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Milano
Milano
chiesa
parrocchiale
S. Maria Bianca della Misericordia
Parrocchia di Santa Maria Bianca della Misericordia
Pianta; Impianto strutturale; Altare maggiore; Campanile; Cappelle laterali; Cappelle laterali; Soffitto; Cappelle laterali; Cappelle laterali; Cappelle laterali; Cappelle laterali; Cappelle laterali; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture
altare - intervento strutturale (1942); presbiterio - intervento strutturale (1971); fonte battesimale - intervento strutturale (1966)
XIII - XIV(preesistenze intero bene); 1472 - 1479(costruzione intero bene); 1479 - 1490(completamento intero bene); 1550 - 1550(rifacimento interno); 1594 - 1594(ristrutturazione interno); 1772 - 1903(passaggi di proprietà intero bene); 1927 - 1927(restauro facciata); 1943 - 1943(ampliamento interno); 1958 - 1960(restauro intero bene); 1987 - 1987(restauro intero bene); 1992 - 1999(restauro intero bene); 2015 - 2015(manutenzione coperture)
Chiesa di Santa Maria Bianca della Misericordia
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria Bianca della Misericordia <Milano>
Altre denominazioni Abbazia di Santa Maria al Casoretto
Chiesa di Santa Maria Bianca in Casoretto
S. Maria Bianca della Misericordia
Autore (ruolo)
Solari, Guiniforte (costruzione (attribuzione))
Tibaldi, Pellegrino (ampliamento chiesa)
Annoni, Ambrogio (restauro facciata)
Zanchetta, Ugo (ampliamento chiesa)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
Notizie Storiche

XIII - XIV (preesistenze intero bene)

Una piccola chiesetta fuori dalle mura, già esistente nel XII secolo, fu donata dal nobile genovese Pietro Tanzi ad alcuni canonici del priorato di S. Maria della Frigionaia nel 1405 e fu rimaneggiata negli anni successivi. Nel 1406 venne eletto il primo priore della Congregazione dei Canonici Regolari di S. Maria Bianca al Casoretto. Nel corso del XV secolo fu edificato il monastero.

1472 - 1479 (costruzione intero bene)

L'attuale chiesa fu costruita negli anni settanta del Quattrocento; il progetto del complesso architettonico è generalmente ritenuto opera di Guiniforte Solari. La fabbrica quattrocentesca era a tre navate con transetto e coro quadrangolare interamente coperta da volte a crociera.

1479 - 1490 (completamento intero bene)

A fine degli anni settanta del Quattrocento furono realizzati e decorati alcuni altari laterali; il campanile fu ultimato nel 1490. Il monastero fu in parte rifatto e ampliato nella prima metà del Cinquecento.

1550  (rifacimento interno)

L'interno fu molto rimaneggiato su disegno probabilmente di Pellegrino Tibaldi, aiutato poi da Martino Bassi: trasformato il transetto con la costruzione del tiburio, le crociere della navata maggiore furono sostituite con una volta a botte e le navate laterali furono ridotte a cappelle laterali. Le colonne in serizzo, che separavano le navate, furono annegate in pilastri in muratura; le volte delle navate laterali furono decorate a stucco. Successivamente la chiesa si arricchì di numerosi dipinti che ancora vi si conservano, tra i quali le tele attribuite al Cerano, al Nuvolone e la tela raffigurante la Natività di Maria Santissima attribuita alla scuola di Giulio Cesare Procaccini.

1594  (ristrutturazione interno)

Il 17 aprile 1594 venne traslato l'affresco della Madonna Bianca dal convento ad una cappella laterale della chiesa.

1772 - 1903 (passaggi di proprietà intero bene)

La canonica fu soppressa nel 1772 e divenne coauditoria di Turro fino al 1903 quando fu creata parrocchia.

1927  (restauro facciata)

Fu eseguito il restauro della facciata principale, restituendole un assetto quattrocentesco, con un intervento curato dall'architetto Ambrogio Annoni.

1943  (ampliamento interno)

L'architetto Ugo Zanchetta progettò ed eseguì un intervento di ampliamento della chiesa, inglobando lo spazio del contiguo portico del chiostro, con la realizzazione del coretto a sinistra dell'altare maggiore e la realizzazione della cappella del Sacro Cuore. Negli stessi anni furono rimossi i tramezzi di suddivisione delle cappelle laterali, ripristinando le navate laterali. In facciata rimosse i lacerti di intonaco ritrovati dall'Annoni e progettò l'apertura delle due porte laterali.

1958 - 1960 (restauro intero bene)

Restauro della chiesa, con realizzazione dell'impianto di riscaldamento ad aria. Negli stessi anni venne eseguito un intervento sulle coperture con il rifacimento delle strutture di copertura in cemento armato nella navata laterale destra.

1987  (restauro intero bene)

Progetto per le riparazioni urgenti del tetto e del chiostro quattrocentesco a cura dell'arch. Renzo Marucci. Negli stessi anni vennero rimesse in luce le monofore tamponate presenti sul lato meridionale in corrispondenza delle singole campate.

1992 - 1999 (restauro intero bene)

Vari interventi di restauro al complesso architettonico.

2015  (manutenzione coperture)

Intervento di ricorsa del manto di copertura e di revisione ed integrazione del sistema di smaltimento delle acque meteoriche a cura dell'arch. Francesco Tandoi.
Descrizione

La chiesa, orientata, si presenta anticipata da un ampio sagrato acciottolato, in quota con la strada, e risulta un unico complesso con i corpi di fabbrica dell'ex convento e dei relativi chiostri. La facciata principale è a salienti a sottolineare la suddivisione interna in tre navate. I prospetti esterni sono interamente in laterizio a vista con cornici delle finestre in elementi in cotto e tre portali architravati in elementi lapidei. Il portale centrale è sormontato da una lunetta con un mosaico al suo interno raffigurante la Madonna Pellegrina; ai lati del portale si aprono due monofore. Al di sopra dei tre portali sono presenti degli oculi vetrati, di cui il rosone centrale di grandi dimensioni. Conclude la facciata un coronamento a dentelli in cotto sormontato da esili pinnacoli in cotto in corrispondenza delle quattro paraste e della cuspide. Il fianco laterale destro è scandito da contrafforti, tra i quali, in corrispondenza delle campate, sono presenti da coppie di monofore archiacute tamponate sormontate dalle tardo cinquecentesche aperture rettangolari con architrave curvilineo. Sul fianco laterale sinistro si individuano chiaramente le tamponature intonacate delle archeggiature del portico meridionale del primo chiostro. Internamente la chiesa è a tre navate e cinque campate suddivise da pilastri abbinati a lesene di ordine ionico nella navata principale e dorico in quelle laterali. Sulle pareti delle navate laterali sono addossati altari e a sinistra, in corrispondenza della quarta campata, si sviluppa una vera e propria cappella dedicata al Sacro Cuore, frutto di un intervento di ampliamento novecentesco. Il transetto, contenuto nella larghezza della chiesa e corrispondente all'ultima campata di luce maggiore, presenta sul braccio sinistro, un andamento irregolare dovuto all'andamento del portico inglobato nell'ampliamento novecentesco. A sinistra è collocato l'altare dello Zanchetta contenente lo strappo dell'affresco della Madonna Bianca. Il presbiterio ha terminazione quadrangolare con addossato sul lato destro l'impianto quadrangolare della torre campanaria e sul lato sinistro il cosiddetto coretto che ospita il fonte battesimale e che è frutto del medesimo ampliamento novecentesco. Nel presbiterio si conserva l'altare maggiore originario a cui è stata anteposta una mensa sempre in materiale lapideo. La parete di fondo del presbiterio è occupata da una parte degli antichi stalli seicenteschi del coro in legno di noce intagliato; al di sopra è conservata una pala raffigurante papa Gregorio VII e un abate, in una cornice lignea seicentesca.
Pianta
Impianto basilicale a cinque campate e a tre navate con transetto contenuto nella larghezza dell'impianto e coro quadrangolare. A destra del presbiterio torre campanaria; a sinistra il coretto, frutto di un intervento di ampliamento novecentesco.
Impianto strutturale
Struttura portante in muraria di laterizio e malta; portali di Serizzo dell’Ossola; zoccolatura esterna in elementi di Ghiandone; profili delle aperture in cotto.
Altare maggiore
L'altare maggiore seicentesco è realizzato in marmo nero, intarsiato con marmi policromi a disegni geometrici. Il tabernacolo e il sovrastante tempietto sono aggiunte posteriori in stile barocco, poi rivisitate e in parte rifatte nel 1938. Il paliotto metallico argentato anteposto è sempre degli anni trenta del Novecento realizzato dalla ditta Bertarelli. Ad inizio degli anni settanta del Novecento venne realizzata una mensa, anteposta all'altare maggiore che era stato precedentemente arretrato, sorretta da quattro colonne con capitelli in bronzo simili al tempietto esistente. La nuova mensa fu realizzata in marmi (nero, rosso di Verona) in assonanza con l'esistente.
Campanile
Il campanile ad impianto quadrangolare fu completato nel 1490. I prospetti in laterizio a vista sono scanditi da cornici marcapiano e da fasce intonacate che riquadrano i differenti ordini, gli ultimi due dei quali sono caratterizzati da aperture a monofore. Sopra la cella campanaria si colloca un corto tamburo poligonale in cui è inserito l'orologio. La terminazione della copertura a cuspide è frutto degli interventi di restauro novecenteschi.
Cappelle laterali
Cappella transetto sinistro: affresco staccato della Madonna in adorazione del Bambino, conservato nel braccio sinistro del transetto, originariamente conservato nel vicino convento. L'affresco è stato inserito in un altare appositamente progettato negli anni cinquanta del Novecento dall'architetto Ugo Zanchetta.
Cappelle laterali
Prima campata destra: dedicata originariamente a Sant'Agostino, conserva la seicentesca pala d'altare attribuita al pittore trevigliese Giovanni Stefano Danedi detto il Montalto (1612-1690) raffigurante S. Antonio di Padova.
Soffitto
Volte in muratura a crociera nelle navate laterali e nel presbiterio; volta a botte nella navata centrale e nei bracci del transetto. La volta a crociera all'incrocio tra navata e transetto è contenuta in un tiburio quadrangolare sopraelevato rispetto alle falde di copertura, coperto a sua volta da quattro falde.
Cappelle laterali
Seconda campata destra: trittico raffigurante la Risurrezione di Gesù Cristo con i Santi Giovanni Battista ed Evangelista e i committenti, eseguito intorno al 1480, attribuito a Giovanni Antonio Bevilacqua.
Cappelle laterali
Terza campata destra: pala d'altare seicentesca raffigurante S. Agostino vescovo di Ippona, opera attribuita a Giuseppe Nuvolone (1619-1703).
Cappelle laterali
Seconda campata sinistra: altare della Vergine Maria Bambina. Realizzato nel 1928, a seguito del cambio di titolazione della chiesa divenuta parrocchia. La pala di altare in gesso fu eseguita nel 1927 da Alfeo Bedeschi e rappresenta una calata degli angeli in volo in atto di onorare Maria Bambina.
Cappelle laterali
Il terzo altare a sinistra, un tempo dedicato a Sant'Anna, fu rifatto nel 1960 dallo scultore Giuseppe Scalvini. Il trittico raffigurante S. Rita e i martiri Tarcisio ed Agnese è opera di Camillo Dossena.
Cappelle laterali
Quarta cappella sinistra: realizzata negli anni quaranta del Novecento attraverso lo sfondamento della parete perimetrale della chiesa e l'inclusione del portico retrostante. La pala è una opera su tavola dipinta da Aldo Carpi e raffigurante il Sacro Cuore di Gesù.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazioni in lastre lapidee, risalenti agli interventi degli anni quaranta del Novecento.
Coperture
Sistema a due e più falde inclinate. Struttura di copertura mista: parte conservata in legno; parte sostituita da carpiate in cemento armato; manto in coppi.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (1942)
Arretramento dell'altare maggiore, fino al 1939 al centro della crociera in corrispondenza del transetto.
presbiterio - intervento strutturale (1971)
Dopo alcuni anni con una mensa lignea provvisoria, il prevosto don Carlo Perego commissionò a Libero Bosoni un altare in materiale lapideo e un ambone che si accordassero con le linee architettoniche dell'edificio. Furono inoltre rimosse le balaustre che circondavano per tre lati l'altare maggiore.
fonte battesimale - intervento strutturale (1966)
Realizzazione del nuovo Battistero all'interno dell'intercolumnio del coretto accanto all'altare maggiore, opera dell'arch. Claudia Ferasin. L'intervento ha previsto il restauro del fonte antico, andandolo a ricontestualizzare.
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