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Milano
Milano
chiesa
parrocchiale
SS. MM. Nereo e Achilleo
Parrocchia dei Santi Martiri Nereo e Achilleo
Impianto strutturale; Elementi decorativi; Soffitto; Elementi decorativi; Elementi decorativi; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1964); tabernacolo - intervento strutturale (2008)
1937 - 1937(preesistenze intero bene); 1938 - 1940(costruzione intero bene); 1940 - 1940(consacrazione intero bene); 1942 - 1942(consacrazione battistero); 1943 - 1945(demolizione parziale intero bene); 1946 - 1953(completamento interno); 1958 - 1958(completamento esterno); 1964 - 1965(adeguamento interno); 1990 - 1990(dedicazione intero bene); 2006 - 2006(restauro battistero); 2015 - 2017(restauro esterno)
Basilica dei Santi Martiri Nereo e Achilleo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Basilica dei Santi Martiri Nereo e Achilleo <Milano>
Altre denominazioni Chiesa dei Santi Martiri Nereo e Achilleo
SS. MM. Nereo e Achilleo
Autore (ruolo)
Maggi, Giovanni (costruzione)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
Notizie Storiche

1937  (preesistenze intero bene)

L’Arcivescovo di Milano, il Cardinale Alfredo Ildefonso Schuster, decise, con il favorevole parere del Capitolo Cattedrale, di celebrare il quarto centenario della nascita di San Carlo Borromeo, fornendo di nuove chiese la periferia di Milano. Tra le altre venne scelta la zona Acquabella-Monforte-Città Studi e si stabilì di costruire la chiesa in fondo a Viale Argonne, prima del cavalcavia della ferrovia (allora di recente costruzione).

1938 - 1940 (costruzione intero bene)

La Basilica Prepositurale dei Santi MM. Nereo e Achilleo venne eretta a cominciare dal 1938 in onore di Papa Pio XI su progetto dell' Ing. Giovanni Maggi.

1940  (consacrazione intero bene)

Il 6 dicembre 1940 il cardinale Schuster presiedette alla cerimonia di consacrazione.

1942  (consacrazione battistero)

Il 14 agosto 1942, terminata l’esecuzione degli affreschi del Battistero da parte del pittore Pietro Fornari, il cardinale Schuster consacrò l’altare del Battistero, riponendovi le reliquie dei Santi Martiri Ippolito, Adria, Paolina, Neone e Maria, ricevute da Roma.

1943 - 1945 (demolizione parziale intero bene)

Durante la seconda guerra mondiale la chiesa fu colpita da uno spezzone incendiario. I danni furono lievi e limitati alla zona mediana della navata centrale. In forma di ex-voto fu costruita la cappella laterale dedicata alla Madonna di Fatima.

1946 - 1953 (completamento interno)

Si diede incarico al pittore Vanni Rossi di affrescare la nuova cappella con i misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi del S. Rosario e nell'atrio di ingresso di raffigurare alcune scene relative alle apparizioni di Fatima. Lo stesso pittore affrescò cinque anni dopo anche l’abside ed altre parti della Basilica.

1958  (completamento esterno)

Venne costruita la casa parrocchiale simmetricamente al Battistero, sul lato destro della chiesa.

1964 - 1965 (adeguamento interno)

In seguito alle disposizioni del Concilio Vaticano II, l'altare maggiore venne significativamente modificato e venne rifatto il ciborio (architetto E. Cavalletti) che venne consacrato da monsignor Anacleto Cazzaniga, arcivescovo di Urbino, domenica 16 maggio 1965, in occasione della Festa Patronale.

1990  (dedicazione intero bene)

La chiesa fu elevata alla dignità di Basilica Romana Minore, il 17 gennaio.

2006  (restauro battistero)

In ottobre venne solennemente riaperto il Battistero voluto dal Cardinale Schuster, dopo un accurato intervento conservativo.

2015 - 2017 (restauro esterno)

Intervento di manutenzione e restauro conservativo del tiburio, con il rifacimento del manto di copertura, la sostituzione dei serramenti e il restauro delle superfici lapidee.
Descrizione

L'impianto architettonico della chiesa orientato ad est è di tipo basilicale con una navata centrale e due laterali terminanti in cappelle emicicliche. Il presbiterio, rialzato di tre gradini e separato da una balaustra marmorea conservata in loco, è coperto da un ciborio lapideo e sormontato da una cupola che si eleva fino a 55 metri di altezza. Esternamente la cupola è coperta da un alto tiburio in laterizi a vista con tre ordini concentrici di finestre. Il complesso basilicale è anticipato da un imponente quadriportico con archeggiature a tutto sesto che sulla parte sinistra collega la chiesa ad un battistero ad impianto ottagonale con stesso linguaggio architettonico. Sulla destra, oltre alla casa parrocchiale, negli spazi degli originari matronei ora tamponati trova collocazione la Casa di accoglienza dei pazienti dell'Istituto dei Tumori e dell'ospedale Besta. I prospetti esterni del complesso architettonico sono caratterizzati dal laterizio a vista che riveste quasi tutta la superficie, scandita dalla presenza di cornici in cemento decorativo, inserti in pietra arenaria e ampie finestre: una apertura termale in facciata principale, oculi vetrati nelle murature longitudinali della navata centrale, aperture rettangolari nelle navate laterali e nella cappella feriale. Internamente la chiesa è a tre navate e sei campate con archi a tutto sesto che si impostano su cinque colonne per lato in cemento che sorreggono un'ampia muratura in cui oltre agli oculi sommitali si aprivano in mezzeria i matronei. Le navate laterali terminano con una abside emiciclica che ospita rispettivamente la cappella dell'Adorazione con altare del Sacro Cuore (a sinistra) e la cappella dedicata al Curato d'Ars. Il presbiterio, rialzato di qualche gradino e separato tramite una balaustra marmorea e un cancello in ferro battuto ha una terminazione emiciclica estradossata e conserva al suo centro un ciborio rialzato di ulteriori tre gradini, al di sotto del quale c'è la mensa. Lo spazio è sovrastato e concluso dall'imponente tamburo circolare che si conclude con una cupola emisferica con lanternino sommitale.
Impianto strutturale
Struttura mista in cemento armato e laterizi. Impianto basilicale a tre navate terminanti con cappelle emicicliche.
Elementi decorativi
Il catino absidale con raffigurati Cristo Re in gloria fra angeli, evangelisti e apostoli (1953), la cappella della Madonna di Fatima con i Misteri del Rosario (1948-49) e le navate laterali conservano decorazioni parietali opera di Vanni Rossi.
Soffitto
La navata centrale è coperta da una volte a botte lunettata in corrispondenza degli oculi vetrati; le navate laterali sono coperte da volte a crociera; la cappella feriale ha una copertura piana.
Elementi decorativi
Nel Battistero si conserva il fonte battesimale (ad aspersione e sotto una predella lignea ad immersione) e sulle pareti perimetrali degli affreschi opera di Pietro Fornari, tra cui l'affresco raffigurante Sant'Ambrogio che battezza Sant'Agostino. Sull'altare con pala raffigurante il battesimo di Cristo.
Elementi decorativi
Affreschi nella cappella feriale, opere di Vanni Rossi (1948) raffiguranti i misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi del S. Rosario e nell'atrio quadrangolare di ingresso alcune scene relative alle apparizioni di Fatima.
Elementi decorativi
Vetrate artistiche con raffigurato l'Agnello Mistico (in controfacciata), i sette doni dello Spirito Santo (vetrate laterali sinistre) e i sette sacramenti (vetrate laterali destre).
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1964)
In seguito alle disposizioni del Concilio Vaticano II, l'altare maggiore venne significativamente modificato e venne rifatto il ciborio (architetto E. Cavalletti).
tabernacolo - intervento strutturale (2008)
Il tabernacolo, precedentemente collocato in appoggio sulla mensa, è stato spostato nella cappella del Sacro Cuore, creando una doppia apertura sia frontale per l'adorazione sia posteriore di servizio, nello spazio di collegamento tra la chiesa e la cappella della Madonna di Fatima.
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