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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
S. Floriano
San Pietro in Cariano
Verona
chiesa
parrocchiale
S. Floriano Martire
Parrocchia di San Floriano Martire
Pianta; Facciata; Strutture di elevazione; Strutture di orizzontamento e/o voltate; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Prospetti interni; Prospetti esterni; Campanile
presbiterio - intervento strutturale (1965-1975); ambone - aggiunta arredo (1965-1975); sede - aggiunta arredo (1965-1975)
VIII sec. - IX sec. (origini e costruzione intero bene); XII sec. - XII sec. (ricostruzione intero bene); 1454 - 1460(costruzione e apertura volte interne e rosone); 1567 - 1609(rifacimento chiostro); 1626 - 1626(costruzione altare laterale); 1670 - 1670(costruzione altare laterale); 1731 - 1748(riconfigurazione barocca intero bene); 1871 - 1871(posa in opera pavimento); 1890 - 1904(ampliamento presbiterio); 1960 - 1960(restauro intero bene); 1967 - 1967(rifacimento pavimentazione cortile del chiostro); 1989 - 1990(manutenzione straordinaria copertura); 2002 - 2002(restauro pavimentazione sagrato e portico); 2007 - 2007(restauro conservativo intero bene); 2009 - 2009(restauro conservativo prospetto ovest e canonica)
Chiesa di San Floriano Martire
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Floriano Martire <S. Floriano, San Pietro in Cariano>
Altre denominazioni S. Floriano Martire
Autore (ruolo)
Carli, Carlo (copertura, manutenzione straordinaria)
Zorzi, Enrico (restauro conservativo)
Zorzi, Enrico (prospetto ovest e canonica, restauro)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze longobarde (origini e costruzione)
romanico veronese (ricostruzione )
architettura gotica (volte interne e rosone, costruzione e apertura)
architettura rinascimentale (chiostro, rifacimento)
architettura rinascimentale (altare laterale, costruzione )
architettura rinascimentale (altare laterale, costruzione )
architettura barocca (riconfigurazione barocca)
architettura neoclassica (pavimento, posa in opera)
architettura contemporanea (presbiterio, ampliamento)
architettura contemporanea (intero bene, restauro)
architettura contemporanea (cortile del chiostro, pavimentazione)
architettura contemporanea (copertura, manutenzione straordinaria)
architettura contemporanea (sagrato e portico, restauro pavimentazione)
architettura contemporanea (intero bene, restauro)
architettura contemporanea (prospetto ovest e canonica, restauro)
Notizie Storiche

VIII sec. - IX sec.  (origini e costruzione intero bene)

La pieve di S. Floriano sorge su preesistenze di periodo romano, probabilmente un edificio votivo (forse dedicato a Giove Ottimo Massimo), come suggeriscono i numerosi reperti inglobati nelle murature della chiesa e sparsi nel terreno circostante. Nonostante sia difficile stabilire con certezza quando l'edificio di culto cristiano sostituì quello pagano, in base ad alcuni elementi di epoca tardo longobarda o franca, è ipotizzabile collocare la costruzione della prima chiesa alla fine dell'VIII sec. Di tale edificio originario rimane oggi solo parte del muro settentrionale (come dimostra la tessitura muraria, a ciottoli di fiume e non in blocchi di tufo come nel resto dell'edificio di fase successiva) ed il tratto di abside tra il campanile e la sagrestia. Si trattava probabilmente di un edificio ad aula unica, con colonne e capitelli finemente decorati a sostegno delle capriate lignee. L'abside era semicircolare, ma più piccola di quella attuale.

XII sec. - XII sec.  (ricostruzione intero bene)

Del XII sec. è la ricostruzione in forme romaniche della pieve di S. Floriano, forse in conseguenza del rovinoso terremoto che coinvolse il nord Italia nel 1117. Risultò un edificio che poco si discosta da quello attuale (che ha subito inevitabili rimaneggiamenti nel corso dei secoli), con elegante facciata rivolta ad occidente, a corsi alternati di tufo e cotto (tipico del romanico veronese), pianta a tre navate e copertura a capriate sotenute da colonne e pilastri. Coeva alla ricostruzione romanica è l'edificazione del chiostro dei canonici adiacente all'edificio chiesastico. A San Floriano era attiva anche una Schola sacerdotum, che fungeva da piccolo seminario.

1454 - 1460 (costruzione e apertura volte interne e rosone)

Tra il 1454 ed il 1460, su "ordinata" (faciant oculum ecclessiae) del vescovo Ermolao Barbaro (1453-1471), venne aperto il rosone tutt'ora visibile. In questo periodo furono probabilmente realizzate anche le volte in muratura a copertura delle navate.

1567 - 1609 (rifacimento chiostro)

Tra il 1567 ed il 1609 l'allora rettore della chiesa, don Cristoforo Dionisi, fece riedificare secondo il gusto del tempo (tardo-rinascimentale) il chiostro sul lato meridionale dell'edificio chiesastico (con arco simmetrico posto sul lato settentrionale).

1626  (costruzione altare laterale)

Nel 1626, come recita il testo di un'iscrizione, il parroco Bernardino Corradi fece erigere l'altare dove oggi si trova la pala con la Vergine del Rosario.

1670  (costruzione altare laterale)

Nel 1670 venne eretto l'altare dell'Immacolata, posto a conclusione della navata meridionale.

1731 - 1748 (riconfigurazione barocca intero bene)

L'arciprete Pietro Peretti, nel corso del suo mandato a S. Floriano, riconfigurò la chiesa secondo il gusto barocco. Tra il 1731 ed il 1748 venne collocata la trabeazione sopra gli archi della navata centrale, pilastri e colonne furono ricoperti di encausto e marmorino, i preziosi capitelli vennero scalpellati. Vennero aperte delle finestre rettangolari nella navata centrale e furono eseguite le volte nella cappelle laterali. L'insieme di questi radicali interventi snaturò la struttura interna della chiesa, dandole un aspetto artefatto.

1871  (posa in opera pavimento)

Nel 1871 venne posta in opera l'attuale pavimentazione in marmo a circa sessanta cm sopra quella precedente costituito da grossi mattoni in cotto intervallati da numerose tombe di famiglie locali.

1890 - 1904 (ampliamento presbiterio)

Tra la fine del XIX sec. ed i primi anni del Novecento il volume edilizio del presbiterio venne allungato e fu aggiunta la nuova abside neo-romanica.

1960  (restauro intero bene)

Nel 1960, durante alcuni lavori di restauro che coinvolsero gran parte del complesso chiesastico (volti principalmente a riportare la chiesa alla struttura che aveva prima della conversione barocca settecentesca), furono rinvenuti numerosi reperti antichi. Il più rilevante è costituito da una pietra (utilizzata come materiale di reimpiego per la costruzione della canonica) sulla quale è incisa un'iscrizione antica, di fattura rozza, ma importante poichè attribuita da molti al costruttore della chiesa originaria del periodo tardo longobardo. Essa reca il seguente testo: "S(?)TRO LEVAT/ISTA PLEBE CU/SUIS DISCI/PULIS".

1967  (rifacimento pavimentazione cortile del chiostro)

Nel 1967 venne realizzata la pavimentazione in lastre di pietra di Prun del cortile di pertinenza della chiesa, compreso tra il chiostro e la canonica.

1989 - 1990 (manutenzione straordinaria copertura)

Tra il 1989 ed il 1990 è stato condotto un intervento di manutenzione straordinaria della copertura. Progetto a cura dell'arch. Carlo Carli.

2002  (restauro pavimentazione sagrato e portico)

Nel 2002 si è operato un intervento di risanamento conservativo della pavimentazione del sagrato e del portico. Progetto a cura dell'arch. Arturo Sandrini.

2007  (restauro conservativo intero bene)

Nel 2007 la pieve ed il campanile hanno beneficiato di un importante intervento di restauro conservativo su progetto dell'arch. Enrico Zorzi.

2009  (restauro conservativo prospetto ovest e canonica)

Nel 2009 il complesso ha beneficiato di un intervento di restauro conservativo del prospetto ovest del corpo di collegamento e del prospetto nord della canonica. Progetto a cura dell'arch. Enrico Zorzi.
Descrizione

La pieve di San Floriano ha origini molto antiche, dagli storici fatte risalire agli ultimi anni della dominazione longobarda (fine VIII sec.). Come confermato dalla copiosa presenza di reperti di epoca romana inglobati nelle murature e sparsi nel terreno circostante, è molto probabile che la chiesa originaria di epoca longobarda sia stata edificata sullo stesso luogo ed in sostituzione di un precedente edificio di culto pagano, forse dedicato a Giove. La chiesa altomedievale venne sostituita nel XII sec. con un edificio in stile romanico, a pianta basilicale e dotato di chiostro e schola sacerdotum per la formazione dei chierici della pieve. Nel corso dei secoli l'edifico romanico subì importanti modifiche, dettate dalle tendenze e dai gusti del momento. Una radicale trasformazione occorse nei primi anni del XVIII sec. allorchè l'interno venne snaturato da una serie di interventi di stile barocco. Degli anni sessanta del Novecento è un radicale restauro che ebbe principalmente l'obiettivo di ridare all'interno della chiesa la sua fisionomia originale, nella situazione precedente alle manomissioni settecentesche. Negli ultimi dieci anni frequenti sono stati gli interventi di restauro conservativo sull'intero complesso chiesastico. Esternamente si presenta con facciata a salienti edificata in blocchi squadrati di tufo, tripartita da paraste a sperone e coronata da una cornice ad architetti pensili; al centro si apre il portale d'ingresso con profili in marmo rosso, protetto da un protiro pensile e sovrastato da un ampio rosone. Impianto planimetrico di tipo basilicale a tre navate separate da archeggiature impostate su pilastri a sezione rettangolare alternati a colonne; presbiterio rialzato a pianta rettangolare concluso con abside semicircolare. Le superfici murarie interne conservano antiche decorazioni pittoriche di carattere geometrico-simbolico; apparati decorativi a stucco sono presenti inoltre sulla parete di controfacciata; si conservano parte degli elementi decorativi introdotti nel corso dell'intervento settecentesco. La navata centrale ed il presbiterio sono coperti da strutture voltate in muratura, ritmate da costolonature; una teoria di volte a crociera si sovrappone alle navate minori. Copertura a due falde in corrispondenza del volume centrale della chiesa, ad unico spiovente lungo le navate laterali, con struttura lignea portante e manto in coppi di laterizio. La pavimentazione dell’aula è realizzata in quadrotte alternate di rosso ammonitico, marmo nero e pietra bianca; il piano del presbiterio è caratterizzato da un motivo geometrico in marmi policromi (marmo rosso Verona, marmo nero e biancone).
Pianta
Impianto planimetrico di tipo basilicale a tre navate scandite in sette campate e separate da pilastri a sezione rettangolare alternati a colonne. Il presbiterio, a pianta rettangolare e concluso da un'abside emergente a sviluppo semicircolare, mantiene la medesima larghezza della navata centrale verso cui si prolunga con un basamento rialzato di tre gradini che occupa l’ultima campata dell’aula, e che si estende anche alle campate terminali delle navate minori, dove il livello della pavimentazione si riduce di un’alzata; tali spazi ospitano gli altari minori. Ulteriori altari trovano sede lungo i fianchi delle navate laterali. Il piano su cui si imposta l’altare maggiore, complanare al vano absidale, presenta un rialzo di un ulteriore gradino. Dal fianco sinistro del presbiterio si accede all’ambiente della sacrestia, ospitata in un corpo di fabbrica minore posto in collegamento con la torre campanaria che si eleva addossata al fianco settentrionale dell’aula. L’ingresso principale all’aula, con bussola lignea interna, si apre al centro della parete di facciata; due ingressi laterali si aprono in corrispondenza della quinta campata delle navate minori. Lungo il fianco meridionale della chiesa si svolge il braccio settentrionale del chiostro porticato che funge da elemento di collegamento con l’adiacente complesso delle opere parrocchiali.
Facciata
Facciata ricoperta da un paramento di conci squadrati in pietra calcarea, tripartita da due costoloni di sezione triangolare, poggianti su due are votive di epoca romana capovolte, a simboleggiare il capovolgimento del paganesimo ed il trionfo della cristianità. La gronda è coronata da archetti rampanti in tufo sormontati da un fregio lavorato a denti di sega. Il portale, di forma rettangolare in marmo rosso, è sormontato da un protiro pensile a protezione di un affresco ora illeggibile. Sopra il protiro è aperto un rosone, sormontato da una piccola apertura a forma di croce. Ai lati del portale due alte finestre a tutto sesto illuminano le navate laterali. Sul lato sinistro della facciata un arco rampante controbilancia il gemello arco terminale del portico presente sul fianco destro.
Strutture di elevazione
Le strutture di elevazione sono realizzate in muratura portante in conci squadrati di pietra calcarea locale, legati con malta di calce e con tessitura a filari orizzontali regolari. Sul fianco settentrionale, privo di intonacatura superficiale, si registra la presenza di puntuali elementi in cotto ed isolati brani murari in ciottoli di fiume. Una maggiore eterogeneità dei materiali impiegati, assemblati con minore regolarità, si rileva nelle strutture murarie dei corpi di fabbrica minori (sacrestia). All’interno della chiesa i setti murari che separano le navate, con le sovrapposte strutture voltate e di copertura, sono sostenuti da pilastri in muratura alternati a colonne in pietra.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
La navata centrale dell’aula è coperta da una struttura voltata in muratura scandita in sette volte a botte da costolonature trasversali alternativamente singole e binate; ciascuna delle volte è intersecata da lunette laterali. Il presbiterio è chiuso superiormente da una volta a botte in mattoni pieni di laterizio, delimitato sia verso la navata che verso il catino absidale da un’arcone trasversale a tutto sesto con doppia costolonatura a stucco sul profilo intradossale. Le navate laterali sono coperte invece da una teoria di volte a crociera in muratura, ritmate da costolonature trasversali che si impostano alternativamente su peducci pensili e sui capitelli delle lesene che ritmano i prospetti; l’ultima campata di entrambe le navate minori, corrispondenti alla sede degli altari laterali al presbiterio, si dilata verticalmente con un tamburo in muratura emergente a pianta ottagonale chiuso da una volta a padiglione a otto spicchi.
Coperture
La struttura della copertura a due falde dell’aula, relativamente alla navata centrale, è realizzata con un sistema portante costituito da tredici capriate lignee a schema statico semplice con monaco centrale e con saette di controventatura; in corrispondenza dell’incastro nelle murature perimetrali le testate delle incavallature poggiano su mensole lignee a barbacane. La copertura delle navatelle laterali, ad unico spiovente, presenta un’ossatura di semplici puntoni incastrati nelle murature d’ambito e poggianti su mensole lignee a barbacane. Superiormente al presbiterio la copertura è sorretta da una trave di colmo centrale e falsi puntoni laterali in pendenza che si innestano nelle strutture murarie laterali. L’orditura secondaria, di tipo tradizionale, è costituita da arcarecci e travicelli in pendenza con sovrapposto tavolato ligneo. Manto di copertura in coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell’aula è realizzata in quadrotte alternate di rosso ammonitico e marmo nero (queste ultime di dimensione minore), disposte a corsi diagonali e intervallate da piastrelle rettangolari in pietra calcarea bianca. Il piano rialzato delle campate conclusive delle navate laterali presenta un motivo geometrico cruciforme in marmo rosso Verona con elemento centrale in marmo nero, raccordate da piastrelle in biancone con profilo a otto punte e con quadrato centrale in nembro giallo. La pavimentazione del presbiterio e dell’abside è caratterizzata da un motivo geometrico in marmi policromi (marmo rosso Verona, marmo nero e biancone).
Prospetti interni
Le tre navate che compongono lo spazio interno dell’aula sono separate da archeggiature a tutto sesto sostenute da pilastri in muratura alternati a colonne in pietra con capitelli modanati. Un discutibile intervento settecentesco di ridefinizione stilistica ha introdotto un apparato decorativo che scandisce con una teoria di lesene corinzie il ritmo in campate delle tre navate. In particolare nella navata centrale ai pilastri murari sono state addossate coppie di lesene binate (realizzate in mattoni pieni di cotto disposti di piatto e intonacati con decorazione e finto marmo) con capitello corinzio, cui si sovrappone un tratto di trabeazione a sostegno di una cornice a stucco modanata che percorre in sommità il perimetro della navata; analoghe coppie di lesene sono addossate ai piedritti delle archeggiature che delimitano il presbiterio e sulle quali si imposta un’alta trabeazione modanata. Anche le navate laterali presentano una scansione definita da lesene con capitelli a semplice modanatura, realizzate con impasto di gesso e applicate alle strutture murarie. Le superfici murarie interne conservano antiche decorazioni pittoriche di carattere geometrico-simbolico. Apparati decorativi a stucco sono presenti inoltre sulla parete di controfacciata.
Prospetti esterni
I prospetti esterni, che si presentano in prevalenza privi di intonacatura, sono fortemente caratterizzati dalla potenzialità espressiva e dall’austera matericità del palinsesto murario che ne definisce gli alzati. Sul fronte settentrionale si conserva uno dei tre contrafforti che ritmavano il prospetto. Lacerti di affreschi con raffigurazioni di Santi sono presenti sul fianco meridionale lungo il quale si svolge la struttura porticata del chiostro.
Campanile
Torre campanaria caratterizzata da tessiture murarie eterogenee che segnalano le varie fasi costruttive. Il basamento, a pianta quadrata, è costituito da una compatta tessitura in pietra bianca dal quale si erge una prima parte del fusto, composto da fasce alternate di mattoni e tufo, di stile tipicamente romanico. Più in alto si alternano un consitente tratto di mattoni ad una parte in conci di tufo. La cella campanaria, in muratura mista, presenta aperture a bifora sui quattro lati. Copertura a due falde con struttura lignea portante e manto in coppi di laterizio.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1965-1975)
L’interventi di adeguamento liturgico del presbiterio ha previsto l’introduzione di un nuovo altare con paliotto in marmi policromi rivolto verso l’assemblea e collocato in posizione avanzata sul piano del presbiterio e rialzato su una base che si prolunga fino a raggiungere il livello della predella dell’altare maggiore pre-conciliare. Si conservano le antiche balaustre.
ambone - aggiunta arredo (1965-1975)
Leggio in legno intagliato collocato sulla balaustra sinistra.
sede - aggiunta arredo (1965-1975)
Sedile mobile imbottito con struttura in legno intagliato, rialzato su una pedana e collocato in posizione avanzata e laterale rispetto il nuovo altare.
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