chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Ischia di Castro Viterbo chiesa sussidiaria SS. Crocifisso di Castro Parrocchia di Sant' Ermete Martire Pianta; Impianto strutturale; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980) 1648/04/17 - 1649/09/02(distruzione di Castro carattere generale); 1747 - 1747(costruzione cappella preesistenza); XIX - XIX(immagine miracolosa carattere generale); 1870 - 1870(completamento costruzione intero bene); 1934 - 1936(lavori interni alla chiesa intero bene); 1934 - 1936(completamento edificio annesso intorno); 1967 - 1967(ampliamento intero bene)
Chiesa del Santissimo Crocifisso di Castro
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa del Santissimo Crocifisso di Castro <Ischia di Castro>
Altre denominazioni
SS. Crocifisso di Castro
Ambito culturale (ruolo)
maestranze viterbesi (costruzione chiesa)
maestranze viterbesi (restauro chiesa)
maestranze viterbesi (ampliamento chiesa)
Notizie Storiche
1648/04/17 - 1649/09/02 (distruzione di Castro carattere generale)
Il 17 aprile 1648 monsignor Cristoforo Giarda viene eletto vescovo di Castro. Il prelato in viaggio da Roma per il possesso della cattedra vescovile viene assassinato. Papa Innocenzo X Pamphilj, convinto che il mandante del delitto sia Ranuccio Farnese, invia un esercito alla volta di Castro che viene cinta di assedio. Il 2 settembre 1649 vengono firmate le condizioni di resa della città che prevedono l’incolumità dei soldati e degli abitanti. L’abitato viene saccheggiato e raso al suolo.
1747 (costruzione cappella preesistenza)
Poco distante dalla distrutta città di Castro, a protezione di un masso con il dipinto del Crocifisso viene edificata una piccola cappella dotata di altare.
XIX (immagine miracolosa carattere generale)
Agli inizi del XIX secolo, padre Flaminio Annibali di Latera scrive che l’immagine del Crocifisso è famosa per i miracoli avvenuti ed è meta di pellegrinaggio da parte degli abitanti dei borghi vicini. Le popolazioni di Ischia di Castro e di Farnese istituiscono i comitati promotori dell’edificazione di una chiesa per la protezione e la venerazione del dipinto miracoloso.
1870 (completamento costruzione intero bene)
Nel 1870 la chiesa del Santissimo Crocifisso di Castro viene ultimata.
1934 - 1936 (lavori interni alla chiesa intero bene)
Il rettore del santuario, don Eraclio Stendardi, fa eseguire dei lavori all’interno della chiesa.
Per volere di don Nazzareno Ercoli la chiesa viene ampliata.
Descrizione
Il santuario si trova molto distante da Ischia di Castro, a circa 12 Km, dopo una piccola deviazione lungo la SP47. Il suo asse è est-ovest ed è immerso nella campagna. Sul lato ovest ha addossato un volume più basso di sua pertinenza.
La pianta si compone di un’aula rettangolare allungata a cui si connette, sull’asse trasversale, un braccio verso sud. L’aula ha due accessi contrapposti lungo l’asse longitudinale; analogamente il braccio trasversale ha accessi contrapposti sugli stessi lati. Subito dopo essere entrati nell’aula da ovest, si ha sul suo lato destro una porta che comunica con la sagrestia e permette l’accesso ad un soppalco. Sempre nell’aula, al centro, si erge un volume a pianta triangolare sul cui lato rivolto al braccio trasversale è ospitato il frontespizio d’altare che fa da sfondo alla mensa rivolta verso lo stesso lato. Gli altri due lati del volume triangolare presentano nicchie a terminazione semicircolare con icone sacre.
L’alzato è semplicemente intonacato di bianco con una fascia giallina fino a un metro e mezzo da terra. Il braccio, per circa metà della sua profondità, è attraversato trasversalmente dal soppalco, strutturato a ponte, che ne abbassa per un tratto la quota di copertura.
Lo spazio rettangolare è coperto da tetto su tre capriate e il braccio da un’unica falda.
La luce entra da finestre rettangolari poste al disopra di tutti e quattro gli accessi e altre due, sempre rettangolari, su ciascun lato dell’asse trasversale. Sul lato est dell’aula una finestra rettangolare si aggiunge in asse alla sottostante.
La facciata è a capanna con intonaco non tinteggiato. In asse vi è il portale con cornice in pietra, decorata in alto al centro da uno stemma con giglio, e terminante in un timpano triangolare. Poco più su si aprono la finestra rettangolare e al disopra un oculo, entrambi privi di incorniciatura.
Pianta
L’impianto è ad aula rettangolare, alla quale si innesta trasversalmente, verso sud, un braccio. Sull’asse longitudinale si trovano i due accessi all’aula, contrapposti; così come lo sono, sugli stessi lati, quelli al braccio trasversale. Una porta sulla destra dell’accesso da ovest apre sulla sagrestia e permette di arrivare ad un soppalco. Al centro dell’aula principale un volume triangolare, con un lato rivolto verso il braccio trasversale, fa da frontespizio all’altare.
Impianto strutturale
La struttura è in muratura continua di blocchi di tufo; essa sostiene una copertura a doppia orditura lignea su capriate e tavelle laterizie per l’aula e una falda in tavelle laterizie e travetti in cemento per il braccio trasversale. Internamente a questa struttura è stato creato un soppalco, sostenuto da una struttura a ponte presumibilmente in cemento armato.
Coperture
Lo spazio rettangolare è coperto da un tetto a doppia falda, mentre il braccio laterale ha come copertura un’unica falda. Il loro manto è in tegole e coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è in mattonelle di graniglia di marmo.
Elementi decorativi
La chiesa non presenta elementi decorativi, ad eccezione dell’affresco alle spalle dell’altare che raffigura la Crocifissione di Gesù Cristo e che risale al XV sec.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980)
La chiesa è adeguata liturgicamente. Un altare a mensa isolato è rivolto verso l’assemblea, il suo piano è in peperino sorretto da una colonna di spoglio in marmo; sul suo lato sinistro vi è l’ambone in legno.