chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Sulbiate
Milano
chiesa
parrocchiale
S. Antonino
Parrocchia di Sant'Antonino
Impianto strutturale; Altare maggiore; Altare; Pavimenti e pavimentazioni; Organo; vetrate; Cappelle laterali; Cicli affrescati; Elementi decorativi; Elementi decorativi; Cicli affrescati; Cicli affrescati; Opere d'arte; Opere d'arte
altare - aggiunta arredo (1965)
1234 - 1234(preesistente carattere generale); 1566 - 1570(preesistente carattere generale); 1581 - 1610(ampliamento intero bene); 1775 - 1783(costruzione intero bene); 1816 - 1816(costruzione interno); 1818 - 1818(cappella laterale interno ); 1879 - 1879(cappella laterale interno); 1901 - 1901(facciata esterno); 1926 - 1926(campanile carattere generale ); 1932 - 1932(ampliamento intero bene); 1934 - 1934(ristrutturazone interno); 1937 - 1937(conservazione carattere geerale); 1937 - 1938(costruzione interno); 1987 - 1987(ristrutturazione interno); 2001 - 2001(ristrutturazione interno)
Chiesa di Sant'Antonino
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Antonino <Sulbiate>
Altre denominazioni S. Antonino
Autore (ruolo)
Barboglio, Giovanni (Progetto chiesa)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
Notizie Storiche

1234  (preesistente carattere generale)

Alla data del 1234, risulta dai documenti, che esiste la chiesa di Brentana dedicata a Sancti Antonini. Si tratta di una chiesa ad una sola navata, costruita su un leggero promontorio, con annesso un campaniletto dotato di una sola campana.

1566 - 1570 (preesistente carattere generale)

La chiesa ridotta in condizioni di degrado e povertà non è ancora parrocchia, ma sussidiaria di Sulbiate Inferiore e Superiore. Bisogna attendere qualche anno più tardi per salire al titolo di parrocchia e con questo avere diritto a presenza stanziale di un sacerdote, che potesse attivarsi per il decoro e la funzionalità della stessa. La chiesa aveva dimensioni di 6 x 9 metri di lunghezza e priva di battistero, cappelle e priva di qualsiasi decorazione.

1581 - 1610 (ampliamento intero bene)

Il cardinale arcivescovo Carlo Borromeo in visita pastorale il 9 giugno 1581 decreta l'ampliamento della chiesa e la necessità di dotarsi del minimo indispensabile per attingere ed amministrare i sacramenti. La nuova chiesa fu ultimata nel 1610 e benedetta il 10 maggio del medesimo anno. Dotata di un'unica navata, di forma oblunga con soffitto a volta, sempre 6 metri di larghezza, ma lunga 15. Si innalzava sulla sinistra anche il nuovo campanile - di forma quadrata - con tre campane. La facciata della chiesa era decorosa con riportata la figura equestre di sant'Antonino.

1775 - 1783 (costruzione intero bene)

Due secoli più tardi si rese necessario pensare nuovamente alla chiesa, ma questa volta in modo radicale. Il promotore fu l'allora parroco don Antonio Maria Casanova. Il suo successore don Stefano Binda completò l'elevazione, il tetto e le pareti di facciata. La benedizione a celebrare rilasciata dal cardinale Pozzobonelli arrivò nel 1783. La chiesa del tutto nuova, eretta dalle fondamenta in stile "barocco castigato", di forma oblunga e costituita da unica navata era lunga 28 metri e larga undici metri. Completamente spoglia e ridotta all'essenziale.

1816  (costruzione interno)

Il parroco di allora, don Pietro Pirovano, si prodigò per la costruzione di un altare dedicato alla Beata Vergine Immacolata (in legno policromo di Pietro Viganò).

1818  (cappella laterale interno )

Di fronte alla cappella della Vergine Immacolata si costruì un altare gemello dedicato a sant'Antonio di Padova, posizione in cui si trova ancora ai giorni nostri. Sotto la statua del santo nel 1879 venne posizionata una statua di legno policromo del Cristo morto, di impressionante realismo, donata dalla signora Laura Baraggia.

1879  (cappella laterale interno)

La signora Laura Baraggia dona alla Vergine Immacolata il grande cuore di argento dorato con gemme e e rame posizionato sul frontone dell'altare.

1901  (facciata esterno)

Si aprono sulla facciata principale, incastrata di fatto in un sagrato completamente delimitato da costruito, altre due porticine come si vedono ad oggi.

1926  (campanile carattere generale )

Per situazione pericolante si abbatte e ricostruisce il campanile e nell'occasione si rimette mano anche la facciata.

1932  (ampliamento intero bene)

Inizio lavori di ampliamento della parrocchiale con rifacimento del presbiterio e costruzione di transetto, cupola e abside, su progetto dell'architetto Giovanni Barboglio di Bergamo. Don Pietro Mandelli, parroco dal 1914 al 1954, tra le due guerre superò con testardaggine le molteplici difficoltà di approvvigionamento di fondi.

1934  (ristrutturazone interno)

Nel 1934 si mise mano alla pavimentazione dell'assemblea, che fu fatta in marmette di cemento decorativo.

1937  (conservazione carattere geerale)

Il cardinale Ildefonso Schuster il 5 aprile 1935 consegnò la reliquia di sant'Antonino oggi conservata alla base dell'altare maggiore.

1937 - 1938 (costruzione interno)

Sempre su progetto dell'architetto Barboglio si costruì il battistero.

1987  (ristrutturazione interno)

Si procede alla sopraelevazione del pavimento al centro del transetto e la connessa costruzione della nuova mensa e del leggio.

2001  (ristrutturazione interno)

Rifacimento dell'intonaco della facciata e dell'architrave dell'ingresso principale.
Descrizione

Edificio costruito in ultima versione su altri due edifici, il primo del XIII secolo modificato completamente alla fine del 1700 e ampliato nella formula che oggi osserviamo, nel Novecento tra le due guerre lascia leggere nella sua planimetria il vissuto di trasformazione degli edifici precedenti. Sorprende al suo ingresso la maestosità delle dimensioni che non si intuiscono arrivando dal raccolto sagrato. L'aderenza con gli edifici circostanti non ne svela i giochi di volumi, che invece di stagliano netti nell'avvicinamento a Nord, dalla cascina Orobona. Interno riccamente affrescato è caratterizzato da partiture murarie intonacate con elementi decorativi in stucco a cornici mistilinee. Il tamburo si apre sulla lanterna ottagonale, unica fonte di luce diretta del vano assembleare.
Impianto strutturale
Edificio a croce latina con abside semicircolare, due cappellette laterali e campanile laterale a sinistra, tamburo centrale con lanterna ottagonale. Struttura portante perimetrale costituita da muratura continua mista di mattoni e pietra. Aula assembleare a navata unica voltata a botte. Copertura su capriate lignee con tetto a due falde.
Altare maggiore
Di antica fattura rimane memoria della chiesa nella dimensione della fine del Settecento. In marmi policromi porta alla sua sommità un tempietto dorato scortato da due angeli dell'Apocalisse.
Altare
L'altare attuale nel 1987 sostituì la precedente mensa in formica postconciliare. Su disegno dell'architetto padre Ercole Ceriani conserva l'urna con la reliquia di sant'Antonino.
Pavimenti e pavimentazioni
La maggior parte della pavimentazione della chiesa è in marmette di cemento decorativo a quadri bianchi e neri. Nel presbiterio e nel corridoio della navata sono invece posati grandi quadri in marmo.
Organo
Costruito nel 1820 dal falegname Carlo Mezzanotti di Milano, fu instrumentato da Eugenio Biroldi di Varese.
vetrate
Nel 1968 viene posta una grande vetrata nell'unica apertura della facciata, realizzata dall'artista Spreafico Leonardo in memoria di Ugo de Berti e di sua moglie Maria Lorenzini Parma. Rappresenta la Madonna del Rosario.
Cappelle laterali
Altare della Beata Vergine Immacolata che si apre nella nicchia di destra del transetto e porta ai suoi piedi la tomba di don Mario Ciceri, sacerdote del quale è in corso il processo di beatificazione e canonizzazione. L'altare di sant'Antonio da Padova dirimpetto, ma opposto all'altare della Vergine ha ai suoi piedi la deposizione lignea settecentesca del Cristo Morto in legni policromi. L'altare di san Giuseppe fu realizzato nel 1946 su disegno dell'ingegnere Luigi Angelini. L'altare di sant'Antonino fu realizzato nel 1942 su disegno dell'arch. Barboglio.
Cicli affrescati
La Madonna del Suffragio realizzata da Stefano Maria Legnani detto "il Legnanino" è appesa davanti al pulpito del lato del Vangelo. La tela della Beata Vergine Maria con il Bambino tra i santi Rocco e Sebastiano, di autore anonimo, giudicata degli inizi del XVII secolo, è rimasta nell'ubicazione originaria.
Elementi decorativi
La via crucis è opera di Giacomo Campi.
Elementi decorativi
I due pulpiti in legno furono costruiti nel 1834, su disegno dell'architetto Pizzala e fanno risaltare l'apertura del transetto del secolo scorso.
Cicli affrescati
Nella chiesa si ritrovano due cicli affrescati di notevole pregio a memoria della precedente chiesa. Li ritroviamo sulle pareti del presbiterio e sul cupolino realizzati nel 1843 da Luigi Pedrazzi, conosciuto pittore del milanese, nato nel 1802 a Milano e autore di numerose realizzazioni nelle chiese della città.
Cicli affrescati
Nel 1933 Umberto Merigliani su incarico di don Pietro Mandelli, inziò la decorazione della cupola e dei quattro pennacchi. Quest'ultimi furono riservati ai quattro Evangelisti mentre la cupola fu affrescata con la rappresentazione della Madonna del Rosario, santa Rosa e i santi della parrocchia. Attribuite al Marigliani sono pure le monocromatiche allegorie delle "Virtù Cardinali" che vanno a completare le volte del transetto. Nel braccio destro sono raffigurate la Prudenza e la Temperanza. In quello sinistro la Giustizia e la Forza.
Opere d'arte
Ubicato nell'ultima cappella del lato sinistro della navata, appesa davanti al pulpito dal lato del Vangelo, vi è il prezioso dipinto ad olio su tela di Stefano Maria Legnani detto "il Legnanino" (Milano 1661-1713) che raffigura la Madonna del Suffragio.
Opere d'arte
Olio su tela, posto nell'ultima cappella, di autore ignoto ma di notevole fattura. Raffigura la Beata Vergine Maria con il Bambino fra i santi Rocco e Sebastiano. Il dipinto viene datato tra la fine del sec. XVI e inizio del sec. XVII.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1965)
Si costruisce un nuovo altare in legno e formica simili marmo per le celebrazioni eucaristiche.
Contatta la diocesi