chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Villastrada Dosolo Cremona chiesa parrocchiale S. Agata Parrocchia di Sant'Agata Coperture; Impianto strutturale; Elementi decorativi; Pavimenti e pavimentazioni altare - aggiunta arredo (1975); cattedra - aggiunta arredo (2000); ambone - aggiunta arredo (1990) 1586 - 1586(costituzione della parrocchia carattere generale); 1682 - 1682(costruzione campanile); 1722 - 1723(costruzione intero bene); 1731 - 1731(costruzione sacrestia); 1750 - 1938(completamento intero bene); 2015 - 2016(restauro intero bene)
Chiesa di Sant'Agata
Tipologia e qualificazione
chiesa parrocchiale
Denominazione
Chiesa di Sant'Agata <Villastrada, Dosolo>
Altre denominazioni
S. Agata
Autore (ruolo)
Salvatori, Francesco (costruzione chiesa)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze mantovane (costruzione chiesa)
maestranze mantovane (costruzione campanile)
maestranze mantovane (costruzione sacrestia)
Notizie Storiche
1586 (costituzione della parrocchia carattere generale)
Nel 1586 viene costituita ufficialmente la parrocchia di Villastrada in Dosolo (MN).
1682 (costruzione campanile)
La prima opera compiuta della nuova fabbrica religiosa fu il campanile, che risulta eretto a partire dal 1682. Da allora in poi l'idea della costruzione di una nuova chiesa assunse presto la priorità nell'animo della comunità.
1722 - 1723 (costruzione intero bene)
A questo periodo si fa risalire la costruzione della chiesa, che fu possibile tramite i fondi raccolti tra i parrocchiani. L’edificio venne intitolato a Sant'Agata, in ricordo dell’antica chiesa cinquecentesca situata in località Sacca e distrutta da una esondazione del fiume Po. L'attuale chiesa fu in realtà costruita sul sedime di un già esistente oratorio, dedicato a Sant'Eufemia. Il progetto è attribuito al maestro Francesco Salvatori e l’approvazione viene data da Monsignor Litta, Vescovo di Cremona.
1731 (costruzione sacrestia)
La sagrestia risulta fabbricata attorno al 1731. La chiesa era tuttavia allora già officiata, in quanto la prima messa fu celebrata il 30 novembre 1727.
1750 - 1938 (completamento intero bene)
L'imponente apparato decorativo, di eccezionale rilievo artistico, se si considera il relativo isolamento del villaggio rispetto alle più importanti, sia economicamente che culturalmente, località mantovane, fu frutto di interventi progressivi, che si protrassero dalla metà del secolo XVIII fino alla metà di quello successivo.
La meravigliosa pavimentazione in cotto risulta realizzata nel 1864.
Le vetrate legate a piombo, opera di Ballardini, sono del 1938.
2015 - 2016 (restauro intero bene)
Recentemente la chiesa è stata sottoposta ad intervento di restauro poiché sia le coperture che le murature versavano in stato di degrado avanzato. Nelle prime infatti si sono verificati percolamenti di acqua piovana mentre le murature sono state intaccate da umidità di risalita, che ha causato anche distacchi di estese porzioni di intonaco.
Descrizione
La facciata barocca propone un disegno elegante, ma sobrio e canonico; è sormontata da timpano triangolare; è a due ordini, di cui quello inferiore, a sei lesene, di stile dorico-tuscanico e quello superiore, a quattro lesene, di stile ionico; ai lati dell'ordine superiore sono volute a spirale di dimensioni contenute, che concludono contrafforti curvilinei; nei campi fra le lesene si trovano nicchie con statue (Sant'Agata, Sant'Eufemia, San Pietro e San Paolo); al centro sono presenti un ostensorio e altri rilievi.
I prospetti laterali sono caratterizzati da superfici lisce, interrotte da lesene binate appena emergenti, che sottolineano gli elementi murari strutturali trasversali, nonché dalle aperture del claristorio.
All’interno la navata unica è affiancata da altari laterali comunicanti tra di loro e mostra un’ampia volta a botte che conferisce solennità all’edificio. All’estremità si trova il presbiterio, seguito da un’abside semicircolare.
Coperture
Le coperture mostrano una orditura lignea principale e secondaria al di sopra della quale è disposto l’assito. Mediante l’ultimo restauro si è intervenuto sul ripristino dell’impermeabilizzazione mediante lastre ondulate, al di sopra delle quali si è posizionato lo strato di coppi. Questi sono stati precedentemente smontati ed i coppi nuovi, solo se necessario, sono stati posti nello strato a canale. Infine si è provveduto al loro bloccaggio mediante gancio e alla completa revisione del sistema di raccolta e canalizzazione delle acque meteoriche.
Impianto strutturale
La fabbrica è costituita da una navata unica di notevole larghezza, ai lati della quale si trovano altari intercomunicanti (soluzione rara, ma presente in altre chiese settecentesche del casalasco cremonese e del basso mantovano), ricavati in un sistema murario scatolare, che consente di ottenere un adeguato contrasto alla spinta della possente volta a botte a tutto sesto sopra l'aula. La grande struttura arcuata in muratura, che trasmette all'ambiente una particolare sensazione di ampiezza, è spartita in settori da coppie di archi, che, separati dalle pareti verticali con classico cornicione aggettante, sono in continuità con le lesene che delimitano le aperture sugli altari laterali. Il presbiterio, profondo e concluso ad abside semicircolare, esternamente poligonale, è anch'esso sormontato da volta a botte, decorata con l’immagine dell’Evangelista Marco.
Elementi decorativi
Il ciclo decorativo di maggiore importanza è costituito dagli affreschi e dagli stucchi degli artisti Giorgio Anselmi, veronese, e di Giuseppe Crevola, mantovano, allievo del primo, che operarono soprattutto verso la fine del sec. XVIII. La chiesa custodisce molteplici opere d'arte, fra le quali, nel Presbiterio, due tele del 1754 di Giuseppe Bazzani (Pianto delle Marie e Deposizione) e, nella pala del Coro, una tela di autore ignoto, di buona fattura, il cui soggetto è il martirio di S. Agata. Sempre nel presbiterio sono di notevole rilievo le due custodie per le Sante Reliquie e per gli olii santi, posizionate lungo le pareti.
Altre pregevoli decorazioni sono quelle poste sulla parete di controfacciata dove, sotto la cantoria, in riquadri sono rappresentati, nel lato sinistro “La parabola del figliuol prodigo” e “L’eterno Padre con il simbolo dello Spirito Santo” mentre in quello di destra “Il Buon Pastore” e “La Maddalena”. Negli intercolumni, in riquadri, sono rappresentati, a sinistra, gli apostoli Barnaba, Filippo e Simone Zelota, a destra Tommaso, Giacomo Minore, Giuda Taddeo e Bartolomeo.
Nei tre riquadri posti nell’intradosso della volta della navata sono raffigurati, partendo dalla porta di entrata, “L’arcangelo Gabriele scaccia Lucifero”, “L’Assunta” e “la trasfigurazione”.
Nell’intercolumnio sinistro guardando il presbiterio si trova l’effige dell’Apostolo Andrea, mentre a destra quella di San Giacomo Maggiore.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione, realizzata nel tradizionale cotto, risale al 1864.
Adeguamento liturgico
altare - aggiunta arredo (1975)
L'adeguamento liturgico è stato realizzato spostando, oltre la balaustra gli elementi principali. Tra di essi vi è l'altare ligneo, posto al di sopra di una pedana e caratterizzato da un paliotto damascato. E' una donazione di Don Giorgio Cerati.
cattedra - aggiunta arredo (2000)
La sede del celebrante è costituita da una sedia in legno scolpito e dorato, con seduta e schienale imbottiti e rivestiti di velluto rosso. E' posta all'interno dell'area presbiteriale. Ha sostituito l'originale poltrona settecentesca, trafugata all'inizio del 2000.
ambone - aggiunta arredo (1990)
L'ambone ligneo scolpito, risalente all'Ottocento, è posto al di fuori delle balaustre, esattamente a fianco della pedana su cui appoggia l'altare. E' munito di leggio. Era usato un tempo per la "dottrina" della domenica pomeriggio.