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Ornago
Milano
chiesa
sussidiaria
Beata Vergine del Lazzaretto
Parrocchia di Sant'Agata
Opere d'arte; Altare; Cappelle laterali; sagrato; Pavimenti e pavimentazioni; Impianto strutturale; vetrate; Organo
altare - aggiunta arredo (1970)
1714 - 1716(costruzione carattere generale); 1759 - 1759(ampliamento intero bene); 1779 - 1779(costruzione cappella P. Verri); 1783 - 1784(ampliamento intero bene); 2000 - 2000(restauro cappella P. Verri)
Chiesa della Beata Vergine del Lazzaretto
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa della Beata Vergine del Lazzaretto <Ornago>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
Notizie Storiche

1714 - 1716 (costruzione carattere generale)

L'architetto Antonio Panfilo elabora un maestoso progetto di edificio che trova approvazione di ogni parte a seguito del verificarsi del miracolo della fontana: acqua pura che sgorgava e guariva gli ammalati.

1759  (ampliamento intero bene)

Il conte Gabriele Verri fa costruire un portale in serizzo dalle tipiche forme barocche e ai lati due finestrelle ogivali da cui si potesse guardare all'interno con la chiesa chiusa.

1779  (costruzione cappella P. Verri)

Pietro Verri fa costruire la cappella funebre di famiglia sfondando la parete esterna a sinistra della navata creando una grande inferriata e alzando un pronao sorretto da due colonne di granito.

1783 - 1784 (ampliamento intero bene)

In ossequio alle disposizioni testamentarie del nobile Antonio Pietro Rusca, il conte Pietro Verri, primogenito di Gabriele, fa costruire un pronao adottando uno stile classicheggiante.

2000  (restauro cappella P. Verri)

La cappella viene restaurata grazie al contributo della "Fondazione Cariplo".
Descrizione

La costruzione prevista all'epoca era quella di un santuario di maestose dimensioni, in particolare in altezza: il campanile è infatti alto 40 metri, mentre la volta centrale 28 metri. Di pregevole fattura l'ancona a più piani, studiata per incorniciare l'affresco con la Madonna. La facciata della chiesa è marcata dalla presenza classicheggiante di un pronao, composto da quattro colonne in granito appaiate che sorreggono un elegante timpano.
Opere d'arte
Sulle pareti sono poste due grandi tele, a destra san Martino da Tours dipinta nel 1782 e a sinistra la tela dell'angelo custode del 1820. Nel coro è invece collocata la grande tela di san Gaetano da Thiene realizzata nel 1741 da Antonio Lucini.
Altare
Realizzato in marmi policromi accoglie la grande ancona con la raffigurazione della Madonna Miracolosa che salva i dannati, dipinta nel 1704 dal pittore Federico di Monza. A seguito del verificarsi del miracolo della fontana che sgorgò acqua dopo mesi di siccità, venne posta nell'altare della nuova chiesa dedicata appunto alla Madonna Miracolosa del Lazzaretto. Sulle pareti laterali gli affreschi di san Rocco e san Sebastiano.
Cappelle laterali
Cappella funebre di Pietro Verri. Piccola cappella esterna con un pronao sorretto da due colonne in granito. Le pareti laterali furono affrescate da Francesco Cornegliani (1742-1818), pittore di famiglia, con una rappresentazione della parabola evangelica del ritorno del figliol prodigo.
sagrato
Ampio sagrato di area verde integrato in un giardino che valorizza il volume monumentale del santuario.
Pavimenti e pavimentazioni
Formelle di cotto in cornici di marmo di serizzo. Esterno in piane di beola.
Impianto strutturale
Grande vano a pianta rettangolare impostato su spesso perimetro murario su cui si innalza la volta centrale di 28 m. Il catino absidale è movimentato da nervature aggettanti marcate, che lo dividono in tre vele su cui si aprono tre grandi finestre.
vetrate
Installate nel 1950 da don Luigi Raimondi raffigurano scene di vita mariana.
Organo
L'originario organo di fine Settecento fu rifatto nel 1809 dal celebre organaro Alessio Amati. Negli anni 1996-98 l'organo è stato restaurato da Giuliano Pedrini ed è tuttora usato per concerti d'organo.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1970)
Mantenute le balaustre originarie, la zona della celebrazione è stata adeguata liturgicamente alle indicazioni del Concilio Vaticano II posizionando una nuova mensa e ambone. La mensa è posta su rialzo di pedana marmorea direttamente collegata con l'altare maggiore.
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