chiese italiane
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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Palazzolo Milanese
Paderno Dugnano
Milano
chiesa
sussidiaria
Madonna del Rosario e S. Giovanni Bosco
Parrocchia di San Martino Vescovo
Impianto strutturale; Coperture; Campanile; Pianta; Pavimenti e pavimentazioni; Opere d'arte; Opere d'arte
presbiterio - aggiunta arredo (2000)
1982 - 1983(costruzione intero bene ); 1997 - 1997(modifica parete interna ovest ); 2000 - 2000(modifica presbiterio)
Chiesa della Madonna del Rosario e San Giovanni Bosco
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa della Madonna del Rosario e San Giovanni Bosco <Palazzolo Milanese, Paderno Dugnano>
Altre denominazioni Chiesa della Regina del SS. Rosario e S. Giovanni Bosco
Santuario della Beata Vergine Maria del Rosario
Madonna del Rosario e S. Giovanni Bosco
Autore (ruolo)
Didone, Giorgio (costruzione)
Ambito culturale (ruolo)
architettura moderna (costruzione)
Notizie Storiche

1982 - 1983 (costruzione intero bene )

Nel 1982 inizia la costruzione della chiesa Madonna del Rosario e S. Giovanni Bosco, in località Palazzolo, sussidiaria della chiesa parrocchiale di San Martino. L’edificio, realizzato su progetto dell’architetto Giorgio Didone, sostituisce la preesistente chiesetta prefabbricata. I lavori terminano l’anno seguente.

1997  (modifica parete interna ovest )

Nel 1997 la chiesa viene dotata di organo, ideato dal musicista Luca Panetti, che viene collocato lungo la parete ovest in corrispondenza della rientranza del prisma triangolare finestrato.

2000  (modifica presbiterio)

Intorno all’anno 2000 sono stati sostituiti gli arredi liturgici del presbiterio, utilizzando per la nuova mensa, e per l’ambone e il leggio posti lateralmente rispetto all’altare, i pannelli lignei a bassorilievo provenienti dall’antico pulpito della chiesa parrocchiale di San Martino, smantellato alla fine degli anni ’60 del 1900.
Descrizione

La chiesa, costruita su progetto dell’architetto Giorgio Didone, è ubicata in località Palazzolo ad angolo tra via Diaz e via Alberti; nel lotto, delimitato da recinzione, è presente sul lato nord anche la casa parrocchiale. La chiesa, arretrata rispetto la strada, si affaccia su uno spiazzo in piastrelloni di cemento assimilabile al sagrato e delimitato lateralmente da zone a verde. Costruito con strutture prefabbricate, l’edificio di culto ha pianta quadrata con asse diagonale: la diagonale nord/est - sud/ovest definisce l’andamento del colmo del tetto a due spioventi, mentre la diagonale sud/est – nord/ovest definisce l’asse lungo il quale si innesta l’ingresso principale e il presbiterio. Il richiamo al triangolo, generato dalle diagonali del quadrato e simboleggiante la Trinità, si ritrova sia all’esterno che all’interno: nelle coperture, nei prismi triangolari aggettanti in cui si aprono le finestrature, nel portico di ingresso, nell’andamento delle pareti che definiscono lo spazio presbiterale. La facciata principale è preceduta dal pilastro di sostegno dello spiovente del tetto che le conferisce una forma triangolare. La parete di ingresso della chiesa è quindi arretrata e posta in diagonale rispetto al vertice creando uno spazio coperto porticato, a forma triangolare, in cui una scalinata con gradini in pietra raccorda il sagrato alla zona degli ingressi con pavimentazione in piastrelle di grès: un portone centrale in legno e due bussole laterali triangolari con vetri colorati gialli. Sulla parete di fondo semplicemente intonacata di colore chiaro, la dedicazione sopra l’ingresso: “D.O.M. et Reginae Sacratissimi Rosarii”. Gli altri prospetti dell’edificio sono semplici superfici intonacate movimentate dall’andamento in diagonale delle falde sporgenti della copertura e dai corpi triangolari vetrati aggettanti. I due spigoli contrapposti che corrispondono ai punti più alti della copertura sono interamente vetrati, mentre sul retro dell’edificio le due pareti scendono fino ad una quota più bassa: uno spazio all’aperto per l’oratorio i cui locali sono ubicati nel piano seminterrato della chiesa con accesso da un porticato. Nella zona retrostante della copertura si innalzano il campanile e la finestratura triangolare del presbiterio. La semplicità e l’essenzialità dei materiali impiegati caratterizzano anche l’interno dell’aula liturgica: muratura intonacata e tinteggiata in colore chiaro, pavimento in piastrelle di grès, travature in legno lamellare. E’ un ampio spazio molto luminoso grazie ai prismi triangolari vetrati e ai tagli verticali che movimentano le pareti laterali, alle bussole vetrate di ingresso e alle vetrate del lucernario del presbiterio. Lo spazio si sviluppa idealmente lungo le due diagonali della pianta quadrata: la prima trasversale all’ingresso segnata dall’incontro delle due falde di copertura sostenute da capriate in legno, la seconda che collega l’ingresso al presbiterio. La pianta quadrata su asse diagonale si ripete anche nel presbiterio, in questo caso tagliata anteriormente dalla gradinata. Il punto focale dietro l’altare, posto al centro del presbiterio, è quindi lo spigolo tra le due pareti inclinate e culmina in alto con l’edicola ospitante la statua della Madonna con Bambino. Ai lati della mensa un ambone e un leggio tra loro simmetrici affiancati alla balaustra in legno che delimita lateralmente la pavimentazione absidale sopraelevata di tre gradini. Il tabernacolo è ubicato in una nicchia nella parete inclinata sinistra; in alto si aprono le finestrature del lucernario che illuminano il presbiterio creando un taglio triangolare nelle pareti. Lateralmente al presbiterio gli accessi alla sacrestia e ai locali di servizio. I prismi triangolari aggettanti disposti lungo le pareti perimetrali definiscono i luoghi destinati al culto della Madonna e ai confessionali. Sulle pareti perimetrali sono disposte le stazioni della Via Crucis in legno di ulivo, opera di Oreste Riva.
Impianto strutturale
Struttura portante in cemento armato con tamponamenti murari intonacati sia interamente che esternamente.
Coperture
Il volume a pianta quadrata della chiesa è coperto da due falde inclinate lungo la diagonale del quadrato, in tegole piane colore grigio antracite. Lo stesso tetto a due spioventi con colmo lungo la diagonale caratterizza il campanile e il lucernario - abbaino che dà luce al presbiterio.
Campanile
Il campanile a pianta quadrata si erge dalla copertura a spioventi lungo il lato nord. Interamente intonacato e tinteggiato in colore chiaro come le facciate, presenta in corrispondenza della cella campanaria, ospitante le campane, due aperture agli angoli contrapposti. La copertura a spioventi in tegole piane si sviluppa lungo la diagonale del quadrato. In sommità, fissata allo spigolo della muratura visibile dal sagrato, una sottile croce metallica.
Pianta
La chiesa è a pianta quadrata con asse diagonale
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazione di tutta la chiesa, compreso il presbiterio sopraelevato, in piastrelle quadrate grès colore mattone. Gradini del presbiterio in granito.
Opere d'arte
Mensa, ambone e leggio: basamenti in legno di noce scolpito a bassorilievo dalle eleganti linee rinascimentali, i cui pannelli sono stati recuperati dal pulpito della chiesa parrocchiale di San Martino, realizzato nel 1931 dalla bottega Borghi di Palazzolo
Opere d'arte
Parete sinistra del presbiterio, in nicchia: tabernacolo con cornice quadrata dorata e anta in legno intagliato raffigurante un pellicano, opera dello scultore palazzolese Oreste Riva (1990)
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (2000)
Sostituzione degli arredi liturgici del presbiterio: collocazione in posizione centrale di una nuova mensa e, in posizione laterale simmetrica rispetto all’altare, di un nuovo ambone e di un leggio. I tre elementi sono realizzati in legno riutilizzando i pannelli decorati a bassorilievo provenienti dall’antico pulpito della chiesa parrocchiale di San Martino.
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