elenchi delle cappelle sottoposte alle circoscrizioni plebane della diocesi di Luni e non lascia traccia di se' neppure nelle murature esterne. Tuttavia le attestazioni del centro abitato di Tendola, che risalgono al secolo XIII e la descrizione dell'edificio per il culto, dedicato a Santa Caterina V. M., contenuta nella vistata pastorale del 1568, fanno pensare ad un edificio preesistente anche se di dimensioni ridotte rispetto all'attuale. L'impiego di colonne e capitelli tardo-romanici, ricomposti per sostenere la tribuna dell'organo conferma questa ipotesi.
Facciata
La facciata presenta uno schema a capanna bipartito con due coppie di lesene condotte, oltre la cornice della pagina inferiore, fino al coronamento dell'edificio, interessando anche il timpano. La composizione architettonica del prospetto richiama quella dell'oratorio dei Bianchi o di San Rocco, situato all'estremità occidentale del borgo e dell'oratorio della Misericordia di Sarzana ascrivibili ad un periodo compreso tra la fine del secolo XVII ed il primo quarto del secolo XVIII. L'asse della facciata della chiesa di Santa Caterina dichiara la separazione tra l'aula principale e l'oratorio dei Rossi mentre i due portali marmorei coincidono con gli assi dei rispettivi vani. Delle due finestre ad arco collocate nel timpano soltanto quella di destra porta luce all'interno mentre l'altra è finta essendo parte della quinta architettonica costruita per dare unità all'insieme del prospetto evitando, come accade altrove, la presenza di due elementi distinti.
Impianto strutturale
L' impianto strutturale è formato da un organismo ad aula coperto da volta a botte lunettata appoggiata su setti murari sub paralleli, sagomati da paraste e nicchie rettangolari in tre campate per ogni lato, più una mezza di servizio per la tribuna dell'organo, ben inserita nel progetto del vano. Il presbiterio è un organismo a pianta centrale ottagonale, con volta intradossata e lanterna circolare, che collabora con il vano rettangolare soltanto in corrispondenza dell'arco trionfale, appositamente dimensionato per sostenere le spinte dei pennacchi delle tre facce del poligono e, tuttavia, punto di debolezza strutturale in caso di sisma. Questo edificio, imponente anche nella massa volumetrica, che sovrasta il vano dell'aula con la copertura e la lanterna, potrebbe aver avuto una sua autonomia anche se non si rilevano discontinuità della tessitura muraria esterna. Sul fianco occidentale della parrocchiale si dispone il vano dell'oratorio dei Rossi, composto da due campate strutturali coperte da una volta a botte lunettata. Il livello del pavimento, corrispondente a quello della chiesa di Santa Caterina, è stato raggiunto costruendo un'imponente struttura in pietra, voltata a botte, fondata sul livello intermedio del pendio.
Pianta
La pianta della chiesa di santa Caterina di Tendola è formata da un'aula trapezoidale lunga circa 20 metri e larga circa 8 terminante con un presbiterio ottagonale con sei altari disposti simmetricamente nelle pareti laterali, due dei quali rimossi negli anni '70. Preceduta dal vestibolo, ricavato sotto la tribuna dell'organo, si conclude con il presbiterio ottagonale delimitato da una balaustra marmorea al centro del quale si colloca l'altare maggiore pregevole architettura policroma di gusto ligure.
Presbiterio
Il vano ottagonale presenta un doppio ordine sovrapposto, mentre la prima cornice coincide con quella dell'aula liturgica e dell'imposta dell'arco trionfale, la seconda sostiene la volta a catino lunettato illuminata da ampie aperture sottocornice. Nei due ordini le sfaccettature dell'ottagono sono ornate con nicchie: quelle dell'ordine superiore contengono le pregevoli statue di Santa Caterina, San Nicola e San Rocco. Il disegno della volta configura una forma stellare molto slanciata, ornata con figure angeliche allungate, di gusto novencentesco.
Struttura
La struttura del complesso architettonico è in muratura, portante e chiudente, realizzata con pietre miste di pezzatura piuttosto regolare intonacate nella facciata e lasciate a vista nei fianchi dove si riconosce il ritmo costante delle buche pontarie.
Coperture
La copertura della chiesa parrocchiale è a falde, a doppio spiovente, con orditura lignea e coperte da manto di tegole alla marsigliese appoggiate direttamente sulla volta non essendo presente alcun vano sottotetto. L'oratorio dei Rossi si presenta come volume addossato al corpo principale, coperto con un unico spiovente, su due livelli, uno per l'aula ed uno per l'abside.
Scale
Alla chiesa di Santa Caterina Martire si accede mediante un'ampia gradinata risalente dalla strada principale del borgo.
Torre campanaria o campanile
Il campanile, di forma quadrangolare regolare, si trova isolato rispetto alla chiesa in una posizione che suggerisce il controllo della sottostante porta di accesso al nucleo castrense. Ha una forma slanciata coronata da una cuspide a pianta ottagonale sagomata a tre livelli. La cella campanaria, aperta da quattro arcate contrapposte, è stata rimaneggiata come risulta dalle modifiche evidenti nelle catene poste alla base delle reni degli archi. Il campanile si sviluppa su quattro livelli collegati da scale in pietra e legno ed è in comunicazione con l-ultimo livello della casa canonica.
Cantoria
La tribuna dell'organo, collocata nella controfacciata della chiesa, è un'elegante struttura composta da tre campate voltate a crociera ribassata di cui, quella centrale, maggiore delle altre, sostenuta da due colonne della chiesa medioevale. Queste colonne monolitiche in macigno appoggiano su un plinto in muratura eseguito per adeguare l'altezza del fusto al nuovo impiego utilizzando come base il capitello rovesciato dell'antico colonnato. Anche il capitello superiore, pur essendo di dimensioni minori e di diverso disegno [ riconducibile a modelli presenti negli edifici religiosi della lunigiana tardomedioevale.
Battistero
Il fonte battesimale è un pregevole manufatto in marmo policromo di epoca settecentesca ricollocato rispetto alla sua posizione originaria situata presso l'ingresso della chiesa. Attualmente è collocato dove si trovava l'altare dedicato a S. Giovanni Battista, titolo già ricordato nella visita pastorale del 1568
Adeguamento liturgico
ambone - aggiunta arredo (anni '70)
elemento mobile all'interno del presbiterio come unico adeguamento liturgico