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Agrigento
Agrigento
santuario
rettoria
S. Calogero
Parrocchia B.M.V. Immacolata
Impianto Planimetrico; Pianta; Abside; Facciata; Portale; Impianto strutturale; Cappella; Altare; Coperture
altare - aggiunta arredo (1965); ambone - aggiunta arredo (1965)
XIII - XIV(costruzione intero bene); 1573 - XVI(ampliamento intero bene); 1938 - XX(restauro intero bene); 2012 - XXI(restauro intero bene); 2016 - XXI(sostituzione presbiterio)
Santuario di San Calogero
Tipologia e qualificazione santuario rettoria
Denominazione Santuario di San Calogero <Agrigento>
Altre denominazioni Santuario San Calogero
S. Calogero
Ambito culturale (ruolo)
maestranze siciliane (costruzione)
Notizie Storiche

XIII - XIV (costruzione intero bene)

La chiesa di San Calogero è stata realizzata verosimilmente tra il XIII e il XIV secolo, periodo in cui la città di Agrigento era governata dalla potente famiglia Chiaramonte.

1573 - XVI (ampliamento intero bene)

Il 3 febbraio del 1573, il vicario generale Giacomo di Sanfilippo rilasciò la concessione per effettuare i lavori.

1938 - XX (restauro intero bene)

Nei primi decenni del Novecento, la chiesa cadde in un completo stato di abbandono e solo nel 1938 iniziarono i lavori di restauro, voluti dal rettore Beniamino Lauricella.

2012 - XXI (restauro intero bene)

Nel 2012 il santuario è stato interessato da lavori di restauro e manutenzione straordinaria del Santuario San Calogero di Agrigento e allestimento espositivo dei locali annessi per la esposizione e la fruizione dei locali degli ex voto, a firma dell'arch. R. Danile

2016 - XXI (sostituzione presbiterio)

Quasi 35 anni fa il presbiterio del Santuario di San Calogero fu realizzato in forma provvisoria con una pedana in legno rivestita di moquette. Per motivi di sicurezza (dato che il materiale è facilmente infiammabile), il rettore del Santuario nel mese di ottobre del 2015 ha dato incarico di redigere un progetto per la nuova pavimentazione del presbiterio, che ha avuto tutte le approvazioni degli organismi competenti. La pavimentazione è stata realizzata in marmo bianco che oltre a dare maggiore luminosità all’interno della chiesa fa risaltare il pregevole altare ligneo.
Descrizione

La chiesa di San Calogero è stata realizzata verosimilmente tra il XIII e il XIV secolo,periodo in cui la città di Agrigento era governata dalla potente famiglia Chiaramonte, originaria di Clermont-en-Beauvais, Conti di Modica. L'interno della chiesa è suddiviso in tre navate da una doppia fila di sei colonne per lato, sormontate da capitelli corinzi che reggono altrettanti archi tra i quali sono collocati otto lampadari in legno dorato. L'edifico religioso termina con un abside di forma semicircolare arricchita con decorazioni scultoree in stucco, realizzate alla maniera del Serpotta, che ospita il simulacro di San Calogero. L'interno della chiesa misura 21,20 x 9,00 metri. Essa si presenta sobria ed elegante, come rilevato da Raffaello Politi nel 1826. L'articolazione della chiesa in tre navate è riconoscibile dall'esterno. In particolare, alla navata principale corrisponde la parte centrale aggettante e più alta della facciata, che ospita una nicchia con la statua di San Calogero. Ai lati del corpo centrale sporgente, si articolano simmetricamente le parti di facciata corrispondenti alle navate minori, ognuna delle quali è sormontata da una copertura a falda singola inclinata. Le tre cappelle incavate nell'abside quasi nello stesso piano, conferiscono, nell'insieme, l'idea di un'iconostasi bizantina. In adiacenza alla navata orientale si trovano la sagrestia e i locali che ospitano gli ex voto . Nella parte retrostante l'abside vi sono invece, un ufficio un disimpegno e un locale che ospita una delle sei statue di San Calogero presenti nella chiesa. Detti ambienti si raggiungono attraversando un disimpegno al quale si accede dalla navata minore orientale, in prossimità della cappella che ospita la statua, in marmo di Carrara, che raffigura la Madonna col Bambino. Il piano di calpestio della chiesa si trova ad una quota inferiore rispetto alla sede stradale del versante occidentale, ovvero a -1,60 metri. L'accesso alla chiesa dalla suddetta strada, ovvero dalla via Crispi, è garantito da un portale secondario, anch'esso in stile revival gotico-chiaramontano, che conduce ad una scala ad unica rampa con pianerottolo di arrivo, presso il quale è ubicata un'altra statua del Santo, di misure ridotte. Il portale sito nella facciata principale prospiciente il Sagrato consente invece l'accesso in direzione nord-sud, ovvero in direzione dell'abside. Al Sagrato si giunge percorrendo un'ampia scalinata realizzata nel secolo scorso. Nel 1977 la Chiesa venne elevata a santuario con un decreto del Vescovo Mons Giuseppe Petralia.
Impianto Planimetrico
L'interno della chiesa è suddivisa in tre navate da una doppia fila di sei colonne per lato, sormontate da capitelli corinzi che reggono altrettanti archi tra i quali sono collocati otto lampadari in legno dorato. Il piano di calpestio della chiesa si trova ad una quota inferiore rispetto alla sede stradale del versante occidentale, ovvero a -1,60 metri. L'accesso alla chiesa dalla suddetta strada, ovvero dalla via Crispi, è garantito da un portale secondario, anch'esso in stile revival gotico-chiaramontano, che conduce ad una scala ad unica rampa con pianerottolo di arrivo, presso il quale è ubicata un'altra statua del Santo, di misure ridotte.
Pianta
La chiesa presenta una pianta di forma rettangolare, avente dimensioni pari a 21,20 x 9,00 metri.
Abside
L'edifico religioso termina con un abside di forma semicircolare arricchita con decorazioni scultoree in stucco, realizzate alla maniera del Serpotta, che ospita il simulacro di San Calogero.
Facciata
La facciata princiapale è stata realizzata nel 1939 su progetto dell'ingegnere Donato Mendolia, in stile revival gotico-chiaramontano. La facciata è a salienti, ovvero con la copertura che presenta spioventi posti a differenti altezze. Essa richiama le facciate progettate dal medesimo professionista per la chiesa di San Pietro a Borgo Bonsignore, nei pressi di Eraclea Minoa e della piccola chiesa dell'ex Ospedale Psichiatrico di Agrigento. La struttura a salienti è caratterizzata da frontoni modanati e decorati con nicchie angolari che richiamano i muqarnas tipici dell'architettura islamica, sorretti da mensole modellate. Il portale, dall'arco a sesto acuto è sostenuto da sei esili colonnine sormontate da capitelli pseudo-corinzi. La parte superiore del portale è formata da ghiere ornate con motivi floreali e con la peculiare decorazione batôn brisé propria dello stile gotico-chiaramontano del XIV e XV secolo, che caratterizza i maggiori edifici religiosi realizzati nella in età basso-medioevale ad Agrigento. Ai lati del portale, in corrispondenza delle navate laterali, vi sono due aperture monofore. Un filare orizzontale di blocchi di tufo locale separa il piano attico, caratterizzato dalla presenza di un nicchia che ospita la statua di San Calogero, dalla parte inferiore della facciata del Santuario.
Portale
Il portale, dall'arco a sesto acuto è sostenuto da sei esili colonnine sormontate da capitelli pseudo-corinzi. La parte superiore del portale è formata da ghiere ornate con motivi floreali e con la peculiare decorazione batôn brisé propria dello stile gotico-chiaramontano del XIV e XV secolo, che caratterizza i maggiori edifici religiosi realizzati nella in età basso-medioevale ad Agrigento.
Impianto strutturale
L'impianto strutturale è costituito da muratura portante costituita da blocchi in calcarenite arenaria.
Cappella
La cappella al centro, contenente la nicchia dove è riposto il simulacro di San Calogero, è ornata di pregevoli stucchi. Rilevanti sono i particolari con le riproduzioni dei simboli identificativi del santo, ovvero il bastone e la cerva: il bastone rappresenta il sostegno che il Santo usava nel suo peregrinare; la cerva è un simbolo presente nella vita del Santo.
Altare
L'altare è un'opera del XVI secolo realizzata in legni pregiati con tarsie in bois de rose, d'arancio e di madreperla, probabilmente ad opera di artisti cappuccini. Negli anni trenta venne smantellato e abbandonato in un ripostiglio della Chiesa di San Pietro. Successivamente, nella seconda metà del Novecento, Mons. Francesco Sortino, il rettore del santuario, lo recuperò e lo fece restaurare, ripristinando i disegni originali e ricollocandolo all'interno della chiesa.
Coperture
La chiesa presenta una copertura a due falde inclinate, sormontata da coppi siciliani.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1965)
L'altare è un'opera del XVI secolo realizzata in legni pregiati con tarsie in bois de rose, d'arancio e di madreperla, probabilmente ad opera di artisti cappuccini. Nella seconda metà del novecento, Mons. Francesco Sortino, il rettore del santuario, lo recuperò e lo fece restaurare, ripristinando i disegni originali e ricollocandolo all'interno della chiesa.
ambone - aggiunta arredo (1965)
A forma di leggio è realizzato in legno.
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