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Milano
Milano
basilica
parrocchiale
S. Lorenzo Maggiore
Parrocchia di San Lorenzo Maggiore
Impianto strutturale; Pianta; Altare maggiore; Cappelle laterali; Cappelle laterali; Cappelle laterali; Cappelle laterali; Cappelle laterali; Cappelle laterali; Cappelle laterali; Opere d'arte; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture; Soffitto; Elementi decorativi; Elementi decorativi; Elementi decorativi; Elementi decorativi; Elementi decorativi; Elementi decorativi; Elementi decorativi; Elementi decorativi; interno
altare - aggiunta arredo (1980 (?))
IV - VI(costruzione intero bene); 513 - 513(costruzione cappella); 1071 - 1124(demolizione parziale intero bene); 1573 - 1573(demolizione parziale copertura); 1574 - 1589(ricostruzione cupola); 1591 - 1619(ricostruzione cupola); XVIII - XX(scavi intero bene); 1713 - 1713(completamento interno); 1797 - 1797(demolizione parziale copertura); XIX - XIX(restauro intero bene); 1894 - 1894(costruzione portico); 1911 - 1930(restauro intero bene); 1913 - 1913(restauro intero bene); 1999 - 2000(restauro esterno); 2006 - 2006(ristrutturazione intero bene); 2006 - 2006(adeguamento esterno); 2007 - 2007(restauro interno); 2007 - 2007(restauro interno); 2008 - 2009(restauro interno); 2008 - 2011(restauro interno); 2008 - 2012(restauro interno); 2009 - 2009(restauro interno); 2012 - 2012(restauro interno); 2012 - 2015(restauro interno); 2014 - 2015(restauro interno); 2014 - 2015(restauro interno); 2016 - 2017(restauro intero bene)
Basilica di San Lorenzo Maggiore
Tipologia e qualificazione basilica parrocchiale
Denominazione Basilica di San Lorenzo Maggiore <Milano>
Altre denominazioni Chiesa di San Lorenzo Maggiore
S. Lorenzo Maggiore
Autore (ruolo)
Bassi, Martino (rifacimento cupola)
Nava, Cesare (rifacimento facciata)
Rinaldi, Tolomeo (rifacimento cupola)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
Notizie Storiche

IV - VI (costruzione intero bene)

Nessuna fonte documentaria scritta ha rivelato il nome del committente, la data di fondazione e la primitiva destinazione d'uso della chiesa. La più antica attestazione risale al VI secolo e accerta la dedicazione a San Lorenzo del complesso. Alcuni studiosi identificano la chiesa di San Lorenzo come basilica Porziana ritenendola preambrosiana; altri la attribuiscono al periodo costantiniano e altri ancora propendono per una datazione intermedia: ovvero quale basilica palatina, ma ortodossa, eretta sotto Teodosio.

513  (costruzione cappella)

Un epigramma celebra la costruzione della cappella di San Sisto, per opera del vescovo Lorenzo I.

1071 - 1124 (demolizione parziale intero bene)

Nel medioevo la chiesa subì numerosi danni: nel 1071 e nel 1075 due incendi ricordati dal cronista Arnolfo; nel 1103 il crollo della copertura; e infine nel 1124 l'incendio di porta Giovia che portarono ad un rifacimento parziale del complesso.

1573  (demolizione parziale copertura)

Crollo della cupola centrale il cinque giugno del 1573, a seguito del cedimento dei capitelli dell'ordine superiore dell'emiciclo occidentale.

1574 - 1589 (ricostruzione cupola)

Carlo Borromeo impose un rapido avvio dei lavori di ricostruzione l'anno seguente al crollo. Gli storici sono discordi nel riconoscere un iniziale coinvolgimento del Pellegrini. Documentata è la breve partecipazione dell'ingegnere Giovanni Cucco che precedette Martino Bassi, vero autore del progetto della cupola ad impianto ottagonale. Martino Bassi per realizzare la cupola ad impianto ottagonale modificò l'impianto della chiesa, smussando gli angoli della pianta quadrangolare al fine di poter impostare un tamburo ottagonale. Nel 1589, quando la costruzione era giunta al momento di voltare la calotta, si scatenò una polemica contro il progetto del Bassi.

1591 - 1619 (ricostruzione cupola)

Nel 1591, con la morte improvvisa di Martino Bassi, subentrò nel cantiere Tolomeo Rinaldi e forse anche Giuseppe Meda, che completarono la cupola nel rispetto del progetto del Bassi. La cupola venne terminata nel 1619.

XVIII - XX (scavi intero bene)

Fin dal Settecento e per tutto l'Ottocento furono intraprese campagne di scavo per studiare l'origine e l'evoluzione del complesso architettonico; le indagini archeologiche e stratigrafiche si intensificarono nel Novecento a opera di Ambrogio Annoni, del Giani, del Calderini, di Gino Chierici e di Mirabella Roberti.

1713  (completamento interno)

Fu intrapresa la costruzione della sacrestia come cappella del riscatto da Francesco Croce nel 1713.

1797  (demolizione parziale copertura)

Per motivi militari, con le armate francesi impegnate nelle varie campagne, venne rimosso il piombo dalle coperture.

XIX  (restauro intero bene)

Interventi conservativi vennero compiuti tra il 1828 e il 1855, e tra il 1878 e il 1880.

1894  (costruzione portico)

Realizzazione del portico antistante la chiesa e della facciata, su progetto dell'architetto Cesare Nava. La progettazione del portico era in realtà iniziata diversamente nel Cinquecento dal Bassi, ma non fu mai compiuta.

1911 - 1930 (restauro intero bene)

Dopo i restauri degli anni 1911 e 1916, ma specialmente in seguito ai restauri degli anni Trenta condotti da Gino Chierici, il complesso monumentale venne isolato, con la demolizione degli edifici residenziali anteposti alla chiesa.

1913  (restauro intero bene)

Gli scavi condotti da Ambrogio Annoni nelle fondamenta della cappella di sant'Aquilino portarono alla luce numerosi elementi lapidei scopiti e blocchi squadrati provenienti presumibilmente dall'anfiteatro romano e ricollocati nel riallestimento da lui curato e tutt'ora visitabile accedendo dal sacello della cappella di sant'Aquilino.

1999 - 2000 (restauro esterno)

Intervento conservativo degli esterni della chiesa e delle cappelle annesse di San Sisto, Sant'Ippolito, cappella Cittadini e Sant'Aquilino a cura dell'arch. Paolo Favole.

2006  (ristrutturazione intero bene)

Posa di un pavimento scaldante nella Cappella Cittadini.

2006  (adeguamento esterno)

Realizzazione di una rampa di accesso al sagrato della basilica a cura dell'arch. Mariangelo Gandini.

2007  (restauro interno)

Realizzazione di una vetrina espositiva per la nuova collocazione ed esposizione del dipinto su tavola raffigurante "Trasporto del SS. Sacramento".

2007  (restauro interno)

Restauro conservativo cappella S. Giovanni a cura del sign. Pama.

2008 - 2009 (restauro interno)

Restauro della cantoria e dell'organo Bernasconi, a cura del sig. Luca Quartana.

2008 - 2011 (restauro interno)

Restauro del crocifisso ligneo dell'arco trionfale, sovrastante l'altare maggiore.

2008 - 2012 (restauro interno)

Restauro di due dipinti - olio su tela - raffiguranti "Circoncisione" e "Trinità con Santi e Angeli" (aut. Giovanni Mauro della Rovere detto il Fiammenghino) a cura del restauratore Davide Riggiardi di Milano.

2009  (restauro interno)

Restauro conservativo dell'area di accesso al matroneo della Basilica e restauro del matroneo.

2012  (restauro interno)

Restauro della cappella San Giuseppe, detta anche Cappella Sacra Famiglia.

2012 - 2015 (restauro interno)

Restauro di tre dipinti - olio su tela - che si trovano nella Cappella dedicata alla Sacra Famiglia, al'interno della chiesa parrocchiale: - Digiuno di San Carlo - 1630/1640 - anonimo lombardo - Sacra Famiglia - sec. XVIII - anonimo lombardo - Cena di Emmaus - sec. XVII - anonimo lombardo-veneto.

2014 - 2015 (restauro interno)

Messa a punto dei trattamenti protettivi per le superfici lapidee, previa esecuzione di sondaggi stratigrafici, finalizzati al restauro della Cappella San Sisto a cura dell'Università Milano Bicocca e del restauratore Davide Riggiardi.

2014 - 2015 (restauro interno)

Restauro conservativo della Cappella degli Angeli (affreschi e cornici in stucco - Carlo Urbino - epoca 1500); della Cappella di San Paolo (affreschi di Daniele Crespi - epoca 1620) e della Cappella di San Domenico, detta Cappella Torelli (affreschi del 1600).

2016 - 2017 (restauro intero bene)

Progetto di restauro globale della Basilica a cura dell'arch. Giorgio Ripa. 1° fase: risanamento coperture; 2° fase: risanamento/deumidificazione intonaci interni chiesa S.Lorenzo e Cappella S.Aquilino 3° fase: restauro affreschi e mosaici 4° fase: adeguamento e miglioramento dell'impianto illuminotecnico.
Descrizione

La chiesa ad impianto centrale è costituita da un vano quadrato, in ciascuno dei cui lati si apre una esedra alleggerita da logge in due piani sovrapposti (dorico quello inferiore, ionico quello superiore), ciascuna di cinque intercolumni rette da pilastri e colonne. Agli angoli, con funzione di contenimento delle spinte orizzontali, si sviluppano quattro torri quadrate, collegate da un deambulatorio concentrico alle esedre. L'interno è in pietra a vista (ceppo lombardo, serizzo, granito di Baveno). Le quattro esedre coperte da calotte sferiche, si aprono al piano terra sul deambulatorio retrostante, al piano superiore sui matronei e sono uguali a due a due: quelle sull'asse di ingresso hanno il portico architravato e la galleria ad archi; quelle sull'asse ortogonale hanno il portico ad archi su pilastri ottagoni e la galleria ad archi su pilastri quadrangolari con lesene accostate. Le esedre sono legate tra loro da arconi massicci che lasciano intravvedere sul retro i pilastri cruciformi dell'originaria pianta quadrata e le torri. A oriente, in asse con l'ingresso principale, si apre un vano ottagonale all'esterno ma cruciforme all'interno, detto cappella di sant'Ippolito; sul lato meridionale si trova l'ottagono di sant'Aquilino a nicchie alternativamente rettangolari ed emicicliche, scavate in spessore di muro. L'ambiente è anticipato da un atrio a forcipe e si sviluppa su due ordini il secondo dei quali è caratterizzato da una galleria passante che conserva lacerti di affresco a imitazione dei marmi. Sul lato opposto si collega un terzo edificio dedicato a san Sisto, a pianta ottagonale a nicchie alterne come sant'Aquilino e collegato alla basilica da un piccolo atrio quadrangolare. La porzione basamentale della torre Sud-est costituisce l'ingresso alla cappella Cittadini con impianto quadrangolare, abside poligonale ed esedra semicircolare in asse con l'ingresso. Sono presenti altri due piccoli ambienti quadrangolari collegati al deambulatorio e destinati a cappelle, oltre al corpo ellissoidale della sacrestia, aggiunto successivamente sul lato sud orientale. Il presbiterio, rialzato di cinque gradini rispetto all'aula e perimetrato dalla balaustra marmorea frontalmente e dal coro ligneo emiciclico, conserva l'altare maggiore a cui è stata successivamente anteposta una mensa lignea. La basilica era preceduta da un atrio quadrilatero porticato davanti al cui muro occidentale sorgeva una sequenza di sedici colonne romane, provenienti da un edificio preesistente. Attualmente al posto del quadriportico si sviluppa un ampio piazzale pavimentato, al cui centro è collocata una statua bronzea di Costantino, copia di quella conservata in S. Giovanni in Laterano. La facciata principale si presenta intonacata e anticipata da un imponente portico rivestito in lastre di conglomerato tripartito da un ordine ionico con trabeazione a incorniciare le arcate a tutto sesto di ordine dorico su semipilastri. Superiormente oltre il tiburio liscio e la copertura a falda dell'esedra di ingresso, si sviluppa un imponente tiburio ottagonale scandito da paraste angolari e per ogni prospetto da coppie di lesene ioniche a sottolineare le aperture rettangolari timpanate (alternativamente triangolari e curvilinee) dei singoli prospetti. Superiormente dei pennacchi con fiamme sottolineano gli otto spigoli da cui si sviluppa la copertura in rame che si conclude con una lanterna finestrata con cupolino, croce e aquila sommitale. Ai lati della facciata spiccano due delle quattro torri angolari in muratura a vista: mozza quella di sinistra; più alta e trasformata in campanile in epoca romanica quella di destra con cella campanaria aperta da trifore. Il retro su piazza della Vetra si presenta molto articolato: due torri in cotto simili a quella del campanile, ma senza cella campanaria affiancano il corpo quadrilobato su cui spiccano il tiburio e la cupola. Cinque edifici collegati con il corpo centrale si sviluppano intorno, tutti in laterizio a vista.
Impianto strutturale
La chiesa ad impianto centrale è costituita da un nucleo centrale quadrato, in ciascuno dei cui lati si apre una esedra alleggerita da logge in due piani sovrapposti, ciascuna di cinque intercolumni rette da pilastri e colonne.
Pianta
Pianta quadrata quadriconca con corpi laterali collegati ad est; nord e ovest più altri ambienti di ordine minore.
Altare maggiore
Altare maggiore barocco (seconda metà del diciassettesimo secolo) in marmi misti tratti dalla cappella di s. Aquilino, opera di Carlo Garavaglia. Nell'ancona fiancheggiata da due colonne in marmo Portoro e da due angeli reggitorce intagliati e dorati si conservava l'affresco staccato della Madonna col Bambino (o Madonna del latte), originariamente affrescata all'inizio del XVI secolo per volontà della famiglia Rovelli sul muro esterno della cappella di S. Sisto, muro di cinta del cimitero verso la Vetra, trasferito sull'altare maggiore il 29 giugno 1626.
Cappelle laterali
Cappella di S. Giovanni Battista: prima cappella lungo l'ambulacro verso destra. Di costruzione tarda fu adibita a battistero da Federico Borromeo; ha pianta quadrata ed è coperta da una cupola su pennacchi con lanterna.
Cappelle laterali
La cappella di sant'Aquilino ha un impianto ottagonale con nicchie alternativamente rettangolari ed emicicliche, scavate in spessore di muro. L'ambiente è anticipato da un atrio a forcipe e si sviluppa su due ordini il secondo dei quali è caratterizzato da una galleria passante che conserva lacerti di affresco a imitazione dei marmi. Esternamente, al di sopra delle monofore della galleria del secondo ordine, all'altezza dello sviluppo del tiburio in muratura in laterizi a vista, si apre un loggiato con quadrifore su ogni lato. Oltre alla cappella presente un sacello in cui sono conservate le reliquie del santo voltato da una volta a padiglione affrescata con santi. Nella zona retrostante l'altare si accede tramite scala alle fondazioni della cappella, risultato dell'allestimento curato dall'architetto Ambrogio Annoni nel 1913, dopo gli scavi da lui diretti. Si possono osservare blocchi e resti di elementi decorativi finemente scolpiti provenienti dall'anfiteatro romano.
Cappelle laterali
Subito dopo la cappella di sant'Aquilino, sul deambulacro destro si accede tramite un vestibolo alla sacrestia ad impianto ellittico con otto finestre e spazi murari intermedi scanditi da lesene. Fu costruita come cappella del riscatto da Francesco Croce nel 1713. Lo stesso vestibolo dà accesso sulla sinistra al Battistero eretto nel XVIII secolo presso la chiesa di S. Sisto da Giovanni Ruggeri e qui ricostruito nel 1937.
Cappelle laterali
Dopo l'accesso alla sacrestia si affaccia sul deambulatorio la cappella della Sacra Famiglia, simmetrica a quella di S. Giovanni Battista, aggiunta dopo il crollo del 1573, a pianta quadrata coperta da cupola con lanternino.
Cappelle laterali
Dalla torre sud-est si ha accesso alla cappella Cittadini: struttura preesistente (sacello romano) a cui fu aggiunta a sud una abside poligonale in forme gotiche.
Cappelle laterali
Dietro l'altare maggiore si accede alla cappella di Sant'Ippolito: esternamente poligonale, internamente a croce greca; priva di decorazioni.
Cappelle laterali
Sul deambulatorio sinistro, opposta a Sant'Aquilino si trova la cappella di S. Sisto, preceduta da un piccolo atrio a pianta quadrata con finestra laterale. L'impianto della cappella è simile a quello di Sant'Aquilino. La cupola emisferica del XVII secolo fu affrescata da Cristoforo Storer.
Opere d'arte
Sull'ambulacro copia ad affresco dell'Utima Cena di Leonardo da Vinci, eseguita forse da Antonio della Corna.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazione in marmo bicromo nel presbiterio (bianco e nero) e pavimentazione lapidea in marmo rosso nell'aula. Pavimentazione in elementi in cotto nei matronei.
Coperture
Manto in coppi per il deambulatorio, i matronei, le torri, le cappelle laterali; manto in lastre di rame per la cupola centrale e la lanterna sommitale.
Soffitto
Volta a botte anulare in laterizio apparecchiata a spina pesce per il deambulatorio. volta a crociera nell'impianto quadrangolare delle torri angolari. Volta a padiglione centrale in laterizi. Volta a padiglione con apparecchiatura radiale e nervature in tubi fittili per la cappella di Sant'Aquilino; volta a botte frutto di una ricostruzione romanica per l'atrio di ingresso alla cappella; cupola emisferica ricostruita nel 1913 per la cappella di Sant'Ippolito;
Elementi decorativi
Lacerti di affreschi trecenteschi nella cappella Cittadini: zoccolatura raffigurante panneggi con animali; girali d'acanto nei sott'archi e clipei con figure di santi a mezzo busto; Maria con il Bambino e Cristo in cattedra nella parete laterale sinistra. Lunetta affrescata da maestro lombardo (fine quattordicesimo secolo) raffigurante la Madonna in trono col Bambino nell'ingresso alla cappella.
Elementi decorativi
Affresco raffigurante la Deposizione, opera di un maestro lombardo (ultimo quarto del tredicesimo secolo) conservata sulla parete esterna, lato sinistro della cappella di S. Aquilino. Affresco raffigurante la Crocifissione nel vano rettangolare della cappella. Affresco della Pietà dell'inizio del sedicesimo secolo nel portale d'ingresso della cappella.
Elementi decorativi
Volta della cappella di S. Aquilino affrescata da Gabriele Bossi e Giuseppe Galberio con santi; volta della nicchia raffigurante S. Gerolamo (sedicesimo secolo, maestro lombardo).
Elementi decorativi
Martirio di Santo Stefano e martirio di san Lorenzo nella cappella di S. Ippolito, opera di maestro lombardo, fine sedicesimo secolo.
Elementi decorativi
Cappella di S. Giovanni: S. Apollonia (diciasettesimo secolo)
Elementi decorativi
Volta della cappella di san Sisto opera di Johan Christoforus Storer raffigurante la gloria di s. Sisto (seconda metà del diciassettesimo secolo).
Elementi decorativi
Volta della cappella battesimale affrescata da Pietro Maggi e raffigurante l'Incoronazione della Vergine.
Elementi decorativi
Mosaici nei catini di due delle nicchie semicircolari della cappella di S. Aquilino raffiguranti Cristo -Helios e Cristo fra i discepoli e L'assunzione di Elia. Nella cappella si conservano inoltre due cicli musivi raffiguranti le Dodici tribù di Israele e i Dodici Apostoli.
interno
Pietà cinquecentesca sotto la torre nord-ovest.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1980 (?))
All'altare maggiore è stata anteposta una mensa su una pedana posata a secco per permettere l'adeguamento ai dettami del Concilio Vaticano II. La balaustra poligonale lapidea con cancello in ferro battuto è stata conservata in loco.
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