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Santa Severina
Crotone - Santa Severina
chiesa
sussidiaria
Sant'Antonio
Parrocchia di Santa Maria Maggiore
Elementi decorativi; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1990)
XVII - XVII(committenza carattere generale); 1653 - 1653(proprietà carattere generale); 1765 - 1765(proprietà carattere generale); 1938 - 1938(committenza carattere generale); XXI - XXI(restauro carattere generale)
Chiesa di Sant'Antonio
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di Sant'Antonio <Santa Severina>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze calabresi (rifacimento facciata)
maestranze calabresi (manutenzione tetto)
maestranze calabresi (consolidamento pareti interne)
maestranze calabresi (consolidamento intonaci interni)
maestranze calabresi (levigatura pavimento)
maestranze calabresi (inserimento corpi illuminanti)
maestranze calabresi (costruzione dell'edificio)
Notizie Storiche

XVII  (committenza carattere generale)

Poco dopo la metà del Seicento il convento fu arricchito e protetto dagli Sculco, duchi di Santa Severina. Soprattutto il duca Carlo, morto di peste a Scandale il 3 agosto 1656 ed ivi sepolto nella chiesa di Santa Maria della Defesa, fece costruire la cappella dedicata al Santissimo, mentre il fratello Gio. Andrea abbellì la chiesa e le cappelle con gli affreschi dedicati ad episodi della vita di Santo Francesco e di Santo Antonio da Padova; quest’ultimo particolare protettore della famiglia Sculco

1653  (proprietà carattere generale)

Esso compare in un “Apprezzo” inedito del 1653. “Da sotto detta Città verso Ponente per distanza di mezo miglio si trova uno Convento de Padri Zoccolanti con Chiesa nova sotto titolo della SS.ma Ann(ontia)ta la quale è a una Nave intesta è l’altare mag(io)re con Custodia piccola Indorata dove assiste al SS.mo sopra la Cona di N(ostra) S(igno)ra alla destra S(ant)to Berardo et alla Senistra Santo Diego et dietro detto altare è il Coro alla destra di detta nave è una cappella sfondata al muro con lamia tutta pittata con le gratie di Santo Antonio intesta è l’altare Con Cona di S(an)to Antonio. Appresso è un’altra Cappella sfondata al muro con cona di Santo Antonio et Santo Lonardo e N(ostra) S(igno)ra con il bambino in braccia.

1765  (proprietà carattere generale)

Anche durante il Settecento risulta ben popolato; poco dopo la metà del Settecento secondo l’arcivescovo Antonio Ganini contava ben 16 religiosi (Rel. Lim. S. Severina., 1765), che al tempo della soppressione a causa del terremoto del 1783 si erano ridotti però solo a sei frati ( Vivenzio G., Istoria e teoria de’ tremoti, Napoli 1783, 15). Nella lista di carico della Cassa Sacra è così descritto: Chiesa. La porta della stessa che è una sola, e grande, si chiude da dentro con un legno a traverso. La stessa è nuova. Nella d(ett)a chiesa vi sono sei finestre colle vetrate solam(en)te nelle quali vi sono pochi vetri vi sono sei altari attorno, e l’altare maggiore dietro al quale vi è il coro adornato di sedili e vi sono cinque quadri in d(ett)o coro. L’intempiata dello stesso, e della chiesa è buona. Apparte sinistra è la sagrestia in dove vi è uno stipo, che serviva per conservare l’utensili sacri del convento, vi è la portella che si chiude con fermatura. A parte destra vi è il chiostro

1938  (committenza carattere generale)

Il convento fu soppresso nel 1811 durante il Decennio francese, fu poi riaperto con il ritorno dei Borboni (Caldora U., Calabria napoleonica, Cosenza 1985, p. 227). Subì alcuni danni a causa del terremoto del 1832. Fu nuovamente soppresso al tempo dell’Unità d’Italia, quando per un breve periodo fu adibito a civile abitazione. In seguito ritornò di proprietà ecclesiastica. La chiesa che nel frattempo era stata dedicata a S. Antonio così nel 1938 è descritta: “Chiesa di S. Antonio del convento dei Francescani Minori in contrada e via S. Antonio; portale di pietra tufacea cordonato, con stemmi (sec. XVII); interno soffitto ligneo dipinto a cassettoni,, cappelle laterali con tracce di affreschi ( Istorie francescane, sec. XVII) sacello marmoreo dei duchi Sculco, iscrizione (1666) coro ligneo intagliato (sec. XVII). Proprietà ecclesiastica”

XXI  (restauro carattere generale)

manutenzione tetto, consolidamento delle pareti interne, corpi illuminanti, consolidamento intonaci interni, bonifica condutture elettriche, impianto di deumidificazione, levigatura pavimento, bonifica bagno
Descrizione

La chiesa di Sant'Antonio in Santa Severina, risale al XVII secolo, ed è presente in diverse fonti antiche insieme al convento a cui era annessa. La facciata presenta un portale in pietra naturale ad arco a tutto sesto con cordonatura sporgente. La facciata è poi completata da due finestra, leggermente strombate all'esterno, che presentano linee sinuose nella chiusura a tutto sesto. L'interno si presenta a navata unica coperta da un bellissimo cassettonato ligneo dipinto, certamente del XVII secolo, terminante con abside rettangolare. La pavimentazione è moderna. Il lato sinistro della navata è caratterizzato da due cappelle poco profonde, alle cui pareti e sul soffitto a botte, affreschi del XVII secolo raccontano la storia della vita di Sant'Antonio. Sullo stesso lato una terza cappella, più ampia, adibita a sacrestia custodisce una lastra tombale che ricorda la morte di un componente della famiglia nobiliare degli Sculco avvenuta nel 1666. Altre epigrafi tombali sono presenti nelle altre cappelle. Il lato destro della navata è arricchito con specchiature e tele settecentesche che ripropongono la storia del Santo, oltre che ad un motivo di lesene, sormontate da capitelli corinzi. Nella parte presbiterale sono presenti pregevoli stalli lignei tele datate 1770.
Elementi decorativi
cassettonato in legno dipinto
Elementi decorativi
affreschi del secolo XVII
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1990)
mensa in marmo
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